Citigroup: utili in calo nel primo trimestre

 Il colosso finanziario americano Citigroup non ha rispecchiato le stime degli analisti sui risultati del primo trimestre ed ha perso il 2,3% di incassi (quantificati in 2,93 miliardi di dollari) nella sola prima parte dell’esercizio in corso. Un risultato che ha generato significativa delusione all’interno dei vertici aziendali, che illustrano una situazione di profonda incertezza e precaria stabilità dal punto di vista macroeconomico, specificando che si continuerà a gestire il rischio con “attenzione”.

I dati previsti sul fronte degli utili per azione parlano in proposito di un valore pari a 95 centesimi, inverso rispetto al rialzo previsto – ma mancato – a 1,02 dollari; a influenzare pesantemente sui risultati gestionali sono state le numerose svalutazioni, non controbilanciate dai ricavi del settore trading, triplicati rispetto alla fine del 2011.  

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Lento recupero economia USA

 Grazie alle ultime informazioni statistiche recentemente pubblicate, l’economia negli USA conferma un lieve recupero rispetto al corso dell’ultimo triennio; è quanto emerge dai dati del Beige Book della Federal Reserve, la quale considera “moderato” il ritmo di sviluppo economico che ha interessato il Paese. Continua a crescere il settore manifatturiero, forte di un incremento che interessa la “maggior parte delle regioni”, suscitando previsioni ottimiste da parte delle industrie affini.

Altri segnali positivi si riscontrano inoltre nell’aumento della spesa al dettaglio, e nel settore del mercato immobiliare residenziale, oltre all’offerta di lavoro da parte di aziende, le quali sembrano esser sempre più orientate alla ricerca di manodopera altamente qualificata, al fine di soddisfare il bisogno crescente nel comparto; aspetti che fanno ben sperare gli osservatori macroeconomisti per il futuro dell’economia nordamericana, pur con mantenimento di una generica prudenza.

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Tim Cook il CEO più pagato al mondo

 Dall’analisi effettuata della società Equilar, Tim Cook è risultato l’amministratore delegato più pagato al mondo, con una remunerazione (invidiabile) complessiva pari a 378 milioni di dollari. Inclusi i 900 mila dollari di retribuzione base, circa 16 mila dollari di benefit e bonus vari per 900 mila dollari, andrebbero infatti aggiunti ben 376,2 milioni di dollari ricevute in azioni che, stando ai più recenti valori di mercato, lieviterebbero a quota 634 milioni.

Si tratta, in evidenza di cifre davvero da “capogiro” che confermano il primato di Tim Cook tra i vertici delle aziende statunitensi e mondiali. Ma non è tutto: stando al New York Times, infatti, il CEO di Apple incasserebbe intorno ai 700 dollari al minuto, consolidando un ritmo di introito davvero inegaugliabile sia sul campo dell’amministrazione sia pubblica che privata.

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L’Oreal chiude trimestre positivo

 Buone notizie per L’Oreal, il principale produttore mondiale del settore della cosmetica. La società ha infatti dichiarato di aver concluso il primo trimestre dell’anno con ricavi in incremento di 9,4 punti percentuali a 5,64 miliardi di euro, contro previsioni dei principali analisti pari a 5,53 miliardi di euro. I ricavi da vendite e da prestazioni sono cresciuti in tutte le macro aree, con un picco di fatturato nella zona Asia Pacifico. La divisione con le migliori performance della compagnia è invece quella dei prodotti di maggior pregio.

“Il mercato mondiale della cosmesi rimane particolarmente forte, e il trend sembra essere favorevole per tutti i brand” – ha dichiarato il presidente e amministratore delegato Jean Paul Agon – “Mentre lo scenario economico rimane particolarmente incerto, i primi tre mesi hanno rafforzato la nostra fiducia nella apacità del gruppo di superare le performance del mercato durante il 2012, rafforzando altresì la posizione globale, e potendo altresì archiviare un altro anno di crescita nei ricavi e nei profitti”.

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Utili in crescita per JP Morgan

 Il colosso americano JP Morgan ha chiuso la prima parte dell’anno con un utile pari a 5,4 miliardi di dollari. La nuova strategia aziendale, ed il fatto che i tassi di interesse siano lievemente scesi, hanno riacceso la fiducia delle famiglie statunitensi, che con maggiore facilità riescono ad avere accesso al credito, potendo riprendere ad effettuare acquisti anche di elevato valore. Un discreto miglioramento del comparto occupazionale accresce inoltre le speranze di una ripresa economica generalizzata.

