Salvatore Ferragamo mette radici in Colombia

 La Salvatore Ferragamo Italia spa parla sempre più sudamericano: dopo l’ampliamento del proprio controllo diretto in paesi come il Messico e il Perù, infatti, la nota casa di moda fiorentina punta con decisione verso la Colombia, andando a inaugurare la prima boutique monomarca per quel che concerne la nazione latino americana. La sede prescelta è stata individuata nella capitale Bogotà, precisamente nella zona in cui trionfa solitamente il settore della moda e del lusso locale. Di cosa si tratta esattamente e cosa spera di ottenere in questo modo la società toscana? Come si intuisce piuttosto facilmente, la struttura è di tipo monobrand, quindi al suo interno sarà possibile acquisire soltanto prodotti con questo specifico marchio commerciale. La selezione prevede diverse occasioni importanti, come ad esempio le calzature, sia maschili che femminili, le borse, gli occhiali da sole, i profumi e tutti gli accessori che gli appassionati si sono ormai abituati a conoscere.

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Eurobond: c’è chi è convinto del passo indietro della Germania

 Il portavoce finanze del Partito dei verdi della Germania, nonché deputato al Bundestag (il Parlamento tedesco) Gerhard Schick, è convinto che il governo Merkel “alla fine cederà, e sono pronto a scommettere che gli Eurobond prima o poi arriveranno”. Secondo il deputato tedesco, intervistato recentemente dal Messaggero, i titoli obbligazionari dell’Eurozona potranno pertanto vedere finalmente la luce, in una procedura che tuttavia non si preannuncia affatto priva di ostacoli e difficoltà, non solo istituzionali e politiche.

L’inversione di marcia sui titoli europei non sarebbe il primo caso di “passo indietro” della cancelliera Merkel. Il deputato Gerhard Schick, tra le varie fattispecie passate, ricorda i ripensamenti “sui programmi congiunturali, sul piano europeo salva Stati, poi sulla sua estensione”. Insomma, almeno stando alle considerazioni del portavoce finanze dei verdi, gli Eurobond prima o poi si faranno.

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Ungheria, i titoli del debito diventano spazzatura

 Dopo il Portogallo, l’Ungheria. Anche i titoli di debito magiari finiscono nel cestino della spazzatura, con l’agenzia di rating Moody’s che ha declassato a “junk” il rating del merito creditizio sovrano del Paese europeo. Una decisione che ha creato qualche contrasto in più del previsto all’interno dell’esecutivo di Budapest, con il premier Viktor Orban che è arrivato ad attaccare l’agenzia di rating definendo la scelta effettuata come un attacco finanziario.

In realtà la decisione di Moody’s è tutt’altro che spettacolare. L’abbassamento del rating all’Ungheria era da tempo nell’aria, e il downgrade di un gradino (a Ba1), comporta la contrazione del rating di merito creditizio di poco al di sotto della soglia dell’investment grade. A preoccupare è tuttavia anche l’outlook fortemente negativo sul Paese, che le agenzie di rating (Moody’s, appunto, in testa) non ritengono in grado di risollevarsi autonomamente dall’attuale crisi.

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Rating: il Giappone vicino a un downgrade

 Il Giappone potrebbe essere prossimo a un downgrade. L’artefice del deprezzamento della valutazione del debito del Paese nipponico è la Standard & Poor’s, che avrebbe inviato al Primo Ministro Yoshihiko Noda una nota nella quale si ricorda come l’esecutivo non abbia prodotto tutti gli sforzi opportuni per evitare la crescita del locale debito pubblico, e preannunciando una possibile revisione (in negativo) del giudizio sul debito sovrano.

“Le finanze del Giappone peggiorano giorno dopo giorno” – ha dichiarato Takahira Ogawa, Standard & Poor’s, durante una recente intervista. All’interno del colloquio avuto con i giornalisti, Ogawa ha dichiarato che l’agenzia di rating è vicina a tagliare il giudizio sul Giappone , anche se nessuna previsione è stata diramata in merito ai tempi di una simile decisione.

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Coldiretti: in crescita le esportazioni di spumante

 Il prossimo Natale, ormai sempre più vicino, sarà all’insegna del Made in Italy, almeno secondo quanto accertato dalla Coldiretti: l’associazione ha infatti registrato un incremento importante per quel che concerne le esportazioni di spumante nei primi otto mesi di questo 2011, ventiquattro punti percentuali che fanno ovviamente pensare a un brindisi tutto italiano nelle prossime festività. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che le bottiglie protagoniste dell’export annuale saranno pari a più di duecento milioni di unità, una fetta importante della produzione complessiva, la quale ammonta a circa quattrocento milioni. Si tratta di un vero e proprio boom che ha consentito allo spumante di superare lo champagne, grazie soprattutto al crescente apprezzamento che ha caratterizzato il prosecco, il quale rappresenta il 50% della produzione in questione.

