La Grecia ha compiuto un timido passo in avanti, lungo la strada per garantirsi altri (vitali) fondi di salvataggio: i suoi leader politici hanno concordato una nuova serie di misure di austerità. A questo punto gli osservatori di mercato si stanno probabilmente chiedendo “La Grecia si salverà così da un default? Quali sono le prospettive per l’economia del Paese?
Ecco alcuni aspetti fondamentali della vicenda greca
1. Più austerità significa più “costi sociali”.
Con la proposta del governo di Atene di ridurre drasticamente il salario minimo del 22% e licenziare i lavoratori del settore più pubblico, come parte delle misure imposte, non sorprende la notizia delle manifestazioni di protese di migliaia di greci che hanno marciato per le strade. Pensandoci bene, il tasso di disoccupazione greco ha già raggiunto il livello record del 20,9% a novembre dello scorso anno, mentre la Grecia ha vissuto il suo quinto anno consecutivo in recessione. La nuova serie di misure di austerità, che è stata chiesta dalla troika dei creditori internazionali (UE, FMI e BCE) quale conditio sine qua non per il rilascio un’altra tranche di fondi di salvataggio, comporterebbe sacrifici (sociali ed economici) maggiori e ancora più dolorosi per i greci.
La Banca d’Inghilterra ha votato per iniettare altri 50 miliardi di sterline (79,3 miliardi di dollari) nel sistema finanziario come parte dei suoi sforzi volti a sostenere una fragile ripresa dell’economia, ancora a rischio di scivolare in recessione.
Credit Suisse ha registrato nel quarto trimestre 2011 una perdita netta di 637 milioni di franchi dopo essersi accollata quasi 1 miliardo di franchi svizzeri (1,07 miliardi di dollari) di oneri per accelerare il taglio dei costi e sbarazzarsi delle attività rischiose, al fine di soddisfare le più rigide normative sul capitale.
L’IPO di Facebook renderà miliardari. Gli investitori della prima ora, come il fondo Accel Partners, raccoglieranno fino a 800 volte il loro investimento iniziale, in occasione dello sbarco di Facebook in Borsa. Un evento senza precedenti nella storia del capitale di rischio.
Un trimestre impegnativo nell’investment banking non ha risparmiato UBS: profitto netto della banca è precipitato del 61,4%.Il gruppo bancario svizzero ha archiviato il quarto trimestre con un utile netto pari a 393 milioni di franchi svizzeri ($ 428.300.000), ben al di sotto delle stime, e in calo rispetto agli 1,66 miliardi di franchi dello stesso periodo del 2010.