Banca Centrale Europea positiva sui risultati compiuti dall’Italia

 Sono positive le considerazioni espresse dalla Banca Centrale Europea nel suo periodico bollettino, nel quale si rileva – tuttavia – l’ennesima flessione nella fiducia dei consumatori, e alcuni aspetti di aleatorietà che potrebbero compromettere le speranze di crescita sul medio termine.

L’istituzione monetaria commenta l’attuale evoluzione del mercato europeo partendo dalla fine, dai due maxi finanziamenti a tassi di interesse agevolati che sono stati posti in essere permettere al mercato bancario di poter ottenere le opportune iniezioni di liquidità tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, e che – stando a quanto afferma l’istituto di Mario Draghi – “potrebbero aver contribuito a contenere gli effetti di contagio della crisi del debito sovrano”.

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La tregua sui prezzi dei carburanti è già finita

 La tregua è durata giusto il giro di qualche ora, ma ora tutto è tornato tristemente come era prima: i carburanti italiani non smettono di aumentare e il problema vero e proprio sta tutto nel fatto che non si conosce il momento esatto in cui questi rincari termineranno. In effetti, bisogna sottolineare che i prezzi internazionali della benzina e del diesel si sono attestati su due quote ben precise, vale a dire 1.166 e 1.079 dollari per ogni singola tonnellata, dunque è praticamente inevitabile che le varie reti nazionali ne risentano in modo decisivo. L’Ente Nazionale Idrocarburi era stato capace nei giorni scorsi di frenare almeno in parte le tariffe in continua impennata, ma la giornata odierna si è subito caratterizzata per il rialzo dei prezzi raccomandati, con la benzina stessa che ha fatto registrare un incremento di 0,6 centesimi al litro, poco al di sopra del diesel (0,5 centesimi per la precisione).

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Goldman Sachs: i vertici respingono le accuse

 Non è stato un fine settimana particolarmente agevole quello appena trascorso, per i vertici di Goldman Sachs. La motivazione è da ricollegarsi all’editoriale pubblicato sul New York Times qualche giorno fa, a firma di Greg Smith, un dirigente di medio livello che lavorava negli uffici londinesi della banca d’affari, e che ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni in contrasto con la cultura azienda preponderante nell’istituto.

Stando a quanto affermato da alcuni articoli pubblicati sul Financial Times, i vertici societari sarebbero fortemente preoccupati per l’articolo, che costituirebbe altresì una la punta dell’iceberg di un malumore latente nell’organizzazione aziendale, con la dirigenza sempre più contraria all’operato del gruppo dei top management, guidato dall’amministratore delegato Blankfein.

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Mercato auto europeo in calo record

 E’ un crollo record quello riscontrato dal mercato auto del vecchio Continente, che nel corso del mese di febbraio ha subito un passo indietro di 9,2 punti percentuali nel volume di immatricolazioni rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente, per un numero complessivo di nuovi veicoli venduti pari a 923.381 unità, conseguendo di fatti il quinto calo mensile consecutivo nel dato statistico.

A sostenerlo è stato negli scorsi giorni l’ACEA, l’Associazione Europea che riunisce i produttori di auto, secondo cui il declino sarebbe altresì stato la contrazione più grave dal mese di ottobre 2010, quando il passo indietro delle immatricolazioni si concretizzò in un – 16 punti percentuali. Complessivamente, le vendite del primo bimestre dell’anno si sono contratte di 7,8 punti percentuali a 1,93 milioni di veicoli.

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Paypal attacca il mercato cinese

 Paypal, la divisione di eBay che gestisce il business dei pagamenti elettronici, sta per aggredire in maniera incisiva il mercato cinese, volendo divenire il primo operatore straniero con licenza a effettuare operazioni di intermediazioni dei pagamenti digitali. Una mossa che dovrebbe permettere a Paypal di entrare in diretta concorrenza con il gruppo Alibaba (con l’affiliata Alipay) in uno dei mercati più appetibili del pianeta.

“Siamo cautamente ottimistici che otterremo una licenza” – ha dichiarato il vice presidente per l’Asia Ruper Keeley durante un recente briefing tenutosi a Hong Kong. Una fiducia che evidentemente si basa su sostanziali rassicurazioni, e che dovrebbe permettere a Paypal di tagliare un nuovo invidiabile traguardo nella strada della maggiore espansione sui mercati internazionali.

