Facebook & Yelp: il 2012 è ancora l’anno della net-economy

 Facebook da una parte, Yelp dall’altra: saranno le due corporate della net-economy a rinvigorire un mercato borsistico che pare affievolirsi, schiacciato dalla crisi del debito d’oltre Oceano. Entrambe le società dovrebbero infatti sbarcare sul mercato regolamentato entro la prima parte del prossimo anno, concretizzando – con le rispettive offerte pubbliche iniziali – l’anno più importante per le compagnie del web dal 1999.

Su Facebook abbiamo parlato diverse volte anche nel passato. La società dovrebbe sbarcare sul mercato di Borsa statunitense con la più grande IPO del web: a far compagnia al social network di Mark Zuckerberg saranno tuttavia anche altre 11 compagnie che del business online hanno fatto i propri principali affari di riferimento, portando il controvalore stimato delle offerte pubbliche iniziali intorno alla straordinaria cifra di 11 miliardi di dollari, seconda solamente ai 18,5 miliardi di dollari del 1999, anno precedente alla esplosione della bolla della new economy o, per lo meno, soprattutto della sua sezione dot-com.

Bisognerà tuttavia cercare di analizzare con grande cautela quali saranno le caratteristiche operative e comportamentali delle IPO della internet companies. È altamente probabile che – sulla scia di quanto sta accadendo in Europa e, soprattutto, sulla scia delle cattive esperienze di Zynga & co. (sbarcate in Borsa nel 2011 che si accinge a conclusione) – Facebook e Yelp cercheranno un approdo sicuro, con una valutazione forse addirittura prudenziale.

Tornando ai dati consuntivi, complessivamente le IPO del 2011 sono state valutate poco sotto i 156 miliardi di dollari, contro i 252 miliardi di dollari dell’anno precedente. Le offerte pubbliche iniziali statunitensi hanno portato nelle casse degli investitori circa 38,8 miliardi di dollari, il 10% in meno rispetto a quanto avveniva appena un anno prima. Nel continente asiatico, le IPO hanno interessato un controvalore pari a 39,2 miliardi di dollari di guadagno, contro i 176,5 miliardi di dollari dell’anno precedente.

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