Texas Instruments, previsioni al di sotto delle stime degli analisti

 Proseguono le difficoltà per la Texas Instruments, uno dei leader americani nella realizzazione di microchip: la società ha infatti affermato i propri dati previsioni sull’andamento delle vendite, comunicando una stima del fatturato che è ben al di sotto delle previsioni dei principali analisti locali, e che è supportata da una futura domanda calante per i prodotti che costituiscono il core business della compagine societaria.

In virtù di quanto sopra, Texas Instruments ha affermato di attendersi ricavi da vendite e da prestazioni compresi tra 3,19 miliardi di dollari e 3,33 miliardi di dollari, contro una media delle previsioni dei principali analisti che invece dava il fatturato complessivo dell’azienda intorno alla quota dei 3,41 miliardi di dollari.

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Per il Canada un 2012 a bassa crescita economica

 Il ministro delle Finanze canadesi Jim Flaherty non ha usato mezzi termini per descrivere il futuro economico che attende la nazione nordamericana: in effetti, gli ultimi dati hanno messo in luce una crescita economica che nel 2012 dovrebbe essere piuttosto modesta, con il prodotto interno lordo che è destinato invece a crescere, anche se non a ritmi vertiginosi (per la precisione poco al di sopra dei due punti percentuali). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il ministro si è rivolto ai giornalisti nel corso di un meeting che ha preceduto le consultazioni sul budget del paese e che va a coinvolgere i principali leader economici. La situazione è piuttosto ambigua, con il Canada che è stata capace di non rallentare troppo il proprio ritmo di crescita, nonostante la crisi europea del debito abbia cominciato a farsi sentire in tutta la sua potenza in altre regioni del mondo.

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LivingSocial valutata intorno ai 6 miliardi di dollari

 LivingSocial.com, uno dei più noti operatori nel settore couponing online (e principale competitor di Groupon), avrebbe ricevuto un’iniezione di denaro di circa 400 milioni di dollari, che porterebbe la compagnia a essere valutata ben 6 miliardi di dollari. La notizia non ha ancora i caratteri dell’ufficialità, ma la stampa americana riporta l’indiscrezione attribuendola a una fonte “molto vicina” ai vertici societari.

La partecipazione di 400 milioni di dollari giungerebbe inoltre dopo un’altra vendita del proprio capitale, per 176 milioni di dollari, formalizzata mediante un comunicato della LivingSocial alle authorities di mercato. La nuova iniezione di denaro sarà invece il risultato di un mix tra contante e attività finanziarie di varia natura, e proverrebbe in parte da persone già interne alla compagine societaria, e in parte da nuovi investitori.

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Nessuna crisi economica per Le Bon Marché

 Quando si parla di Le Bon Marché non si può non pensare al lusso per eccellenza per quel che riguarda gli esercizi commerciali presenti in territorio francese: ebbene, nonostante i prezzi spesso proibitivi, il grande magazzino di Parigi non riesce a conoscere la parola crisi, tanto che si sta addirittura pensando di rinnovarlo per potenziarne le dimensioni, come è stato deciso di recente dalla società madre, la Louis Vuitton Moët Hennessy (Lvmh). Il gruppo è pronto a spendere vari milioni di euro in questo progetto, con i cantieri che saranno avviati nel corso del prossimo anno e che termineranno soltanto nel 2017. Il marchio storico dello shopping transalpino (la sua fondazione risale addirittura al 1852) deve il suo successo proprio ai prodotti ricercatissimi e per veri intenditori, anche se la sua nascita era stata dettata proprio dalla volontà di mettere a disposizione merce a buon mercato (da qui la sua denominazione).

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Citigroup taglia 4.500 posti di lavoro

 Citigroup, per il tramite del proprio amministratore delegato Virkam Pandit, ha affermato che tagli era circa 4.500 posti di lavoro nel corso dei prossimi trimestri. L’obiettivo è chiaramente quello di ridurre le spese contraendo il costo del lavoro dipendente, contrastando in tal modo la flessione dei ricavi d’esercizi, diminuiti a causa di condizioni di mercato “mai riscontrate” nel corso degli anni, con difficoltà che non sono mai state precedentemente rilevate da parte dei vertici societari.

“I servizi finanziari stanno affrontando condizioni di incertezza senza precedenti ed estremamente sfidanti” – ha dichiarato Pandit, per poi aggiungere come questo trend influenzerà in maniera molto importante lo scenario competitivo nel corso dei prossimi anni. A tal fine, Pandit ha affermato che la società taglierà le proprie risorse umane a causa della persistenza della crisi del debito sovrano europeo, e bloccherà le politiche di assunzione cercando di avviarle esclusivamente nei lavori “critici”.

