HP valuta riduzione risorse umane

 HP, Hewlett-Packard, starebbe valutando in questi giorni di mettere in atto un importante piano di riduzione delle proprie risorse umane, con uno “snellimento” che dovrebbe riguardare circa 25 mila posti di lavoro, pari all’8 per cento della propria forza lavoro, al fine di tagliare il costo del personale, aiutando la società a mantenere una redditività competitiva all’interno dei comparti dei personal computer e dei servizi connessi.

Il numero di risorse umane “tagliate” dovrebbe comprendere tra i 10 e i 15 mila impiegati Hewlett-Packard all’interno dei servizi per le imprese. L’iniziativa potrebbe in tal modo permettere a Meg Whitman, chief executive officer dell’azienda dallo scorso settembre, di poter invertire la tendenza che ha visto decrescere la redditività dell’azienda. Un’inversione di tendenza comunque non facile, visto e considerato che il core business della società, rappresentato dalle vendite di personal computer, deve fronteggiare le preferenze dei consumatori nei confronti dei tablet.

Gli analisti parlano comunque di una “difficile decisione”, sebbene una simile scelta sia in grado di liberare nuove risorse da investire in maniera strategica sulle aree a più alto tasso di crescita. La riduzione stimata di 18 mila posti di lavoro potrebbe permettere a HP di risparmiare circa 1,2 miliardi di dollari l’anno, incrementando l’utile per azione di 50 centesimi.

HP APPROVA INCREMENTO DIVIDENDO

Ma in che modo permettere il dimagrimento delle risorse umane HP? Alcuni tagli dovrebbero provenire dal prepensionamento di una parte della forza lavoro (attualmente, quasi 325 mila unità), mentre la società è ancora impegnata a progettare la “fuga” della restante parte. Risparmi dovrebbero inoltre provenire dalla sinergia tra la divisione che gestisce i personal computer e quella che si occupa delle stampanti, oltre a una rivisitazione degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Ma basterà a fronteggiare le turbolenze economiche e commerciali?

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