I progetti di cittadinanza economica delle scuole italiane

 L’economia e la finanza dominano la nostra vita e una chiara conferma di questo ci viene dall’utilizzo sempre più frequente di termini che un tempo potevano essere associati quasi soltanto a degli esperti: gli italiani hanno imparato progressivamente ad avere dimestichezza con termini quali spread, rating o bond ed è proprio per questo motivo che da tre anni la Fondazione Rosselli, istituto di ricerca indipendente e senza scopo di lucro, e Patti Chiari stanno stilando delle indagini relative ai progetti della cosiddetta “cittadinanza economica” da parte degli istituti scolastici. L’intento è quello di raccogliere il maggior numero possibile di informazioni e proporre una analisi delle iniziative nazionali sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo.

Quest’anno in particolare (la prima ricerca risale al 2010 per la precisione) si è fatto riferimento a circa 2.100 scuole in tutto il paese. Ebbene, nel 41% dei casi è stata evidenziata la presenza di progetti educativi di cittadinanza economica. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che gli istituti superiori (in primis i licei ma non solo) sono stati tra i più coinvolti in assoluto (il 62% nello specifico). Che tipo di informazioni e contenuti si è deciso di privilegiare?

I programmi in questione sono stati piuttosto variegati, ricomprendendo l’educazione consapevole dell’uso di denaro (18%), la comprensione di come funzionano gli istituti di credito e l’alfabetizzazione al denaro e all’andamento dei prezzi. Anche l’educazione imprenditoriale e la gestione di un budget hanno trovato uno spazio adeguato. Le proposte sono giunte soprattutto da soggetti esterni, mentre in un terzo dei casi si è fatto affidamento ai programmi autonomi. Quello che manca, comunque, è il coinvolgimento delle famiglie, mentre molte associazioni di genitori vorrebbero essere rese partecipi, ritenendo utile e proficuo il progetto. Un fatto è emerso su tutti, vale a dire che l’assenza di una educazione economica e finanziaria porta inevitabilmente a una scarsa competenza di vita.

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