Pos, doppia sanzione per chi non lo fa usare

Brutte notizie per chi nei negozi rifiuta di far pagare con il Pos i propri clienti a prescindere dalla cifra. È stato infatti anticipato a giugno, e più precisamente al 30, il pagamento della multa relativa.

Obbligo pagamento Pos per servizi e beni

Dobbiamo sottolineare che l’obbligo di consentire il pagamento tramite il Pos è vigente dal 2014. La multa per il rifiuto, nel caso il consumatore volesse segnalare o tale occorrenza venisse verificata tramite controlli, è stata anticipata. Sarebbe infatti dovuta entrare in vigore dal primo gennaio del prossimo anno.

Parliamo di una norma che è stata recentemente modificata dal Governo Draghi nel 2021 e che non solo prevede una multa di 30 euro più il 4% della transazione rifiutata ma che ora riguarda oltre ai commercianti anche tutti coloro che vendono servizi e prodotti al pubblico e quindi parliamo dei professionisti in generale, i medici e anche i tassisti.

Non è un caso che queste misure siano state inasprite, dato che proprio la riduzione dell’uso del contante più la promozione di mezzi di pagamenti di tipo alternativo fanno parte degli obiettivi da raggiungere entro i primi sei mesi dell’anno per quel che concerne il Pnrr. È proprio per tale motivo che si è cercato di velocizzare sulle sanzioni amministrative per quel che concerne il rifiuto di accettare pagamenti digitali.

E in tal senso non solo è stata anticipata la multa ma anche il suo raddoppio.

Iniziativa del Governo Monti perfezionata

Fu il governo Monti a decidere per la partenza delle sanzioni nel 2023, a dieci anni dalla reale approvazione della norma. La scelta era stata confermata poi dal Governo Draghi lo scorso anno, in occasione del primo decreto Pnrr. Si è però poi deciso di fare diversamente con l’entrata in vigore del decreto del Consiglio dei Ministri tra qualche settimana attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Per legge, tutti i dati relativi ai pagamenti eseguiti nei negozi, negli studi professionali e più generalmente negli esercizi commerciali dovranno essere trasmessi dagli intermediari da cui dipende l’emissione di bancomat e carte. In questo modo si evita il rischio che non avvenga la conversione in scontrino e ricevuta fiscale del “pre-conto“.  Un modus operandi spesso adottato dai suddetti per evitare il pagamento delle tasse.

Tale invio è obbligatorio dallo scorso  1° maggio 2022 senza fare differenza tra gli operatori economici e i consumatori finali. Un modo semplice e diretto per evitare l’evasione fiscale che non dovrebbe essere combattuto ma sostenuto.  Una corretta gestione di questo aspetto potrebbe sul lungo periodo portare a un abbassamento delle tasse.

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