I nuovi volti di Banca Esperia

 Banca Esperia sta cominciando a conoscere i nuovi volti che caratterizzeranno il suo futuro per quel che concerne le principali figure professionali: in effetti, vi sono stati degli ingressi nuovi di zecca per l’istituto di credito di Milano, un modo per far comprendere che la priorità è sempre e soltanto una, vale a dire il potenziamento e lo sviluppo della struttura commerciale. Chi è che ha varcato l’ingresso di Via dei Filodrammatici? Entrando maggiormente nel dettaglio della notizia, c’è da dire che Schroders ha fornito le persone in questione, ovvero Filippo Arena e Luca Ferrazzi, i quali andranno ad operare proprio all’interno dell’ufficio del capoluogo lombardo, occupandosi delle attività che hanno a che fare con l’intera regione settentrionale.

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Cgia Mestre: i lavori più gettonati nel 2011

 La Cgia di Mestre ha messo a disposizione uno studio davvero interessante per questi tempi di crisi economica: in effetti, l’associazione veneta che rappresenta idealmente gli artigiani e le piccole imprese ha stilato una classifica che mette in mostra i mestieri più gettonati attualmente, prendendo spunto dai dati che sono stati diffusi dall’Istat per quel che concerne il 2011. Insomma, si tratta di quelle occupazioni che sono ancora in grado di far respirare il mercato di riferimento. Volendo essere più precisi, gli ingegneri, gli addetti alle segreterie e anche i cassieri degli istituti di credito e delle compagnie assicurative sono andati per la maggiore a livello di pubblico impiego, senza dimenticare quei soggetti che sono attivi nell’ambito delle pulizie, i facchini e gli autisti, vale a dire quelli che sono meglio noti come “colletti blu”.

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JPMorgan perde un altro miliardo di dollari

 Continuano ad aumentare perdite di JPMorgan causate dal flop dei cds. Stando a quanto affermato dal New York Times, le perdite precedentemente stimate in 2 miliardi di dollari sarebbero cresciuti negli ultimi giorni di almeno altri 50 punti percentuali, arrivando pertanto a toccare i 3 miliardi di dollari, con un incremento sostanziale di un ulteriore miliardo.

Contemporaneamente, la Federal Reserve avrebbe iniziato ad esaminare i conti della banca americana, analizzando soprattutto i comportamenti di coloro che sarebbero stati “colpevoli” di un simile buco finanziario. Nel mirino sarebbe così finito anche il chief operating officer, che avrebbe – con le sue operazioni – esposto l’istituto di credito ai rischi tipici di un hedge fund con atteggiamenti speculativi, e certamente inappropriati per un istituto di credito con depositi bancari assicurati a livello federale.

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JpMorgan d’accordo con la Volcker rule

 Costretta con le spalle al muro dallo scandalo finanziario che l’ha colpita nelle ultime settimane, Jp Morgan ha dovuto cedere posizioni è dichiararsi d’accordo (anzi, “non contraria”) a una nuova regolamentazione del sistema finanziario che possa evitare il replicarsi di tali inconvenienti. Una presa di posizione assunta durante il meeting annuale degli azionisti, che hanno confermato Jamie Dimon in qualità di presidente, nonostante le miliardarie perdite sui derivati.

L’amministratore delegato ha pertanto ricordato come Jp Morgan Chase “non è contraria a una nuova regolamentazione del settore bancario”, compresa, quindi, l’introduzione di requisiti più stringenti sulla liquidità delle banche. Anche l’istituto, pertanto, vorrebbe “un sistema di regole migliore, più intelligente ed efficace” – ha affermato Dimon, cercando in tal modo di recuperare punti nei confronti delle parti in causa.

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Utili in crescita per Allianz

 Allianz, gruppo assicurativo tedesco, uno dei maggiori player nel comparto europeo, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre dell’anno con un incremento dei profitti del 60% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente. Un andamento che ha subito il beneficio della flessione dei risarcimenti dei danni, e dal buon supporto di alcuni business caratteristici della società tedesca.

Ne è conseguito il forte sviluppo della redditività dell’azienda, con utili netti in aumento di 60 punti percentuali a 1,37 miliardi di euro. Il giro d’affari è invece rimasto stabile, con fatturato a quota 30,1 miliardi di euro, mentre l’utile operativo è balzato del 40% a 2,33 miliardi di euro. Il gruppo ha confermato le stime sull’intero 2012, per il quale è atteso un utile operativo compreso tra 7,7 e 8,7 miliardi di dollari “malgrado la persistente crisi del debito pubblico, la volatilità dei mercati e i bassi tassi di interesse”.

