Nessuno ne sta parlando come merita, ma l’economia polacca è una di quelle con le maggiori prospettive di crescita: come ha annunciato trionfalmente Michal Boni, ministro per la Digitalizzazione e l’Amministrazione, l’espansione del paese dell’est europeo dovrebbe essere compresa tra il 3,7 e il 4% nel terzo trimestre. Ovviamente, il confronto riguarda lo stesso periodo dello scorso anno, con il prodotto interno lordo in primo piano. Le statistiche di Varsavia sono esplicite e di tutta evidenza, ora c’è grande attesa per la data del prossimo 30 novembre, quanto tali informazioni verranno rese pubbliche e si capirà quanto ci sia di vero in tutte queste indiscrezioni. Anche gli analisti finanziari, comunque, sono convinti che la crescita possa assumere queste dimensioni, più probabilmente il 4% citato in precedenza. Perché c’è tanta fiducia attorno a questo paese?
Economia e Lavoro
Boeing, maxi appalto dalla Lion Air
Boeing Co. può archiviare il 2011 con un ultimo ordinativo record. La società americana si è infatti aggiudicata un ordine provvisorio, valutato ben 21,7 miliardi di dollari, dalla compagnia indonesiana low cost Lion Air, che ha in mente di acquistare 230 aerei 737, in quella che potrebbe passare alla storia come la transazione commerciale più importante per il produttore di velivoli americano.
La commessa consiste nella fornitura di 201 unità del nuovo modello 737 MAX, cui andranno aggiunti 29 velivoli della serie 737-900. Un contratto importantissimo, pertanto, per il bilancio della società americana, e che vedrà in qualche modo partecipe anche il Presidente Barack Obama, che nello scorso weekend si è recato a Bali, in Indonesia, in occasione del summit dei leader delle nazioni dell’Asia sudorientale.
Fitch riduce l’outlook di lungo termine di Terna
La scure affilatissima dell’agenzia di rating Fitch sta dimostrando di non fare sconti a nessuno: l’ultima “vittima” è stata Terna, la spa romana responsabile per la trasmissione dell’energia elettrica (alta ed altissima tensione). Il primo operatore europeo indipendente si è visto infatti ridimensionare il proprio outlook da “stabile” a “negativo”, con tutte le conseguenze che ne possono derivare, anche se bisogna sottolineare che il credito della compagnia guidata da Luigi Roth è rimasto invariato, dunque si può essere leggermente più ottimisti. L’annuncio è giunto direttamente dalla stessa Fitch, la quale ha spiegato anche i motivi che hanno portato a una simile decisione.
Esprit si affida al manager Adidas per sfondare nel mercato cinese
Esprit Holdings, uno dei marchi dell’abbigliamento più noti in tutto il mondo, ha dichiarato di aver assunto il manager di Adidas, Holly Li, quale nuovo chief executive per il mercato cinese, il mercato a più elevato tasso di crescita per la compagnia. Una mossa, quella di Esprit, che cerca disperatamente di recuperare quanto prima la buona strada precedentemente intrapresa e ora perduta, visto e considerato che l’azienda ha perso oltre il 47% della propria quota di mercato in soli due mesi.
Holly Li sostituirà l’attuale amministratore delegato con decorrenza 1 febbraio 2012. L’esperienza della Li, che ha gestito la distribuzione e le vendite nel mercato cinese per conto di Adidas, lungo gli ultimi undici anni, è auspicato da Esprit quale un passo significativo per poter cercare di recuperare il terreno perduto.
Apple, ribaltoni in consiglio di amministrazione
Apple ha aggiornato alcuni ruoli di vertice, nominato Art Levinson come nuovo chairman, e ponendo così a posto un tassello lasciato scoperto dalla morte di Steve Jobs, lo storico leader della compagnia statunitense di Cupertino. Oltre a ciò, la società ha reso noto di aver nominato Robert Iger come nuovo direttore generale. Un nome certamente noto, considerato che il suo ruolo di chief executive officer alla Walt Disney.
Levinson, facente parte del consiglio di amministrazione di Apple fin dal 2000, diventa quindi chairman non esecutivo. Se la nomina di Levinson era sostanzialmente attesa dagli analisti americani, quella di Iger sembra essere uno spunto utile per cementare le relazioni della compagnia con Disney, all’interno della quale, a sua volta, Steve Jobs riuscì ad avere un posto nel consiglio di amministrazione. Stando alle prime interpretazioni di tale mossa, grazie al legame che unirà le due società, è probabile che Apple possa godere di un accesso privilegiato al settore dell’entertainment televisivo.
