Eurozona volta pagina: crisi del debito finita?

 L’Europa sarà finalmente in grado di considerare più serenamente il proprio futuro? Questo è ciò che sperano i 27 partner europei riunitisi a Bruxelles per un summit di due giorni. Non ne se siamo fuori, ma la crisi è a un punto di svolta, ha proclamato il presidente dell’Unione Europea (UE), Herman Van Rompuy.

Quali sono le ragioni per cui sembra oggi possibile parlare di (presunta) tregua? Innanzitutto l’area dell’euro ha aperto la strada al rilascio del secondo piano di salvataggio destinato alla Grecia, e il cui obiettivo è evitare il fallimento del paese. Il pacchetto prevede 130 miliardi di euro di aiuti di pubblici e una cancellazione parziale (fino a 107 miliardi di euro) del debito detenuto dalle banche.

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Piaggo inaugura il secondo stabilimento in Vietnam

 La Piaggio ha deciso di apprendere un nuovo linguaggio, il vietnamita: l’approdo della compagnia toscana nella nazione asiatica è ormai una realtà incontrovertibile e l’annuncio recentissimo del secondo stabilimento da aprire da queste parti fa ben comprendere gli obiettivi che dovranno essere perseguiti nei prossimi mesi. La città prescelta in questo caso si trova a un’ora di distanza da Hanoi e c’è da scommettere che in futuro se ne sentirà parlare parecchio dal punto di vista economico, visto che sarà in grado di rappresentare la metà del fatturato totale del Sud-Est asiatico. La fabbrica esiste già e in essa sono occupati circa mille lavoratori, ma questi ultimi dovrebbero salire fino a 1.500, ovviamente tutti provenienti dalla zona in questione, mentre la capacità produttiva che sarà garantita dallo stesso stabilimento ammonterà a 300mila veicoli.

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Italia, debito record dal 1996

 Un po’ di conforto per Mario Monti e, probabilmente, un incoraggiamento a proseguire sulla strada tracciata. Secondo le statistiche rilasciate dall’Istat, l’Istituto Italiano di Statistica, l’Italia è riuscita a portare il disavanzo pubblico al 3,9% del PIL lo scorso anno contro il 4,6% nel 2010. Un livello incoraggiante in quanto, dopo tutto, si pone in linea, e persino leggermente al di sopra della previsione ufficiale del governo (3,8%).  Nel 2011 il PIL ai prezzi di mercato ha toccato quota 1.580.220 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Ma la medaglia ha due facce e, secondo i dati Istat, il debito del paese nel 2011 era al suo livello più alto dal 1996: lo scorso anno ha raggiunto il 120,1% del PIL , contro il 118, 7% nel 2010.

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Il caso Grecia fa tremare mercato CDS

 I Credit default swap (CDS) sono una forma di assicurazione che gli investitori possono acquistare nel caso in cui l’emittente di un’obbligazione (che essi hanno comprato) faccia default, o non sia più in grado di pagarla pienamente. Se c’è un default, noto anche come “evento creditizio” (credit event), i credit default swap vengono utilizzati per pagare gli investitori obbligazionari.

La decisione circa la sussistenza di un “evento creditizio” spetta ad un gruppo chiamato International Securities and Derivatives Association. L’ISDA ha deciso Giovedì che per la Grecia non si può parlare di default sulle obbligazioni, almeno fino ad ora. Il piano di ristrutturazione del debito tra la Grecia e le banche non rappresenta un “credit event” e, pertanto, non può scattare il pagamento dei credit default swap. Tuttavia, il paese deve ancora affrontare una serie di eventi importanti che minacciano seriamente di portare ad un default, che innescherebbe i versamenti di CDS.

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Monte dei Paschi: la fondazione alle prese con le quote da vendere

 La vendita di una quota di Banca Monte dei Paschi di Siena sta concentrando tutte le attenzioni dell’omonima fondazione: anzitutto, bisogna però trovare una intesa adeguata per comprendere a chi destinare il ricavato di questa specifica vendita, anche perché la liberatoria di altri undici istituti non rappresenta da solo un elemento determinante per dare il via libera definitivo a questa trattativa. Quello a cui bisogna prestare attenzione, infatti, è il debito coinvolto, compreso tra gli 870 e gli 880 milioni di euro, con una buona parte che si riferisce al finanziamento che è stato erogato all’ente toscano dalle già citate undici banche per sottoscrivere l’aumento di capitale, e il resto destinato a una minusvalenza. Questo vuol dire che vi sono due creditori distinti e finché non si trova un accordo proprio tra essi tutto rimane bloccato in maniera inesorabile.