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Utili oltre le stime per Vivendi

 Vivendi ha chiuso il primo trimestre dell’anno con utili che hanno superato le stime dei principali analisti di mercato. Il merito sembra essere interamente riconducibile ai risultati conseguiti dalla divisione musicale, e da altri business caratteristici della compagine francese, che hanno permesso alla società di navigare in maniera piuttosto positiva in un mare sempre più ricco di concorrenti agguerriti, e pronti a sottrarre importanti quote di mercato all’azienda transalpina.

Vivendi ha così dichiarato di aver chiuso la prima parte dell’anno con profitti netti pari a 823 milioni di euro, contro una stima degli analisti pari a circa 765 milioni di euro. I ricavi da vendite e da prestazioni sono cresciuti di 0,9 punti percentuali a 7,1 miliardi di euro, con una performance anch’essa superiore alla maggior parte delle previsioni da parte degli analisti, e spinta al rialzo dai ricavi di Universal Music Group e della divisione brasiliana GVT.

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Politiche Agricole: due progetti per il Made in Italy alimentare

 Sono ben due i progetti con cui il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali intende promuovere i prodotti tipici del nostro paese, quello che siamo abituati a chiamare Made in Italy alimentare: anzitutto, bisogna sottolineare il patrocinio che è stato concesso dallo stesso dicastero di Via XX Settembre a un programma volto a valorizzare questi stessi beni. Si tratta di “Sapori delle regioni” e fa capo ad Auchan, la celebre azienda che è attiva nell’ambito della grande distribuzione. In pratica, come ha sottolineato il ministro Mario Catania, le catene di distribuzione di nazionalità italiana non sono presenti in maniera diffusa a livello internazionale e questo è indubbiamente uno svantaggio.

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A Rimini è cominciata la due giorni dell’ITForum 2012

 Non si guarda certo alla scaramanzia, di questi tempi i pensieri sono ben altri: l’ITForum è ormai giunto alla sua tredicesima edizione, ma mai come quest’anno si attendeva questo evento per avere una maggiore comprensione in merito ai mercati finanziari in tempo di crisi. Il forum in questione, il quale ha trovato la sua collocazione ideale presso il Palacongressi di Rimini (una struttura nuova di zecca) è tra le più importanti manifestazioni di questo tipo, con due ulteriori vantaggi, vale a dire quello della completa gratuità e quello dell’indipendenza. L’obiettivo sarà ancora una volta quello di agevolare le movimentazioni nei vari segmenti finanziari.

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Dimissioni manager JpMorgan

 Dopo lo scandalo finanziario che ha condotto JpMorgan, la principale banca d’affari statunitense, a cedere oltre 2 miliardi di dollari di perdite in sole sei settimane (con il risultato negativo di periodo che dovrebbe raggiungere il picco dei 3 miliardi di dollari entro la fine del mese di giugno), iniziano a saltare le prime teste tra i top manager.

A far maggiore scalpore è la scelta dell’amministratore delegato Jamie Dimon di accettare le dimissioni del proprio braccio destro, Ina Drew, responsabile degli investimenti della banca d’affari, che appena scoppiato il caso, alla fine del mese di aprile, aveva avanzato proposta di dimissioni, puntualmente respinta dal consiglio di amministrazione. Ora, tuttavia, Dimon sembra essere più convinto dell’offerta di dimissioni della Drew, orientandosi verso la conferma della rottura del rapporto di lavoro.

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Maxi perdita per Tepco

 Divenuta improvvisamente famosa in tutto il mondo per il disastro nucleare di Fukushima, la TepcoTokyo electric power co. – compagine amministratrice dell’impianto colpito dallo tsunami conseguente al terremo dell’11 marzo 2011 che ha colpito l’arcipelago nipponico, è stata costretta a chiudere il bilancio fiscale 2011 / 2012 con risultati estremamente negativi, diretta conseguenza dei fatti tristemente famosi, che hanno catalizzato l’attenzione di tutto il Pianeta.

La Tepco ha così annunciato perdite annuali per 781 miliardi di yen, pari a poco più di 9,75 miliardi di dollari al cambio attuale. Un risultato che, come si potrà intuire, è straordinariamente negativo, e va perfino al di là delle nere previsioni degli osservatori internazionali, che attendevano perdite ingenti, ma non certo ammontanti all’incredibile risultato netto negativo conseguito dall’azienda.

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