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Casa.it analizza ai raggi X il settore immobiliare italiano

 Il mercato immobiliare è davvero così resistente alla crisi come viene spesso affermato e ribadito in molte occasioni? Secondo quanto rilevato dall’osservatorio del portale Casa.it, la situazione attuale sembra essere proprio quella descritta, anche se il riferimento deve essere circoscritto alle città più grandi del nostro paese: comunque, questa robustezza del settore non lo esime dall’essere vittima delle più tipiche criticità, quali, ad esempio, le difficoltà che vivono ogni giorno moltissime famiglie italiane, praticamente impossibilitate a versare le rate dei mutui e le relative tasse. Il governo Monti sembra intenzionato a intervenire proprio sul real estate, ma in cosa bisogna migliorare di preciso? L’indagine condotta dal sito web ha messo in evidenza le tendenze dell’ultimo trimestre e il confronto con lo stesso arco temporale di un anno fa.

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E-commerce, Alibaba rispetta le stime

 Alibaba.com, divisione del principale operatore e-commerce della Cina, ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con profitti in incremento di 12 punti percentuali. Un risultato che è in linea con le aspettative dei principali analisti di mercato, e che risulta essere il diretto prodotto e la naturale conseguenza derivante dall’incremento dei prezzi, che hanno a loro volta contribuire a gonfiare il livello dei ricavi.

La società chiude così il trimestre con utili netti pari a 410 milioni di yuan (circa 65 milioni di dollari) rispetto ai 366,1 milioni di yuan conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi – come sopra anticipato – sono invece cresciuti di 11 punti percentuali a 1,6 miliardi di yuan, anch’essi in linea con la maggior parte delle osservazioni compiute in Patria, e su scala internazionale.

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Seat Pagine Gialle: il cda delibera la ristrutturazione consensuale

 C’era molta attesa per le deliberazioni dell’ultimo consiglio di amministrazione di Seat Pagine Gialle, la celebre società editoriale torinese: la presidenza di Enrico Giliberti ha sancito delle decisioni piuttosto importanti, vale a dire la ratifica ufficiale dell’intesa commerciale che prevede, tra le altre cose, anche una ristrutturazione consensuale e piena della compagnia. La giornata di ieri è stata dunque fondamentale, visto che si sono conosciuti nel dettaglio tutti gli elementi relativi a questa operazione, incluse anche le modalità di effettuazione. Anzitutto, c’è da precisare che il cda in questione ha stabilito che il pieno consenso tra tutte le parti interessate e coinvolte in tale ambito può essere raggiunto solamente in un modo, vale a dire la definizione societaria dell’allocazione del capitale che sarà necessario per la ristrutturazione stessa, una precisazione che va a riguardare da vicino tutti gli azionisti di riferimento e anche gli obbligazionisti della Ligthouse International Company (la società lussemburghese che detiene una quota del 25%).

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Nokia Siemens taglia 17 mila posti di lavoro

 Snellimento in vista per Nokia Siemens. La società creata da una joint venture tra la Nokia Oyj e la Siemens AG, ha infatti in mente di eliminare circa 17 mila risorse umane dal suo organigramma mondiale entro la fine del 2013, riorganizzando le proprie strutture e cercando in tal modo di contribuire al rilancio della redditività (perduta) dell’intera attività aziendale.

Nokia Siemens ha in programma una riduzione di costi di circa 1 miliardi di euro tra spese operative e costi di produzione entro la fine dell’esercizio 2013, rispetto a quanto verrà riscontrato al termine dell’anno in corso. Un obiettivo abbastanza ambizioso per la compagnia finlandese, che non sembra raggiungibile se non sforbiciando il costo del lavoro, che rappresenta una buona parte degli oneri operativi del conto economico societario.

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Groupon perde (ancora) quota

 Groupon, il leader mondiale del “couponing” online, ha ceduto altri 15 punti percentuali durante la sessione di negoziazione alla Borsa di New York. Continua in tal modo a consolidarsi l’altalena del valore di mercato delle azioni della società, che nel corso della scorsa settimana avevano guadagnato 31 punti percentuali, per poi ricollocarsi sull’attuale soglia intorno ai 20 dollari, pressochè in linea con il prezzo oggetto della prossima offerta pubblica iniziale.

La “colpa” di questo scenario è da ricondursi alle previsioni sui dati economico finanziari. Secondo quanto affermano alcuni tra i principali analisti internazionali, infatti, i margini di redditività della società dovrebbero subire cali più o meno significativi a causa dell’incremento dei costi pubblicitari, e a causa della agguerrita concorrenza da parte di alcuni rivali presenti sui mercati internazionali, come la LivingSocial.com.

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