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India, passo indietro sulle vendite al dettaglio

 L’India ha affermato di voler sospendere la propria decisione di permettere alle compagnie straniere la vendita diretta sul proprio mercato al dettaglio. Un passo che avevamo definito sostanzialmente rivoluzionario, per il subcontinente, e che avrebbe permesso ad alcuni big internazionali, come Wal-Mart, di poter entrare in uno dei mercati a più elevato tasso di crescita nel comparto, e contemporaneamente all’India di poter attrarre nuovi investimenti esteri, rilanciando ulteriormente il proprio sviluppo economico e produttivo.

La revisione della decisione da parte del governo indiano è stata scaturita dalle vibranti proteste della società e dei partiti di opposizione, che per due settimane hanno dato vita a mobilitazioni molto importanti per evitare che il provvedimento divenisse operativo. Le “barricate” alzate da coloro che hanno contrastato la decisione, hanno fatto sì che le autorità politiche del subcontinente optassero per un più congruo stop del processo che avrebbe consentito l’ingresso delle grandi corporate straniere, in attesa di assumere una nuova decisione in proposito.

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General Motors, vendite in forte crescita in Cina

 General Motors ha dichiarato che le proprie vendite nel mercato cinese, durante il mese di novembre, sono cresciute con il ritmo più veloce degli ultimi dieci mesi. Le vendite nel mercato del più popoloso Paese asiatico si sono infatti sviluppate con un ritmo pari a 20 punti percentuali rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dello scorso anno, per un volume complessivo di unità vendute che ammonta a quota 237.130 veicoli leggeri.

In particolare, le vendite di mini veicoli commerciali e di Sedan sono cresciute di 40 punti percentuali, grazie fondamentalmente a un taglio del prezzo di vendita delle vetture. Il boom di consegne della General Motors va a principale discapito della Ford Motor e della Honda, che invece hanno subito declini commerciali piuttosto significativi, riscontrando un rallentamento piuttosto evidente nella domanda nazionale.

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Esportazioni previste in rialzo nel mercato USA

 Le esportazioni degli Stati Uniti, una delle principali determinanti dell’economia più importante del mondo, sono previste in rialzo, nel 2012, nonostante il potenziale accentuarsi della crisi del vecchio Continente, che rischia seriamente di cadere in una fase recessiva. A dispetto di tale pericolo – ben concreto – l’export del mercato nordamericano dovrebbe poter incrementare con un trend piuttosto dinamico, superando buona parte delle attese degli analisti locali e internazionali.

Gli Stati Uniti stanno d’altronde sostituendo gradualmente il mercato europeo con i Paesi emergenti in qualità di preferenziali destinazioni delle proprie esportazioni. La quota di export americano verso l’Europa è infatti calato dal 19% degli inizi degli anni ’90, all’attuale 13%, con rischio di ulteriore contrazione nel corso del prossimo biennio. Secondo quanto afferma la UBS, nei prossimi 12 mesi la quota dell’export statunitense in Europa potrebbe addirittura crollare intorno ai 10 punti percentuali.

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Mercato auto, miglior anno dal 2008 negli States

 Come abbiamo riportato pochi giorni fa, l’industria auto degli Stati Uniti sta conoscendo una rapida ripresa. Una “rimonta” caratterizzata da ritmi ben superiori a quelli precedentemente attesi dagli stessi operatori di settore, e che potrebbe permettere alle case produttrici di siglare il traguardo dei 12,8 milioni di veicoli venduti durante il 2011, per la migliore performance del comparto dal 2008 a questa parte.

Il mese di novembre si è d’altronde concluso in maniera molto positiva per i principali operatori di settore, che hanno potuto godere di una dinamicità inattesa nelle vendite dei veicoli, con il miglior periodo mensile dal termine del piano di incentivi che nel 2009 l’amministrazione Obama cercò di lanciare con successo al fine di supportare la crisi del mercato auto, che all’epoca non sembrava poter esser così duratura come invece, purtroppo, nettamente verificatosi nel corso del biennio successivo.

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Aeroporto di Pisa: continua la crescita dei passeggeri

 Undici mesi in grande spolvero: è questo il giudizio che si può dare ai risultati registrati dalla Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei, la società per azioni che di fatto gestisce l’intero controllo dello scalo di Pisa. In effetti, i dati in questione ricomprendono il periodo gennaio-novembre di quest’anno e hanno messo in luce un aumento piuttosto importante per quel che concerne il traffico dei passeggeri, con un superamento del totale 2010 conseguito con un mese di anticipo. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’incremento in questione è stato pari a 5,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un ammontare complessivo di oltre 252mila passeggeri in più per quel che concerne il transito. Quali sono i meriti specifici di questo aeroporto?

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