Contenere il debito è una priorità per Dubai

 E’ stato presentano nei giorni scorsi il bilancio 2012 di Dubai, all’insegna di un atteggiamento sostanzialmente prudente, nonostante negli ultimi mesi si sia più volte premuto a fondo il pedale dell’ottimismo, evocando ripetutamente l’avvento della ripresa.
Osservando il bilancio, ci si accorge invece dell’atteggiamento cauto assunto dalle autorità dell’emirato: prova ne sia la revisione – e il sostanziale ridimensionamento – degli investimenti, portati a 6,83 miliardi di euro.

La manovra posta in essere dalle autorità appare sostanziosa, pur lasciando in parte intatti i dubbi sulla effettiva capacità, di coprire i 12 miliardi di debiti previsti per il 2012 che ne portano l’ammontare complessivo a 93.

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Il Casper plaude ai vantaggi delle liberalizzazioni

 Novecento euro di risparmio non sono certo pochi di questi tempi: secondo il Casper, il comitato composto da alcune delle principali associazioni italiane dei consumatori (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unc) e che si batte contro le speculazioni, la stima in questione è reale e potrebbe diventare a breve concreta, grazie soprattutto al contributo offerto dalle varie liberalizzazioni che sembrano ormai in dirittura d’arrivo. Lo stesso Casper si è detto favorevole a questo provvedimento, spiegando come in questa maniera il governo sia finalmente venuto incontro alle esigenze dei consumatori. Il risparmio citato in precedenza, inoltre, deve essere considerato come un valore minimo, ma come lo si è ottenuto esattamente?

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Autogrill rafforza la sua intesa con Starbucks

 La catena Starbucks, celebre soprattutto per i suoi caffè ma non solo, deve ringraziare sentitamente Autogrill: in effetti, i due marchi saranno associati e accomunati in determinati punti vendita, più precisamente in alcune stazioni ferroviarie della Francia, presso l’aeroporto di Marsiglia e in alcuni tratti autostradali dei Paesi Bassi. Il primo operatore al mondo per quel che concerne la ristorazione gestisce attualmente 370 Starbucks a livello internazionale, tanto che appena due anni fa sono stati registrati profitti per ben 450 milioni di dollari. La collaborazione a cui si sta facendo riferimento è cominciata circa vent’anni fa, ora l’interesse maggiore è stato concentrato sul continente europeo. La Francia e l’Olanda sono proprio i due primi paesi di questa partnership, ma ovviamente non ci si limiterà solamente ad essi.

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Stati Uniti, timidi segnali di ripresa

 Gli ultimi dati riguardanti l’andamento della disoccupazione e del PIL negli U.S.A. inducono a un cauto ottimismo, tuttavia non sono certo sufficienti a far prevedere che gli Stati Uniti possano tornare, almeno in tempi brevi, ad essere l’economia trainante del mondo, né, sul fronte interno, ad offrire una base sicura per la rielezione del Presidente Obama: tali segnali positivi, insomma, acquisiranno un più chiaro e definitivo significato solo nei prossimi mesi, se verranno confermati.

Il tasso di disoccupazione ufficiale negli U.S.A. in dicembre si è fermato all’8,5 per cento, a livelli quindi simili a quelli del febbraio 2009; rispetto alle stime precedenti, che si attestavano su una creazione di posti di 150.000 nuovi posti di lavoro, il dato registrato è stato di 200.000; tale andamento induce a un cauto ottimismo per una discesa del tasso di disoccupazione al di sotto dell’8 per cento nel corso della prossima estate.

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Ungheria: i numeri della crisi

 La crisi economica e finanziaria che da qualche mese a questa parte sta duramente colpendo l’Ungheria ha portato a un drastico taglio al ribasso delle stime riguardanti tutti i principali indicatori economici, a partire dalla crescita, relativi ai prossimi anni; nei giorni scorsi il Governo ha ufficialmente chiesto l’aiuto dell’Unione Europea e del Fondo Monetario internazionale per far fronte alla situazione ed evitare le peggiori conseguenze derivanti dal possibile innescarsi di una spirale recessiva.

La crescita dell’Ungheria sembra già essere in gran parte compromessa: le previsioni riguardanti l’andamento del PIL nell’ultima parte del 2011 sono state riviste al ribasso, mentre per il 2012 appare quasi certo che l’economia resterà sostanzialmente ferma.

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Incognita iraniana sul mercato petrolifero

 Le prossime settimane saranno cruciali per capire quali saranno i trend dei prezzi petroliferi nel breve – medio termine: l’attenzione si concentra ovviamente sull’Iran e sulle recenti minacce di intervenire sullo stretto di Hormuz, che hanno immediatamente suscitato la reazione degli U.S.A. Tale situazione, caratterizzata da un certo livello di incertezza, spalanca naturalmente le porte alla speculazione.

