Trimestrale in perdita per Air France – Klm

 Non c’è pace sui cieli francesi. La compagnia Air France, impegnata in un milionario piano di risanamento che non dovrebbe dare i suoi positivi frutti fino ad almeno la fine del 2012, ha visto un giro d’affari crescere del 6% grazie a una buona impennata nel numero dei passeggeri ospitati all’interno dei propri velivoli, cui tuttavia non è corrisposto un mantenimento della redditività delle proprie attività.

La società ha infatti dovuto archiviare il primo trimestre dell’anno con una perdita netta equivalente a 368 milioni di euro, in linea con quanto ottenuto nello stesso periodo dello scorso anno. A pesare è il già ricordato piano di risanamento, messo in cantiere dalla società transalpina al fine di poter ripristinare una migliore situazione finanziaria durante il secondo semestre dell’esercizio in corso.

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Crescita dell’utile per BNP Paribas

 E’ una trimestrale un po’ particolare quella del primo periodo dell’anno per BNP Paribas. Il gruppo bancario francese, se da una parte può celebrare una forte crescita degli utili (+ 9,6 punti percentuali, a 2,86 miliardi di euro), dall’altra parte non può che interrogarsi sulle reali cause che hanno prodotto questa redditività (straordinaria, in tutti i sensi), e che non sembrano poter essere replicabili.

Il forte aumento degli utili netti è infatti interamente merito della plusvalenza di 1,8 miliardi di euro derivante dalla cessione del pacchetto di partecipazioni del 28,7% nella Klepierre. Una plusvalenza, pertanto, e non le più desiderate crescita dei giri d’affari derivanti dalle attività caratteristiche, che invece avrebbero conferito un tono di sicuro maggiore spessore all’ottimismo di chi si appresta ad esaminare i dati del colosso bancario francese.

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Risultati deludenti per France Telecom

 France Telecom, società telefonica francese, uno dei maggiori operatori internazionali nel settore delle telecomunicazioni, ha chiuso il primo trimestre del 2012 con risultati sostanzialmente deludenti, contraddistinti da ricavi in flessione e contrazione del margine. La Orange, la società controllata che gestisce il business della telefonia mobile, afferma intanto di aver perso oltre 600 mila clienti.

Con i presupposti di cui sopra, la prima parte del 2012 non può che caratterizzarsi per evidenze sostanzialmente negative. Complice la crisi economica da una parte, la crescita dell’uso dei canali non a pagamento dall’altra e, in mezzo, una concorrenza non certo poco agguerrita, France Telecom si è trovata nella difficile situazione di gestire un giro d’affari in corposo ribasso, e un utile operativo che inizia a risentire dei tempi.

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Dati positivi per BMW

 Bmw, uno dei marchi leader delle quattro ruote a livello mondiale, può festeggiare l’ufficialità dei propri ultimi dati economico finanziari. La società sta infatti rilevando un incremento del fatturato di 14,1 punti percentuali a 18,2 miliardi di euro, con un Ebit in sviluppo positivo di 18,8 punti percentuali a 2,13 miliardi di euro, utili al lordo delle tasse cresciuti di 21,8 punti percentuali a 2,076 miliardi di euro e utili netti in aumento di 18,1 punti percentuali a 1,349 miliardi.

Il trimestre si è così concluso con “i migliori risultati in tutta la storia dell’azienda”, come ricordato dall’amministratore delegato Norbert Reithofer durante una recente conferenza tenutasi a Monaco. Il manager ha in particolar modo sottolineato come i fattori essenziali del successo del gruppo siano l’elevata domanda a livello mondiale per le auto prodotte dal gruppo, la forza dei marchi (Bmw, Mini e Rolls Royce) e i miglioramenti nell’efficienza e nella produttività.

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Licenziamenti Lufthansa

 Durante il primo trimestre del 2012 Lufthansa ha ottenuto perdite più che raddoppiate rispetto a quelle conseguite nello stesso periodo dello scorso anno. Di conseguenza, precisa la società, nel prossimo futuro potrebbe essere necessaria una forte riduzione del personale, e perfino la creazione di una compagnia aerea low cost che potrebbe rinvigorire nel migliore dei modi la concorrenza nei confronti di alcuni competitors di riferimento, come Easyjet e Ryanair.

La società, stando a quanto emerge dalle ultime indiscrezioni, si appresterebbe pertanto a varare piani per il taglio di almeno 3.500 posti di lavoro, cedendo parte degli aeromobili per il corto e medio raggio (pertanto, per le rotte continentali europee) a una controllata low cost. L’obiettivo, stando a quanto affermato dal CEO Christoph Franz, e i responsabili finanziari dell’aerolinea, è di risparmiare almeno 1,5 miliardi di euro di qui al 2014.

