TOKYO – Panasonic annuncia il taglio di 15 mila posti di lavoro e la chiusura di 27 impianti per contrastare gli effetti della crisi economica globale.
Panasonic è soltanto l’ ultimo colosso dell’ elettronica giapponese a cedere, in ordine di tempo, sotto i colpi della crisi economica internazionale dopo Sony, Hitachi, Toshiba e Nec, avviandosi al primo rosso in sei anni. Il gruppo di Osaka ipotizza un disavanzo al 31 marzo prossimo di ben 380 miliardi di yen (3,2 miliardi di euro), per effetto – si legge in una nota – “del continuo peggioramento della domanda sui mercati e alla risalita dello yen verso le principali valute’“.
Economia e Lavoro
Lo sviluppo per il turismo italiano? Arriva da Abu Dhabi, parola della Brambilla
Dagli sceicchi arabi arriva la risposta alla crisi del turismo italiano: il sottosegretario al Turismo Michela Brambilla, in missione istituzionale ad Abu Dhabi, ha annunciato … Read more
Obama mette un tetto agli stipendi dei manager: al massimo 500.000 dollari l’anno
Il presidente americano Barack Obama imporrà un tetto di 500.000 dollari all’ anno per i compensi degli executive delle banche e delle altre società che ricevono vaste somme di denaro nell’ ambito del piano di salvataggio del sistema finanziario. Obama chiederà anche alle istituzioni finanziarie pubbliche di rivelare gli accordi a lungo termine sugli stipendi dei loro capi. Verranno inoltre fissati limiti ai bonus degli executive, con l’ eccezione dei normali dividendi delle azioni. Le nuove regole, insomma, saranno molto più severe di ogni restrizione imposta durante l’amministrazione Bush e potrebbero costringere i vertici delle società ad accettare pesanti riduzioni dei loro stipendi attuali. Le proposte di Obama vogliono essere l’inizio di uno sforzo a lungo termine per regolamentare gli stipendi degli executive. Nel frattempo, due ministri se ne vanno dal neo-governo per problemi con le tasse.
Condominio: il 20% non lo paga a causa della crisi. Priorità a mutui e bollette
ROMA – In tempo di crisi economica, raddoppia il numero di chi rimanda il pagamento delle quote mensili per le spese condominiali e dà la priorità ad altre spese come il mutuo e le bollette. Ecco dunque che le difficoltà economiche degli italiani si riflettono anche nella gestione degli immobili: circa il 20% dei residenti in condominio non paga le quote periodiche, rischiando il pignoramento. E’ quanto emerge da una analisi dell’ Anammi, l’ Associazione nazionale degli amministratori d’ immobili, che propone alcuni suggerimenti per gestire il problema.