BMW: utile in calo ma outlook confermato

 Nel secondo trimestre del 2012, la casa automobilistica BMW ha realizzato un utile netto di gruppo in calo del 28,1%, fino a 1,3 miliardi di euro (1,94 euro per azione). Nonostante l’attuale congiuntura economico-finanzaria, il gruppo ha confermato il suo outlook per l’anno 2012. Gli analisti avevano previsto un calo dell’utile netto leggermente meno pronunciato, pari al 24%, fino a 1,4 miliardi di euro.

Il risultato operativo (EBIT) si è attestato al 19%, a 2,3 miliardi di euro, pari a un margine dell’ 11,8% contro il 15,7%.

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Vendite auto in Cina oltre le attese degli analisti

 Stando a quanto affermato dall’Associazione cinese di settore, l’incremento delle vendite di veicoli passeggeri nel Paese sarebbero cresciute oltre le stime durante il mese di marzo, grazie alla ripresa degli acquisti di auto Toyota e Honda, società che hanno potuto invertire la tendenza rispetto al recente periodo, contraddistinto dalle conseguenze negative dei gravi disastri naturali che hanno colpito il mercato asiatico.

Le vendite, includendo anche quelle dei SUV, sono cresciute del 22,6 per cento a quota 1,28 milioni di unità nel mese di maggio, contro attese per 1,2 milioni di unità. Ne è conseguito che il mese di maggio è altresì il terzo mese consecutivo di crescita delle vendite auto, con Toyota e Honda che – come già abbiamo anticipato – hanno guidato la lista delle migliori compagnie di settore per quanto concerne il trend di apprezzamento del fatturato.

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Apple progetta espansione cinese grazie a Baidu

 Apple ha in mente di coltivare una rapida espansione nel mercato cinese grazie (anche) a una più stretta collaborazione con Baidu, titolare del più noto motore di ricerca utilizzato nel Paese asiatico. Attraverso una maggiore integrazione dei servizi Baidu all’interno degli smartphone iPhone, Apple cercherà di poter attirare un numero crescente di utenti della nazione più popolosa del mondo, uno dei mercati certamente più allettanti per l’information technology.

Stando a quanto riportano alcune fonti bene informative, l’intesa che permetterà di integrare il motore di ricerca di Baidu all’interno dei web tool degli iPhone, per dettagli che dovrebbero essere ufficializzati interamente entro il termine della giornata. È probabile, infatti, che le informazioni attese per questo nuovo piano cinese possano essere svelate proprio in queste ore, in concomitanza con lo svolgimento della conferenza degli sviluppatori Apple, che si tiene – come ogni anno – a San Francisco.

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Angry Birds fa rotta verso la Cina

 La Rovio Entertainment Oy, società nota in tutto il mondo per aver creato il fenomeno ludico “Angry Birds”, diffusissimo su tanti dispositivi mobili, starebbe conducendo delle importanti trattative con alcuni potenziali partner cinesi come la Baidu e la Sohu, allo scopo di poter aggredire al meglio il mercato più importante del mondo in termini di crescita sul web.

Le trattative starebbero riguardando altresi alcuni nuovi metodi di distribuzione per il mercato cinese, come d’altronde confermato dal vicepresidente di Rovio Asia durante una recente intervista concessa ad Hong Kong. La società finladense sta anche conducendo ulteriori trattative con la Renren, dopo aver iniziato a lavorare in partnership con la Tencent Holdings, la Sina Corp., la Youku e la Qihoo 360 Technology.

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Giornale Partito Comunista cinese in Borsa

 Ha preso ufficialmente il via il roadshow che porterà alla quotazione dell’organo ufficiale del Partito Comunista cinese. Stando ai suoi iniziatori, l’offerta pubblica iniziale traghetterà sui mercati finanziari regolamentati oltre 69 milioni di azioni, utili per ottenere un introito auspicato di 65 milioni di euro, da utilizzarsi per supportare lo sviluppo delle operazioni del quotidiano del Popolo, e – in particolar modo – il miglioramento della piattaforma tecnologica.

Con l’Ipo del giornale del Partito Comunista cinese si chiude così, in maniera definitiva, un’epoca storica. Come i suoi lettori avevano potuto notare, l’orbita del giornale aveva da tempo assunto una rotta sicuramente differente da quella, maggiormente rigida, degli scorsi decenni. Nessuno tuttavia, pochi anni fa, avrebbe scommesso che il “baluardo” del comunismo del più grande Paese asiatico potesse optare per una virata diretta sulle piazze finanziarie.

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Apple progetta nuovi investimenti in Cina

 Apple ha annunciato che intende realizzare importanti investimenti in Cina. La formale comunicazione è avvenuta a margine della visita dell’amministratore delegato Tim Cook nel Paese, dove l’apertura di nuovi punti vendita ha riacceso l’attenzione (e i conti) della compagine societaria. Cook ha dichiarato di aver avuto straordinari incontri con gli ufficiali cinesi, sebbene il portavoce cinese della società, Carolyn Wu, non abbia poi specificato con chi siano avvenuti i meeting ai quali il manager Apple ha avuto modo di partecipare negli scorsi giorni.

