Microsoft avvicina Yahoo al n.2 delle ricerche online

 Microsoft guadagna ulteriore terreno ed avvicina il second leader Yahoo per quanto concerne il volume di ricerche compiute online all’interno del mercato statunitense nel corso del mese di novembre. Il merito di questa riduzione del gap è da ricondursi al maggior appeal che Bing sta assumendo con gradualità, ai danni del motore di ricerca di casa Yahoo.

ComScore – che come ogni mese ha pubblicato un’interessante analisi sul dato – sostiene infatti che la quota di mercato delle ricerche online in mano a Microsoft sarebbe stata pari a 15 punti percentuali, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto al 14,8% del mese di ottobre 2011. Yahoo, invece, diminuisce la propria quota di mercato passando dai 15,2 punti percentuali del mese di ottobre, all’attuale quota di 15,1 punti percentuali. E’ pertanto solo di 10 basis points la differenza tra il second e il third leader di questo importante comparto del business online a stelle e strisce.

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Research in Motion, altro passo indietro

 Research In Motion (RIM), la casa canadese produttrice degli smartphone Blackberry, ha subito un brusco scivolone durante le negoziazioni in Borsa (toccando il minimo livello di capitalizzazione di mercato nel corso degli ultimi otto anni), dopo aver affermato che la nuova generazione dei propri telefoni cellulari non sarà resa commercialmente disponibile se non prima della parte finale del 2012: un rilancio temporale, pertanto, di una mossa molto attesa, che non ha convinto gran parte degli azionisti e degli altri stakeholders.

Il produttore di smartphone doveva infatti rilasciare sul mercato i nuovi modelli entro la primavera del 2012, auspicando che tale nuovo sbarco internazionale potesse conferire l’atteso rimbalzo dell’appeal commerciale della propria gamma, con ciò che avrebbe dovuto conseguirne in termini di ricavi e profitti, quest’esercizio ben al di sotto delle stime dei principali osservatori di mercato locali e internazionali.

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Mercato auto, la situazione aggiornata per l’Europa

 L’EAMA (European Automobile Manufacturers Association, o ACEA), ha pubblicato i dati relativi al mese di novembre, per quanto concerne l’andamento del mercato europeo dell’auto. Una situazione che vede in forte declino i dati di Fiat, General Motors e PSA Peugeot Citroen, che hanno conseguito il più grave passo indietro degli ultimi cinque mesi, a causa del generalizzato calo della fiducia dei consumatori nel futuro dell’economia del vecchio Continente, che si sta lentamente trascinando verso un periodo recessivo dall’incerta durata.

Le immatricolazioni nel mese di novembre sono così calate di 3 punti percentuali a quota 1,07 milioni di veicoli, contro 1,10 milioni di veicoli dello stesso periodo dello scorso anno, per la flessione più decisa dal mese di giugno. Complessivamente, nei primi undici mesi dell’anno le vendite di auto sono calate di 1,1 punti percentuali, per un volume totale di immatricolazioni che è sceso a un livello pari a 12,6 milioni di unità.

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La spaventosa inflazione della Tanzania

 Il tasso di inflazione annuale della Tanzania è giunto a un record davvero poco invidiabile, vale a dire al 19,2%: il dato in questione si riferisce allo scorso mese di novembre, mentre appena un mese prima l’andamento era inferiore (17,9%), segno che la situazione è davvero drammatica, a causa soprattutto dell’incremento dei prezzi alimentari e dei carburanti. Secondo l’istituto nazionale di statistica, il paese ha ormai eguagliato il livello più alto degli ultimi quindi anni, anche perché ormai le scorte di cibo possono essere considerate poco adeguate. C’è anche da considerare che il settore delle bevande non alcoliche ha oltrepassato i ventisei punti percentuali di rincaro, mentre trenta giorni fa questo stesso valore si era attestato al 24%. Tra l’altro, siamo di fronte al tredicesimo aumento consecutivo per quel che concerne l’andamento dei prezzi al consumo, non certo un “rally” incoraggiante.

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Fitch taglia il rating di Sony

 Brutte notizie per Sony, uno dei leader mondiali nel settore dell’elettronica di consumo, e principale esportatore giapponese di prodotti tecnologici. La compagnia nipponica si è infatti vista ridurre il proprio rating di un notch da parte di Fitch – una delle agenzie di rating di maggiore riferimento al mondo – che ha proceduto al taglio della valutazione sull’azienda, con retrocessione di un gradino nella scala dei giudizi, dopo aver valutato le performance finanziarie da parte della compagine giapponese, messa a dura prova da un 2011 al di sotto delle aspettative migliori.

In un comunicato pubblicato poco fa, infatti, Fitch ha affermato di aver proceduto al downgrade del debito a medio lungo termine di Sony, portando il giudizio a BBB-, rispetto al precedente BBB. Un passo indietro che ha avuto i suoi riflessi in Borsa e tra gli animi degli osservatori nazionali e internazionali, ma che – ad ogni modo – non sembra essere giunto in maniera totalmente inaspettata, visto e considerato che buona parte degli analisti aveva già posto in preventivo la possibilità che il giudizio di Sony da parte di Fitch potesse ulteriormente deteriorarsi.