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Banca Sella vince il Cerchio d’oro grazie al suo UP Mobile

 Il gruppo Banca Sella è riuscita ad aggiudicarsi un premio che fa certo onore alla sua lunga storia: il riconoscimento in questione è stato assegnato dall’Associazione Italiana Financial Innovation per quel che riguarda la categoria “Nuovi servizi”. Quale nuovo servizio è riuscito a introdurre l’istituto piemontese? Si tratta, nello specifico, del sistema di pagamento mobile UP Mobile, il quale ha fatto ampiamente parlare di sé negli ultimi tempi. Il premio a cui si sta facendo riferimento è il Cerchio d’oro dell’Innovazione Finanziaria, l’evento che ogni anno, puntualmente, viene assegnato a tutte quelle aziende e alle imprese che si rendono protagoniste di soluzioni interessanti e innovative in relazione al settore delle banche, delle assicurazioni e della finanza in generale.

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Grecia, riunione segreta sui CDS

 Un gruppo segreto di rappresentanti provenienti da 15 grandi banche, fondi d’investimento e hedge fund si è riunito Giovedì per decidere se la ristrutturazione del debito della Grecia debba far scattare dei pagamenti per i possessori di titoli di derivati ​​CDS, strumenti finanziari che agiscono come assicurazione in caso di default. La questione, detta in altri termini, è la seguente: la ristrutturazione del debito della Grecia può innescare un “credit event”  e far scattare i Cds, per cui i maggiori detentori (banche tedesche soprattutto) si troverebbero costretti a pagare tali assicurazioni per un ammontare di 3,25 miliardi dollari del debito della nazione?

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Pmi Manifatturiero: Eurozona ancora in contrazione

 Il settore manifatturiero della zona euro si è contratto per il settimo mese consecutivo a febbraio. Sembra sempre più probabile che i 17 membri di Eurolandia siano intrappolati in una lieve recessione: i dati relativi ai nuovi ordini registrano costanti cali, persino in Germania, l’economia più sana della regione.

Il Manufacturing Purchasing Managers Index (PMI manifatturero), rilasciato dal Markit Economics e in grado di fornire un’indicazione sullo stato di salute del comparto manifatturiero e sulla crescita della produzione nella regione, è salito a 49,0 il mese scorso dal 48,8 di gennaio, in linea con una lettura flash. L’indice, cui gli investitori prestano particolare attenzione dal momento che i responsabili degli acquisti di solito hanno un accesso precoce ai dati relativi alle prestazioni dell’azienda, dal mese di luglio, si attesta al di sotto di 50, una soglia discrimine tra crescita e contrazione. La zona euro affonderà di nuovo in recessione nel primo trimestre? Certamente i paesi periferici rappresentano la principale preoccupazione.

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Un altro mese negativo per le immatricolazioni auto in Italia

 Il mese di febbraio si è confermato piuttosto difficile per le immatricolazioni delle autovetture : gli ultimi dati che sono stati diffusi dalla Motorizzazione, infatti, parlano di 130.661 veicoli in totale, il che equivale a dire che si è verificato un calo di quasi diciannove punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Anche gennaio era stato un mese nero in questo senso, con un -16,9% che aveva subito fatto scattare l’allarme, ma ora questa nuova caduta, piuttosto fragorosa invita a una seria riflessione. In effetti, non sono bastati i modelli a “chilometri zero” per risollevare il settore, visto che le vetture usate con nessun chilometro all’attivo hanno beneficiato di fortissimi sconti, ma per gli acquirenti non è stato un incentivo all’acquisto.

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BCE, prestito record da 529,5 milliardi di euro

 L’esito del secondo round della maxi operazione della Banca centrale europea, denominata Ltro, è stato leggermente superiore alle aspettative: 529.500.000.000 (713 miliardi di dollari) rispetto alle previsioni degli analisti, di circa 500 miliardi di euro. Nella precedente, risalente al mese di dicembre, erano stati iniettati 489 miliardi di euro.

Questa volta, le banche in Europa che hanno ottenuto il finanziamento a basso costo offerto dalla BCE sono state 800, contro le 523 dell’ultima volta, segno evidente che l’inizale stigma intorno alla straordinaria operazione, è stato alla fine rimosso. Le banche spagnole e italiane, i maggiori acquirenti in occasione della scorsa operazione, hanno usato le partecipazioni delle loro obbligazioni sovrane come garanzia. Questo ha contribuito a ridurre i rendimenti dei titoli sovrani, che minacciavano di rimanere a livelli insostenibil rendendo impossibile la restituzione del debito. HSBC, la belga Dexia, l’austriaca Erste Group, e le spagnole Banco Bilbao e CaixaBank hanno dichiarato di aver attinto ai fondi Ltro. 

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