Anche l’Olanda vive la sua crisi finanziaria
La crisi economica dell’eurozona è ormai assodata, tanto più che non si tratta più soltanto di una congiuntura negativa limitata ad alcuni paesi (in primis la Grecia e l’Italia), ma anche a quelle economie che fino a pochi giorni fa erano considerate al riparo: una nazione che sta cominciando a preoccuparsi è sicuramente l’Olanda, la quale deve fare i conti con il calo del proprio prodotto interno lordo nel corso del terzo trimestre del 2011 (-0,3%) e prospettive non proprio incoraggianti. Lo stesso governo di Amsterdam non vuole ancora parlarne, ma la parola recessione comincia a serpeggiare anche da queste parti, dopo il brutto precedente di due anni fa. C’è comunque da precisare che lo stesso Pil è destinato a rimanere su buoni livelli per quest’anno, anche se il 2012 rimane un’incognita pericolosa.
Nissan e Honda riavviano parte della produzione nel Sud Est asiatico
Nissan e Honda, alcuni tra i principali produttori auto dell’Asia, hanno affermato di aver riavviato alcune linee produttive dei propri impianti thailandesi. In precedenza, le fabbriche erano state costrette a chiudere i battenti a causa delle straordinarie alluvioni che avevano colpito il territorio, con danni da acqua che non erano mai stati riscontrati in simil maniera da oltre 70 anni a questa parte.
Nissan, che aveva cessato le proprie attività nell’impianto di Samut Prakan il 14 ottobre, ha pertanto dichiarato di aver parzialmente ripreso l’operatività nell’unità in questione. Lo stesso ha dichiarato Honda, il terzo principale produttore auto del Giappone, che ha riavviato alcune linee produttive nel Paese duramente colpito dalle alluvioni dello scorso mese, che hanno provocato vittime e ingenti pregiudizi alle attività economiche.
Il Gruppo Menarini fa il suo ingresso in Asia acquisendo Invida
Una immersione profonda nelle realtà asiatiche più sviluppate: è questo ciò che attende il Gruppo Menarini, azienda farmaceutica fiorentina che consolida la propria leadership italiana nel mondo aprendo le classiche attività a paesi come Singapore, Cina, Hong Kong, India, Malesia, Filippine, Corea del Sud e Taiwan. In effetti, la multinazionale in questione è riuscita ad assicurarsi l’acquisizione della quota del 100% di Invida grazie alla collaborazione fondamentale della società finanziaria singaporegna Temasek Holdings. Che cosa si prospetta ora con questo ampliamento nell’area dell’Asia-Pacifico? Il gruppo acquisito, Invida, può vantare una presenza molto forte nel continente per quel che concerne il settore farmaceutico, con un tasso di crescita che ogni anno riesce addirittura ad arrivare ai venti punti percentuali.
General Motors riconquista lo scettro dell’auto
Qualche anno fa General Motors si era vista scippare lo scettro di sovrano del settore auto da parte della Toyota Motor. La compagnia giapponese, al termine di una lunga cavalcata che le aveva permesso di recuperare posizioni su scala internazionali, aveva così coronato il proprio sogno di diventare il leader mondiale delle quattro ruote, con un regno che sembrava destinato durare piuttosto a lungo.
Tuttavia, complici le disavventure del 2011, al vertice del palazzo automotive si è dovuto registrare il controsorpasso di General Motors, che è ritornata ad essere il principale costruttore di veicoli al mondo, riprendendosi quella posizione che aveva perso appena tre anni fa per mano del concorrente giapponese.
Saglia (Sviluppo Economico): nessun decreto sulle biomasse
Il Ministero dello Sviluppo Economico lascia in eredità al nuovo governo tecnico che si sta per formare anche un nodo piuttosto spinoso per quel che concerne le cosiddette biomasse: come è noto, si tratta di materiali di origine animale e vegetale che non subiscono la fossilizzazione e sono in grado di produrre un importante quantitativo di energia. Come ha spiegato il sottosegretario allo stesso dicastero di Via Veneto, Stefano Saglia, non è stato varato alcun decreto a tal proposito, visto che gli unici testi che contengono qualche riferimento sono quelli relativi alle importazioni e al cosiddetto burden sharing (la suddivisione tra le varie regioni degli oneri per il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Ue in materia di fonti rinnovabili). Alcuni organi di stampa avevano fatto riferimento proprio a un possibile decreto sulle biomasse, ma ora è arrivata questa secca smentita.