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Fincantieri si accorda con la Marina Usa per due navi

 Fincantieri sta assumendo decisamente i colori della bandiera americana: proviene infatti proprio dagli Stati Uniti l’ultima commessa a cui dovrà far fronte la compagnia triestina, più precisamente dalla Marina Militare a stelle e strisce (la Us Navy). Entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di un versamento da ben 715 milioni di dollari che si riferiscono a due costruzioni specifiche, vale a dire le unità che ampliano la serie di pianificazioni che sono state analizzate a partire dal 2010 con il programma denominato Littoral Combat Ships (meglio noto con l’acronimo Lcs). Fincantieri fa parte del consorzio attivo in questo senso, vale a dire quello che è guidato da una multinazionale ancora più importante, la Lockheed Martin, celebre per le sue opere in ambito ingegneristico e della difesa.

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Goldman Sachs al centro delle polemiche

 Un editoriale al veleno, quello comparso pochi giorni fa sul New York Times, rischia di lasciare strascichi altrettanto polemici tra i vertici di Goldman Sachs. Protagonista indiscusso della vicenda è Greg Smith, un dirigente di medio livello che lavorava negli uffici di Londra della banca d’investimenti americana, e che si è dimesso scrivendo un articolo sul quotidiano statunitense lanciando durissime accuse ai suoi superiori.

Diverse sono le risposte (pubbliche o silenziose) che Goldman Sachs ha avanzato per rispondere alle critiche mosse da Smith. In una nota sottoscritta da Lloyd Blankfein (amministratore delegato) e Gary Cohn (presidente del consiglio di amministrazione), i vertici hanno dichiarato che esamineranno le questioni chiamate in causa dalla denuncia di Smith, aggiungendo tuttavia che “in un’azienda delle nostre dimensioni, non è scioccante che qualcuno si lamenti, ma la sua opinione non rappresenta quella di una banca di oltre 30 mila persone”.

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Diplomarsi in azienda: il nuovo accordo sull’apprendistato

 Il nuovo accordo relativo all’apprendistato e utile per la qualifica e il diploma professionale presuppone delle novità molto importanti per quel che concerne l’ambito lavorativo nel nostro paese: la possibilità di ottenere il diploma direttamente all’interno di un’azienda diventa quindi una realtà concreta, con i giovani convolti che si istruiranno in maniera adeguata apprendendo anche un mestiere, non limitandosi ai soli banchi di scuola. Si tratta di una intesa che è quindi molto importante e interessante, tanto che ha ricevuto finalmente il suo via libera definitivo. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre precisare che la disciplina in questione prevede ben quarantatré profili per quel che concerne la formazione, equamente suddivisi tra le qualifiche vere e proprie (saranno ventidue per la precisione) e i diplomi (i restanti ventuno).

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Apple supera 600 dollari per azione

 Apple ha superato per la prima volta nella sua vita la soglia dei 600 dollari per azione. Una cavalcata straordinaria, per la società californiana, che appena un mese fa aveva scavalcato i 500 dollari per azione, puntando ora verso il livello dei 700 dollari per azione, non più un obiettivo irragiungibile, soprattutto in virtù del prossimo lancio di alcuni prodotti di punta della gamma di proposte della mela morsicata.

La motivazione alla base di questo nuovo boom dei titoli di Cupertino è facilmente riconducibile all’impressione che gli investitori stiano scommettendo ulteriormente sulla compagnia statunitense e sui suoi prodotti, con la terza generazione del tablet iPad in corso di vendita in alcuni mercati internazionali, e prossimo allo sbarco anche in Italia, dove sarà messo in vendita a partire dal 23 marzo 2012.

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La nascita di AssoForexCfd

 Ha appena due giorni di vita, ma le aspettative sono già molto alte: il riferimento non può che andare all’AssoForexCfd, l’associazione che è stata presentata appunto nel corso di questa settimana e che intende riunire tutti i broker attivi nel Forex e nei contratti per differenza (i Cfd per l’appunto). I protagonisti dell’ente nuovo di zecca non sono altro che le società italiane maggiormente attive in questo senso, vale a dire, solo per citare alcuni esempi, Cmc Markets, Fxcm, Activtrades e Saxo Bank, senza dimenticare Fineco, il quale ha assunto ormai una leadership indiscussa a livello continentale per quel che concerne il brokeraggio sul web. Non c’è una chiusura ad altri soggetti, comunque, visto che l’associazione sarà aperta anche alle persone giuridiche che possono vantare una autorizzazione formale per l’operatività sul mercato del nostro paese. Perché questo debutto ufficiale?

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