Prescindendo dall’evoluzione della situazione iraniana, va sottolineato che attualmente il mercato del petrolio si trova in una situazione in cui l’offerta globale è in crescita mentre la domanda appare in via di raffreddamento: in particolare, secondo i recenti dati pubblicati dal Dipartimento U.S.A. dell’Energia, la domanda americana di greggio nell’ultima settimana del 2011 è stata la più bassa rilevata nel periodo in esame nel corso degli ultimi 14 anni.

Nonostante questo, il prezzo del petrolio si mantiene a livelli tendenzialmente alti: è qui entrano in gioco i timori legati all’evoluzione dello scenario iraniano; in prospettiva, appare prossimo un embargo UE, che però verrà applicato in modo graduale e su tempi relativamente lunghi, così da permettere l’apertura di nuovi canali diplomatici e nel frattempo di chiudere i contratti già in essere coi relativi pagamenti (un esempio è quello delle collaborazioni tecniche offerte all’Iran dall’ENI).

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Fiat-Peugeot, il matrimonio non s’ha da fare

 Sergio Marchionne, ad del Lingotto, è stato molto chiaro in questi giorni: Fiat è alla ricerca di un nuovo partner commerciale, la cui provenienza sarà europea oppure asiatica. La francese Peugeot non fa però parte dei papabili in questione, anche se le indiscrezioni in tal senso sono numerose. La giornata di ieri, in particolare, è stata caratterizzata dalle ipotesi relative a questo possibile matrimonio, anche se bisogna ricordare che la casa automobilistica di Torino vanta già una joint venture con i transalpini. Lo stesso Marchionne ha però smentito il contatto con Psa Peugeot-Citroen, bollando le notizie come vera e propria speculazione, nonostante degli incontri tra il manager e i vertici aziendali francesi abbiano davvero avuto luogo. Di chi altri potrebbe trattarsi allora?

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La Cia lancia l’allarme sulla pirateria agroalimentare

 La pirateria in ambito alimentare è un problema più serio di quanto si possa pensare: questa contraffazione è un vero e proprio danno per il settore e non è un caso che proprio la giornata odierna sia stata dedicata a una discussione alla Camera sull’argomento in questione. Il commercio è interessato in modo continuo dalle piraterie di qualsiasi tipo e il cibo è un obiettivo fin troppo facile. Ma che dimensioni ha tale fenomeno? Ogni singolo giorno viene caratterizzato da ben 165 milioni di euro che sono sottratti al Made in Italy a livello internazionale: il costo è spaventoso e sempre più insostenibile, anche perché l’agropirateria è riuscita a dar vita a un volume d’affari che registra ogni anno oltre sessanta miliardi di euro, addirittura il doppio rispetto alle esportazioni del nostro paese.

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Utili di Samsung in aumento grazie ai Galaxy

 Samsung Electronics, la principale compagnia elettronica al consumo di tutta l’Asia, ha affermato che gli ultimi utili trimestrali sono cresciuti su livelli record grazie allo straordinario livello delle vendite dei propri smartphone Galaxy, il cui appeal commerciale sta cercando di minare l’incredibile incremento delle vendite del principale rivale nel segmento smartphone & tablet, la Apple.

Stando a quanto affermato dalla società di Suwon (Corea del Sud), i profitti operativi sarebbero cresciuti di 73 punti percentuali a quota 5,2 trilioni di won (circa 4,5 miliardi di dollari, al cambio attuale) nei tre mesi terminati a dicembre 2011. Un risultato che supera nettamente le previsioni degli analisti, che attendevano invece un profitto operativo pari a non oltre 4,6 trilioni di won.

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Un giacimento prezioso per Eni nel Mare di Barents

 Il Mare di Barents, la parte di Mar Glaciale Artico che si trova nella parte settentrionale della Norvegia e della Russia, riserva un regalo post-natalizio all’Eni: l’ente ha infatti comunicato in via ufficiale di aver scoperto un giacimento di olio e gas in questa zona del mondo, più precisamente in un’area che si trova a duecento chilometri dalla costa del paese scandinavo. Il pozzo Havis ha consentito di perforare a buona profondità e di scovare questa risorsa importante per le attività della compagnia, con delle buone quantità complessive, vale a dire olio compreso tra 190 e 315 milioni di barili e gas fino a sei miliardi di metri cubi. Anche il giacimento in questione si chiama ovviamente Havis e rappresenta una buona scoperta per l’azienda italiana, già protagonista di un evento simile nel 2011 nella medesima area.

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