Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen, leader europeo e nuovo numero due al mondo, lo scroso anno ha più che raddoppiato l’utile netto, polverizzando tutti i record: il gigante di Wolfsburg ha infatti annunciato Venerdì da aver conseguito 15,4 miliardi di euro nel 2011, contro i 6,8 miliardi registrati un anno prima. Con un tale profitto, un record nella storia del settore automobilistico secondo i media, VW batte il numero uno, l’americana General Motors, che a sua volta ha registrato il suo miglior profitto in più di 100 anni di esistenza: 7,6 miliardi di dollari del 2011.
I risultati della casa automobilistica tedesca si pongono in controtendenza rispetto a quelli di alcuni omologhi europei, come la francese PSA Peugeot Citroen, il cui utile netto si è dimezzato, portandosi lo scorso anno a 588 milioni di euro, o la tedesca Opel, tallone d’Achille di GM, che ha pubblicato perdite spaventose per il 2011.
Le vendite di Volkswagen hanno superato quelle del gruppo giapponese Toyota, ma si pongono ancora alle spalle del numero uno al mondo dell’automobile, General Motors: in crescita del 17% in Cina, del 23% negli Stati Uniti, e del 75% in Russia, dove il produttore si è appena trasferito. Anche in Francia la quota di mercato è passata dall’11,2% al 12,8%. Il gruppo Volkswagen, che comprende Audi, Seat e Skoda, e dalla fine del 2011 il produttore di camion MAN, ha superato 8,3 milioni di veicoli l’anno scorso, registrando una crescita del 14,7% su un anno. Questa è la prima volta che il gruppo oltrepassa la soglia degli 8 milioni di unità vendute.
Il Presidente della BCE non usa mezzi termini e ricorre a toni piuttosto perentorei quando si rivolge ai paesi europei indebitati. In un’intervista pubblicata dal Wall Street Journal, Mario Draghi ritiene che non vi sia alternativa alla realizzazione di rigorosi piani di austerità, e avverte che i sistemi sociali del vecchio continente sono diventati obsoleti.
Che accoglienza! Gli investitori hanno fragorosamente applaudito la prospettiva di un avvicinamento tra PSA Peugeot Citroen e General Motors (GM). Il titolo del produttore francese è schizzato del 20% nel corso della seduta alla Borsa di Parigi. Un balzo spettacolare, se si considera l’andamento del titolo PSA negli ultimi tempi, e il fatto che abbia perso metà del suo valore in un anno. Il connubio GM-PSA potrebbe trasformarsi nel nuovo Fiat-Chrysler …
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