Trimestrale Nokia

 Nokia ha comunicato agli stakeholders il conseguimento degli ultimi risultati trimestrali. Risultati che hanno conferito un discreto ottimismo sul futuro della compagnia finlandese, sebbene il top management dell’azienda abbia deciso – per la prima volta in oltre 20 anni – di non erogare il dividendo ai propri azionisti. Una scelta non certamente popolare, che è tuttavia accompagnata da considerazioni molto positive su quanto conseguito dalla compagine.

Anzitutto, la società, dopo sette trimestri negativi, ha avuto il merito di chiudere un periodo in territorio positivo, con profitto netto per 202 milioni di euro, contro 1,07 miliardi di euro di perdita netta conseguiti nello stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di una conseguente diminuzione del 20 per cento dei ricavi (vedi anche Nokia riduce l’organico di 10 mila unità).

Risalendo le righe di conto economico, si giunge a un utile operativo trimestrale pari a 6 centesimi per azione, sostanzialmente in linea con quelle che erano le aspettative della vigilia, e con una posizione finanziaria cash migliorata di 800 milioni di euro rispetto al periodo di confronto precedente. “Il gruppo” – aggiungeva l’analisi de Il Sole 24 Ore in merito – “ha così potuto chiudere l’annata con net cash per 4,4 miliardi di euro (sia pure in calo del 22% rispetto a un anno prima). Le vendite di prodotti della linea Lumia nel quarto trimestre sono salite a 4,4 milioni di unità. Il programma di risparmi sulle spese operative entro la fine di quest’anno dovrà ammontare a oltre un miliardo di euro. Dopo i risultati, alcuni broker hanno alzato i loro target sul titolo Nokia”(vedi anche Vendite Apple e Samsung).

Con l’ultima parte del 2012 sembra insomma che la compagnia finlandese – alle prese con l’agguerrita concorrenza internazionale di competitors fuori dai confini del vecchio Continente, come l’americana Apple e la coreana Samsung – abbia riequilibrato in maniera opportuna le proprie posizioni, comprimendo il fatturato a causa della perdita di quote, ma spingendo su un più idoneo recupero della redditività.

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