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Swisscom taglia l’utile netto a causa dell’affare Fastweb

 Swisscom, la principale compagnia telefonica della Svizzera, ha affermato che ridurrà il proprio profitto netto di 1,2 miliardi di franchi svizzeri (circa 1,3 miliardi di dollari, al cambio attuale), a causa del contributo negativo derivante dalla propria divisione italiana, Fastweb. In seguito alle note criticità, Fastweb sarà infatti valutata intorno a 1,3 miliardi di euro, meno di quanto previsto dagli asset aziendali, incluso l’avviamento.

Gli analisti avevano invece previsto un profitto netto di 1,92 miliardi di franchi per l’anno in corso, con un responso pertanto deluso dalla realtà che vede la compagnia telefonica svizzera dover far proprie le perdite derivanti dalla negativa vicenda che ha coinvolto la società per azioni italiana nel corso di questi ultimi tempi.

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Crescita economica, ultime previsioni sul futuro di Singapore

 Stando a quanto affermato dall’Autorità Monetaria del Paese, l’economia di Singapore dovrebbe crescere con un ritmo inferiore a quanto precedentemente atteso per il prossimo esercizio solare. Un freno, quello all’incremento della produzione interna lorda della nazione asiatica, direttamente riconducibile ai riflessi negativi che la crisi del debito sovrano europeo sta producendo sulla domanda di prodotti e di servizi asiatici, con i principali mercati emergenti che affronteranno una riduzione delle esportazioni piuttosto significativa.

Pertanto, proseguono gli economisti dell’Authority, il prodotto interno lordo dovrebbe crescere di circa 3 punti percentuali nel corso del prossimo anno, dopo esser cresciuto di 5,2 punti percentuali nel corso dell’attuale. Un andamento piuttosto deludente, che potrebbe essere ancor più negativo se le previsioni relative agli scenari più pessimisti dovessero divenire realtà (tra gli analisti, c’è chi prevede una crescita di un solo punto percentuale nel corso del prossimo anno).

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Vendite al dettaglio, andamento insoddisfacente nel mercato USA (dati ufficiali)

 Sono finalmente giunti i dati ufficiali relativi all’andamento delle vendite al dettaglio nel mercato staunitense durante il corso del mese di ottobre. Stando a quanto affermato dal Dipartimento del Commercio, nel corso dell’undicesimo mese dell’anno la crescita delle vendite si sarebbe concretizzata al ritmo più lento degli ultimi cinque mesi, lamentando una crescita dell’occupazione troppo lenta per rinvigorire il fatturato dei negozianti.

Secondo quanto riferito dal Dipartimento americano, infatti, nel corso del mese di novembre le vendite al dettaglio sarebbero cresciute con un ritmo pari a 0,2 punti percentuali, contro gli 0,6 punti percentuali del mese di ottobre. Gli economisti avevano invece predetto un andamento molto simile al mese di ottobre, con un novembre che invece ha reso possibile uno sviluppo delle vendite pari a un terzo degli auspici.

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Nuovi rincari delle sigarette dalla manovra finanziaria

 Fumare nuoce gravemente alla salute, come ricordano gli stessi pacchetti di sigarette, ma a breve anche alle tasche dei consumatori: si tratta di uno dei principali effetti della manovra finanziaria, il cui voto di fiducia è previsto per la giornata di domani. Le sigarette sono destinate a diventare più care, a causa soprattutto degli ultimi emendamenti che sono stati discussi e inseriti nel testo del cosiddetto Decreto Monti (il Decreto 201 del 2011); inoltre, non bisogna dimenticare nemmeno che la tassa sulle autovetture e sulle imbarcazioni di lusso è stata ridimensionata nei propri effetti, dunque per compensare la perdita di questo gettito tributario è stato deciso di determinare nuovamente l’aliquota delle accise sul tabacco.

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Vendite online, buon balzo nel fatturato USA

 Secondo quanto afferma una recentissima ricerca previsionale condotta dalla ComScore, le vendite online consolidate nel mercato statunitense durante l’attuale stagione di festività cresceranno di 15 punti percentuali a quota 24,6 miliardi di dollari, rispetto a quanto fu riscontrato nello stesso periodo dello scorso anno.

Le vendite relative al commercio elettronico sono cresciute, nell’ultima settimana, a quota un miliardo di dollari per giornata, per un totale di 5,9 miliardi di dollari, e un apprezzamento di 15 punti percentuali su base annua. Un andamento certamente soddisfacente per tutti i titolari di portali di e-commerce, che possono così contribuire a bilanciare un trend non molto convinto per quanto concerne le vendite “fisiche”, nonostante le promozioni conseguite durante il Black Friday, e nelle giornate successive.

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