Nei money transfer prolifera la criminalità organizzata

 L’evasione e il riciclo del denaro sono due realtà fin troppo presenti nel nostro paese: la lotta a questi fenomeni è stata a dir poco nulla finora, grazie soprattutto a degli intermediari che hanno chiuso entrambi gli occhi e a stratagemmi volti a superare le norme di contrasto, come ad esempio il celebre pagamento in forma frazionata. Di conseguenza, esercizi commerciali come i money transfer hanno rappresentato nel corso degli ultimi anni un terreno più che fertile per la criminalità organizzata. La Commissione Parlamentare Antimafia ha calcolato alcuni dati e ovviamente non c’è molto da essere allegri da questo punto di vista. In effetti, il trasferimento di denaro ha consentito di realizzare un volume di affari davvero ingente, con addirittura 150 miliardi di euro di fatturato, un business di non poco conto.

In aggiunta, preoccupa anche il fatto che ogni singolo anno è caratterizzato dal mancato controllo di tre miliardi di euro, una cifra davvero impressionante se si pensa che si tratta di circa il 50% delle somme complessivamente spedite all’estero grazie a questo meccanismo. Non è un caso che sia stato richiesto in Senato di aprire una inchiesta proprio su questo tema, segno che bisogna intervenire e con la massima urgenza.

Anzitutto, la Banca d’Italia deve essere ancora più presente di quanto già non sia, cercando di esercitare una maggiore vigilanza, altrimenti è fin troppo semplice riuscire ad evitare i controlli; anche il web, poi, rappresenta un vantaggio per il riciclaggio di denaro, dato che un’attività criminale di questo tipo viene effettuata comodamente da casa e senza alcun tipo di problema. I dati devono essere monitorati con più frequenza, senza dimenticare l’intero iter delle transazioni finanziarie, le quali godono di una eccessiva libertà. Infine, esistono tante promozioni che stanno rendendo internet molto più vantaggioso dei normali money transfer, delle tendenze su cui bisogna riflettere a fondo.

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