Crescita dell’utile per BNP Paribas

 E’ una trimestrale un po’ particolare quella del primo periodo dell’anno per BNP Paribas. Il gruppo bancario francese, se da una parte può celebrare una forte crescita degli utili (+ 9,6 punti percentuali, a 2,86 miliardi di euro), dall’altra parte non può che interrogarsi sulle reali cause che hanno prodotto questa redditività (straordinaria, in tutti i sensi), e che non sembrano poter essere replicabili.

Il forte aumento degli utili netti è infatti interamente merito della plusvalenza di 1,8 miliardi di euro derivante dalla cessione del pacchetto di partecipazioni del 28,7% nella Klepierre. Una plusvalenza, pertanto, e non le più desiderate crescita dei giri d’affari derivanti dalle attività caratteristiche, che invece avrebbero conferito un tono di sicuro maggiore spessore all’ottimismo di chi si appresta ad esaminare i dati del colosso bancario francese.

Contabilizzando gli elementi non ricorrenti, infatti, l’utile netto trimestrale ammonterebbe a 2,03 miliardi di euro, in decremento di 22 punti percentuale rispetto allo scorso anno. E di fatti il margine di intermediazione si è fermato a 9,86 miliardi di euro, in calo del 15,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, con un rapporto di cost / income in aumento di 11,7 punti al 69,3%.

BNL, DATI INCORAGGIANTI DAL TERZO TRIMESTRE 2011

Per quanto concerne gli altri principali dati dell’esercizio, segnaliamo un incremento di 2,8 punti percentuali nel costo del rischio del gruppo, a 945 milioni di euro, pari a 55 punti base, rispetto agli impieghi alla clientela.

Venendo ai confini nazionali BNL, la controllata italiana del gruppo BNP Paribas, ha riscontrato un utile ante imposte di 150 milioni di euro durante il primo trimestre dell’anno, con un calo di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. “Una buona performance in un contesto difficile” – sottolinea comunque la nota diffusa dalla banca francese, evidenziando un aumento degli impieghi di 0,2 punti percentuali, con rallentamento della domanda di mutui.

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