Movimenti di fine e inizio anno nel mondo bancario russo. Secondo quanto afferma Il Sole 24 Ore in un articolo a firma di Carlo Festa, infatti, il gigante russo Sberbank vorrebbe puntare ad acquistare la quota di controllo della Alior Bank di Romain Zaleski, per una fetta pari al 30 per cento, ancora nel portafoglio della banca polacca dopo la conclusione del processo di quotazione.
Economia e Lavoro
Perfezionato il trasferimento aziendale del Gruppo Merloni
Fabriano è in fibrillazione dopo che è stato perfezionato il trasferimento di una delle aziende storiche e più affermate del posto e di tutta Italia, il Gruppo Antonio Merloni: la compagnia in questione, celebre per i suoi elettrodomestici e l’impegno nel settore termoidraulico, è stata travolta dalla crisi nel 2008, quindi ci si può chiedere immediatamente a cosa possa servire una operazione del genere. Anzitutto, bisogna precisare che la decisione è stata presa pochi giorni fa dai commissari straordinari del gruppo marchigiano, i quali hanno comunicato ufficialmente il tutto. In pratica, grazie all’assistenza di Mediobanca e di un relativo notaio, il trasferimento ha avuto luogo proprio per l’amministrazione straordinaria che ormai perdura da tre anni.
Blue Panorama aggiunge le Seychelles alle sue rotte
Le multe non fermano Blue Panorama: la recente sanzione inflitta dall’Antitrust alla compagnia low-cost del gruppo, Blu Express, è infatti soltanto un tiepido ricordo che si sta cercando di cancellare con la proposta commerciale di una nuova rotta. Il collegamento in questione andrà a riguardare gli aeroporti di Milano e Roma e una destinazione piuttosto esotica, vale a dire le Seychelles. L’annuncio ufficiale è stato reso possibile dopo la designazione della stessa Blue Panorama da parte delle autorità dell’ex colonia britannica, le quali hanno intravisto nel vettore il partner commerciale più idoneo per dar vita a questi voli. La novità riguarderà ovviamente il 2012, con l’attivazione vera e propria che diventerà una realtà concreta a partire dal prossimo 14 febbraio.
Spagna, salari minimi invariati nel 2012
Il nuovo governo spagnolo guidato dal premier Rajoy (di cui abbiamo parlato pochi giorni fa circa la volontà di accorpare le giornate di feste infrasettimanali al weekend) ha dichiarato ai sindacati di voler di fatto congelare i salari minimi per il 2012, lasciandoli a quota 641 euro: si tratta di una delle tante azioni che l’esecutivo iberico sta cercando di licenziare al fine di tagliare spese e gestire in tal modo l’elevatissimo deficit che rischia di compromettere in maniera definitiva le finanze pubbliche del Paese.
Ad ogni modo, la notizie è circondata da un alone di mistero piuttosto evidente. Mentre infatti le parti sindacali continuano a ribadire la veridicità del dato, avendo colloquiato con portavoce dell’esecutivo, dalle parti del governo di Mariano Rajoy si cerca di evitare il confronto con i media: un’assenza di commenti che fa pensare che l’annuncio ufficiale sia comunque alle porte, con probabile sofferenza delle parti sociali.
Un nuovo finanziamento bancario per assestare il debito della Piaggio
Sono ben 130 i milioni di euro che andranno a caratterizzare la linea di credito revolving di cui beneficerà la Piaggio & C., la spa toscana celebre per i suoi modelli motociclistici: il gruppo di Pontedera ha infatti bisogno di questo finanziamento, il quale è stato reso possibile grazie alla partecipazione congiunta di diversi istituti di credito di fama internazionale. L’arco temporale scelto in questo caso è il medio termine. Che cosa è stato previsto nello specifico? L’importo è già stato menzionato, inoltre bisogna ricordare che questa somma di denaro sarà sottoscritta da Bank of America, da Hsbc, da Bnp-Paribas, i quali andranno ad assumere l’incarico di gestori dell’intera operazione. Tra l’altro, quest’ultima prevede anche un possibile incremento dell’ammontare complessivo fino a duecento milioni di euro, una opzione che può essere percorsa mediante la sindacazione (la collaborazione tra i soggetti coinvolti per un obiettivo comune).
