Il settore manifatturiero della zona euro si è contratto per il settimo mese consecutivo a febbraio. Sembra sempre più probabile che i 17 membri di Eurolandia siano intrappolati in una lieve recessione: i dati relativi ai nuovi ordini registrano costanti cali, persino in Germania, l’economia più sana della regione.
Il Manufacturing Purchasing Managers Index (PMI manifatturero), rilasciato dal Markit Economics e in grado di fornire un’indicazione sullo stato di salute del comparto manifatturiero e sulla crescita della produzione nella regione, è salito a 49,0 il mese scorso dal 48,8 di gennaio, in linea con una lettura flash. L’indice, cui gli investitori prestano particolare attenzione dal momento che i responsabili degli acquisti di solito hanno un accesso precoce ai dati relativi alle prestazioni dell’azienda, dal mese di luglio, si attesta al di sotto di 50, una soglia discrimine tra crescita e contrazione. La zona euro affonderà di nuovo in recessione nel primo trimestre? Certamente i paesi periferici rappresentano la principale preoccupazione.
L’esito del secondo round della maxi operazione della Banca centrale europea, denominata Ltro, è stato leggermente superiore alle aspettative: 529.500.000.000 (713 miliardi di dollari) rispetto alle previsioni degli analisti, di circa 500 miliardi di euro. Nella precedente, risalente al mese di dicembre, erano stati iniettati 489 miliardi di euro.
Mentre Facebook prepara la propria quotazione in borsa (IPO), Yahoo rivendica alcuni diritti di proprietà intellettuale e minaccia il social network più famoso del mondo. Una nuova guerra dei brevetti potrebbe presto avere inizio. Già nel 2004 Google, alla vigilia del suo sbarco in borsa, si trovò costretta a sborsare a Yahoo qualcosa come 230 milioni di dollari di azioni, per la licenza d’uso del motore di ricerca.
Rotta verso la “D”… di Default. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato la Grecia al livello “selective default” (SD) … La decisione dell’agenzia americana era attesa nella misura in cui S&P aveva in passato indicato che avrebbe portato la valutazione a SD non appena la Grecia avesse dato attuazione all’accordo con i creditori privati, per la svalutazione del debito. L’annuncio del downgrade della Grecia, avvenuto Lunedì dopo la chiusura di Wall Street da parte dell’agenzia, ha tuttavia avuto poco effetto sul mercato dei cambi. Con una ristrutturazione del debito e la partecipazione del settore privato, era inevitabile: tutti se lo aspettavano.