Tornando a JP Morgan, l’utile si è rivelato ben superiore alle precedenti previsioni,  e le azioni sono lievitate da un iniziale profitto di $1,28 a ben $1,31; notizie più che positive per il CEO Jamie Dimon, che è riuscito a sfondare il settore dei mutui con un +2 miliardi rispetto all’anno precedente, grazie anche alla scelta – da parte di una folta platea di famiglie, di procedere a operazioni di rifinanziamento.

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IBM compra Varicent Software

 Stando a quanto emerge a mezzo stampa, la IBM (International Business Machine) avrebbe accettato di concludere un accordo che la porterà a rilevare la società Varicent Software, una compagnia canadese specializzata nella realizzazione di software di analisi dati e statistiche, che dovrebbe aiutarla a poter gestire al meglio le performance di vendita e di remunerazione delle proprie strutture.

Grazie a questa transazione, l’esperienza e la competenza della Varicenti potrebbe terminare all’interno dei piani alti della IBM, permettendo alla società di poter determinare i carichi di lavoro e le retribuzioni della forza lavoro in maniera più idonea al perseguimento dei propri programmi aziendali. La transazione è stata recentemente confermata dalla stessa società americana in un comunicato stampa pubblicato ad Armonk, New York, sede della IBM, che non contiene tuttavia gli attesi dettagli economici dell’operazione.

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Quixa affida le assicurazioni al canale mobile

 Quixa, la compagnia assicurativa milanese che è diretta dal colosso del settore Axa, ha deciso di venire incontro alle esigenze sempre più moderne della clientela: bisogna infatti ricordare che si sta parlando di una società che opera in prevalenza online, quindi non ci si deve stupire più di tanto se l’ultima proposta che è giunta in questo senso permette di acquistare l’assicurazione in mobilità. Si tratta di M-site.quixa.it, un sito mobile che consente tutto questo e che potrà risultare molto utile in futuro. In effetti, Quixa ha ben compreso come il canale mobile sia cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, tanto che attuale rappresenta il 5% degli accessi totali al proprio portale. Questo ulteriore sito viene messo a disposizione di tutti quei clienti che hanno intenzionare di acquisire la loro polizza auto in maniera comoda e veloce dallo smartphone, una frontiera sempre più battuta.

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Angry Birds fa rotta verso la Cina

 La Rovio Entertainment Oy, società nota in tutto il mondo per aver creato il fenomeno ludico “Angry Birds”, diffusissimo su tanti dispositivi mobili, starebbe conducendo delle importanti trattative con alcuni potenziali partner cinesi come la Baidu e la Sohu, allo scopo di poter aggredire al meglio il mercato più importante del mondo in termini di crescita sul web.

Le trattative starebbero riguardando altresi alcuni nuovi metodi di distribuzione per il mercato cinese, come d’altronde confermato dal vicepresidente di Rovio Asia durante una recente intervista concessa ad Hong Kong. La società finladense sta anche conducendo ulteriori trattative con la Renren, dopo aver iniziato a lavorare in partnership con la Tencent Holdings, la Sina Corp., la Youku e la Qihoo 360 Technology.

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Attesa per domani la firma per la bonifica di Venezia-Porto Marghera

 Bisognerà attendere fino alla giornata di domani per la fondamentale firma che andrà a riguardare il programma per la bonifica della zona di Venezia-Porto Marghera e le altre aree industriali vicine: si tratta per l’appunto di un accordo da cui si spera di ottenere delle evoluzioni positive, visto che si andranno a sfruttare tutti i cambiamenti che sono intervenuti dal punto di vista normativo nell’ambito del rispristino ambientale. La zona in questione potrebbe addirittura diventare un modello, un esempio virtuoso da seguire per quel che concerne i vari siti di interesse nazionale, meglio noti con l’acronimo Sin. Come è strutturato nel dettaglio questo specifico piano?

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Il 50% delle imprese italiane fallisce nei primi cinque anni

 Il fatto che ben il 50% delle imprese italiane (la metà esatta dunque) si ritrova in uno stato di fallimento nel giro dei primi cinque anni di vita non fa certo dormire sonni tranquilli: il dato in questione, preoccupante e triste allo stesso tempo, è stato diffuso dalla Cgia di Mestre, l’associazione che rappresenta le aziende di piccole dimensioni e gli artigiani. Volendo essere più precisi, la stessa confederazione ha sottolineato come una percentuale così alta rispecchi la difficoltà enorme e grave che stanno affrontando queste imprese, in primis quelle che sono gestite e comandate da imprenditori alle prime armi. Si tratta soltanto di semplice inesperienza oppure la crisi economica internazionale ci sta mettendo uno zampino gigante?

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