Eataly approda alla Fiera del Levante di Bari
Eataly, una delle catene alimentari più grandi del nostro paese, ha deciso di affidarsi alla Fiera del Levante di Bari per avere ancora più visibilità: nello specifico, la compagnia piemontese vuole allestire in Puglia una mostra-mercato che possa fornire lavoro a un centinaio di persone e rendere ancora più riconoscibile questo marchio. Il piano è già stato predisposto in ogni suo dettaglio, tanto che già si sa che si tratterà dell’unica filiale dell’Italia del sud e che avrà delle dimensioni piuttosto ampie. Il numero uno del gruppo, Oscar Farinetti, ha anche aggiunto che questa presenza durerà almeno un decennio e che si è puntato sulla regione in questione per l’ottima presenza del settore primario in queste terre. D’altronde, la mission di Eataly è soprattutto quella di raccontare le diversità della cucina del nostro paese anche all’estero, una sorta di trait d’unione tra le varie comunità alimentari.
Canada, l’albero di Natale va fuori moda
Quello degli alberi di Natale è stato, per lungo tempo, un business fortemente profittevole per le aziende canadesi. Le società nord Americane, infatti, producevano forti quantità di abeti, da rivendere al Paese principale importatore, i “vicini” Stati Uniti d’America. Un business che è andato avanti per decenni, e che invece ora sembra subire gli effetti della crisi finanziaria internazionale, considerando che il trend delle vendite si sta rapidamente deprezzando, con previsioni ancora peggiori per quanto concerne i prossimi esercizi solari.
Il costo di un albero di natale canadese, infatti, era pari a circa 45 dollari in Patria, e a circa il doppio nei negozi specializzati degli Stati Uniti. Un costo non certo esorbitante, ma che con l’approssimarsi delle difficoltà economiche delle famiglie nord Americane, sta diventando una delle principali spese da tagliare (complice anche un crescente sentimento di sensibilizzazione da parte dell’anima ambientalista).
Tregua natalizia per i prezzi dei carburanti
La situazione attuale dei carburanti dovrebbe essere la normalità, invece si tratta soltanto di una coincidenza con le festività natalizie: in effetti, la rete dei distributori del nostro paese sta finalmente vivendo una tregua per quel che concerne le tariffe dopo i continui rincari degli ultimi mesi, purtroppo tutto finirà non appena sarà terminato questo breve periodo. Il lungo week-end del Natale ha fatto registrare un solo rialzo in questo senso, vale a dire quello di TotalErg, compagnia che ha deciso di non dare pace agli automobilisti nemmeno nel momento in cui bisognerebbe essere più buoni, ritoccando di 0,2 centesimi il prezzo finale della benzina (il diesel è aumentato addirittura di 0,4 centesimi).
La Spagna fa festa (ma solo il lunedì)
Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato che – tra i primi provvedimenti del suo esecutivo, vi sarà anche lo slittamento dei giorni festivi infrasettimanali al lunedì, con decorrenza dal 2012. La motivazione è semplice, e non è nuova nemmeno per i nostri confini (anche in Italia si discusse, per poi abortirla, di una simile proposta): cercare di favorire la competizione delle imprese, evitando ponti dannosi per la produttività e per i consumi.
In Italia, come abbiamo appena ricordato, una simile idea non è mai stata portata a serio compimento. Probabilmente – riteniamo – poiché l’iniziativa non è stata presentata per quella che era, ma è stata invece paventata come una “rivoluzione” all’interno del calendario delle festività dei lavoratori italiani, che invece da un simile provvedimento avrebbero potuto trarre anche qualche vantaggio.
Toyota perde il primato auto: ora è ufficiale
Mancava solo l’ufficialità, e l’ufficialità è arrivata. Toyota Motor perde il primato del mercato mondiale delle quattro ruote in favore di General Motors, con la compagnia giapponese che si vede scavalcata anche dall’europa Volkswagen, in una corsa che ha visto i protagonisti nipponici evidentemente penalizzati da quanto accaduto in conseguenza del terremoto dell’11 marzo 2011, che ha falcidiato la produzione degli impianti locali della società.
I numeri, d’altronde, lasciano ben poco spazio all’interpretazione. General Motors ha venduto oltre 9 milioni di autoveicoli nel corso del 2011, mentre Volkswagen, pur second leader di mercato, si è dovuta accontentare di piazzare sul mercato circa 8 milioni di unità. Circa 100 (forse 150) mila vetture in più di quanto riuscirà a fare Toyota stando all’attuale livello di prenotazioni per gli ultimissimi giorni del 2011 (una flessione che rispetto al 2010 è stata pari a 6 punti percentuali).