Attualmente la Cina rappresenta per Apple il secondo mercato più importante degli Stati Uniti. Un mercato in continua crescita, con una domanda per l’iPhone che risulta essere fortemente in corso di consolidamento, e ben al di là delle attese dello stesso top management societario. “Apple ha fatto un ottimo lavoro se pensiamo a quanto siano pochi i punti vendita della compagnia nel mercato cinese” – ha ricordato David Wolf, amministratore delegato del Wolf Group, una società di consulenza strategica e di marketing, intervistato ieri dai microfoni di Bloomberg – “la sfida è ora cercare di estendere lo stesso modello retail di successo che loro hanno applicato negli Stati Uniti all’interno della Cina”.

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Apple male in Cina

 La strategia di Apple di puntare tutto su un unico smartphone e lanciarsi alla conquista del mondo sembra stia trovando alcuni ostacoli in Cina. L’azienda di Cupertino è stata soppiantata da Samsung, che si è posta al vertice quale più grande mercato del mondo.Secondo Bloomberg, l’iPhone detiene solo il 7,5% della quota di mercato in Cina, contro il 24,3% per la gamma di dispositivi mobili di Samsung. Quest’ultima si è guadagnata il gradino più altro del podio, divenendo il venditore leader in Cina, in uno dei mercati più redditizi e concorrenziali, mentre Apple si piazza solamente al quinto posto.

La forza di Samsung? Il produttore coreano vende i suoi dispositivi a tutti i principali  operatori: China Unicom (200 milioni di abbonati), China Telecom (129 milioni) e China Mobile (655 milioni), il più grande operatore cinese, mentre Apple vende il proprio prodotto solo attraverso China Unicom, con cui ha firmato la scorsa settimana una partnership e che ora può vendere i telefoni iPhone con il logo della Mela in esclusiva. Anche se la nuova partnership di Apple con China Telecom contribuirà a colmare il gap, Samsung si confermerà senz’altro il più grande venditore di smartphone in Cina.

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Cina, crescita al ribasso

 Il premier Wen Jiabao ha annunciato che la Cina sta abbassando il proprio obiettivo di crescita 2012 dall’ 8,0% al 7,5%, il livello più basso dal 2004. Immediatamente è scattato il campanelle d’allarme sui mercati, in quanto questo potrebbe essere il segnale che il periodo di forte espansione della Cina, la cui economia è cresciuta del 9,2% l’anno scorso, sta volgendo al termine.

Ciò che la Cina è risucita a compiere in questi ultimi anni è stato a dir poco straordinario. Nell’ultimo decennio ha saputo registrare crescite annuali al di sopra dell’ 8,0%. Ma mantenere questo passo, nell’attuale contesto congiunturale, sarebbe pretendere troppo. Anche dalla Cina.

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Il sistema bancario cinese, una minaccia per l’economia mondiale

 Il sistema bancario cinese è una minaccia reale, ma sottovalutata, per l’economia asiatica e, conseguentemente, per la crescita globale. Esso presenta alcune peculiarità: la prima risiede nel suo rapporto con la politica, la seconda è legata al livello molto elevato di prestiti non performing e, infine, il forte coinvolgimento nel finanziamento della bolla immobiliare, gonfiatasi negli ultimi anni.

Le quattro maggiori banche della Cina sono nelle mani della politica locale. La nomina dei principali dirigenti e la strategia di sviluppo sono controllate dal Partito Comunista. Il forte coinvolgimento delle autorità politiche nella conduzione degli affari finanziari in Cina spiega alcune decisioni, che si pongono in contrasto con le pratiche di prudenza necessarie per il settore finanziario.

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Volkswagen, numeri record

 Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen, leader europeo e nuovo numero due al mondo, lo scroso anno ha più che raddoppiato l’utile netto, polverizzando tutti i record: il gigante di Wolfsburg ha infatti annunciato Venerdì da aver conseguito 15,4 miliardi di euro nel 2011, contro i 6,8 miliardi registrati un anno prima. Con un tale profitto, un record nella storia del settore automobilistico secondo i media, VW batte il numero uno, l’americana General Motors, che a sua volta ha registrato il suo miglior profitto in più di 100 anni di esistenza: 7,6 miliardi di dollari del 2011.

I risultati della casa automobilistica tedesca si pongono in controtendenza rispetto a quelli di alcuni omologhi europei, come la francese PSA Peugeot Citroen, il cui utile netto si è dimezzato, portandosi lo scorso anno a 588 milioni di euro, o la tedesca Opel, tallone d’Achille di GM, che ha pubblicato perdite spaventose per il 2011.

Le vendite di Volkswagen hanno superato quelle del gruppo giapponese Toyota, ma si pongono ancora alle spalle del numero uno al mondo dell’automobile, General Motors: in crescita del 17% in Cina, del 23% negli Stati Uniti, e del 75% in Russia, dove il produttore si è appena trasferito. Anche in Francia la quota di mercato è passata dall’11,2% al 12,8%. Il gruppo Volkswagen, che comprende Audi, Seat e Skoda, e dalla fine del 2011 il produttore di camion MAN, ha superato 8,3 milioni di veicoli l’anno scorso, registrando una crescita del 14,7% su un anno. Questa è la prima volta che il gruppo oltrepassa la soglia degli 8 milioni di unità vendute.

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