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Profitti Ubs in forte calo

 Ubs, il big svizzero del credito, ha chiuso il primo trimestre dell’anno con utili pari a 688,2 milioni di euro, nettamente inferiori alle stime dei principali analisti di mercato, che invece attendevano un risultato netto del conto economico di periodo intorno ai 900 milioni di euro. Un risultato, pertanto, fortemente deludente, che rischia di accentuare i malumori degli azionisti nei confronti del management della prima banca elvetica.

Nel corso del primo trimestre, infatti, gli utili netti sono letteralmente precipitati di 54 punti percentuali, fermandosi a 827 milioni di franchi (688,2 milioni di euro) a causa delle partite straordinarie. Un flop parziale che ha reso improvvisamente più prudenti i vertici societari, che hanno espresso particolare cautela circa il prossimo futuro a breve termine, con risultati e prospettive incerte sul secondo trimestre e sull’intero esercizio fiscale, che rischia di risentire più del previsto del difficile contesto macroeconomico.

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Prima trimestrale 2012 Lloyds

 Lloyds Banking Group, uno dei principali colossi creditizi della Gran Bretagna, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre 2012 con risultati certamente soddisfacenti, grazie a utili più che raddoppiati, in grado di superare la maggior parte delle stime degli analisti. Gli utili ante imposte hanno infatti toccato quota 628 milioni di sterline (circa 1 miliardo di dollari) rispetto ai 284 milioni di sterline dello stesso periodo dell’anno precedente, con un balzo in avanti ben certificato dal comunicato stampa di qualche giorno fa da parte dei vertici societari.

Gli analisti avevano invece stimato il conseguimento di utili ante imposte superiori allo scorso anno, ma non oltre i 420 milioni di sterline. Maggiore incertezza vige invece sul futuro: la compagnia – per il 40% in mano al governo britannico – a causa delle debolezze e dell’indeterminatezza delle previsioni sullo sviluppo dell’economia nazionale, ha preferito rinviare la pubblicazione delle proprie stime puntuali sui risultati che intende conseguire nel futuro a breve e a medio termine.

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Stime negative per Sharp

 Sharp, il più importante produttore di display a cristalli liquidi del Giappone, ha recentemente toccato un minimo storico durante le negoziazioni alla Borsa di Tokyo, a causa della pubblicazione di dati annuali previsionali particolarmente deludenti. Un flop che ha condotto le azioni della compagnia a perdere oltre 9 punti percentuali del proprio valore, con una prestazione che ha di fatto dato il via al passo indietro più brusco degli ultimi trentatreanni, in una giornata difficilmente dimenticabile per i vertici societari.

La motivazione alla base di questa significativa contrazione nella capitalizzazione di mercato è da ricercarsi nel fatto che il produttore dei display Aquos ha dichiarato che probabilmente l’anno fiscale iniziato il 1 aprile 2012 – e terminante il 31 marzo 2012 – si chiuderà una perdita pari a 30 miliardi di yen (circa 376 milioni di dollari), con un risultato negativo incredibilmente peggiore rispetto alle previsioni degli analisti, che invece attendevano un segno meno dinanzi a 7,6 miliardi di yen.

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Buona trimestrale per Suzuki Maruti

 Suzuki Maruti ha chiuso il quarto trimestre fiscale dell’esercizio (quello conclusosi il 31 marzo 2012) con risultati superiori alle stime degli analisti. A beneficiare i conti del terzo produttore di auto d’Asia sono state le vendite sul mercato internazionale, che hanno condotto il fatturato su soglie record.

Più nel dettaglio, gli introiti netti di Sukuzi Motor sono calate di 3 punti percentuali a 6,4 miliardi di rupie (circa 122 milioni di dollari) contro i precedenti 6,6 miliardi di rupie conseguite nello stesso periodo dell’anno precedente, e contro il consensus degli analisti pari a 5,56 miliardi di rupie. Complessivamente, sommando i risultati della divisione indiana del gruppo con il resto delle strutture, le vendite sono balzate alla cifra record di 17 punti percentuali a 114,9 miliardi di rupie, con previsioni di ulteriore incremento per 12 punti percentuali nel corso dell’esercizio iniziato il 1 aprile 2012, e in termine il 31 marzo 2013.

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Ricavi Amazon oltre le attese

 Amazon, il principale rivenditore al dettaglio online al mondo, ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi e utili oltre le stime degli analisti. Il merito dei buoni risultati di periodo della compagnia americana è attribuibile principalmente alla forte domanda per i Kindle, e alla tenuta più che soddisfacente dell’intera gamma dei servizi e-commerce per i venditori.

Gli utili netti sono così potuti balzare a quota 130 milioni di dollari, o 28 centesimi per azione, contro i 201 milioni di dollari, o 44 centesimi per azione, conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi da vendite e da prestazioni sono invece cresciuti di 34 punti percentuali a 13,2 miliardi di dollari, contro stime degli analisti pari a 12,9 miliardi di dollari (gli stessi osservatori attendevano profitti netti per 7 centesimi per azione).

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