Pressione fiscale PMI insostenibile

 La pressione fiscale sulle piccole e medie imprese è insostenibile. Ne parliamo da anni, e lo ribadiamo – con ancora maggiore convinzione – proprio in queste settimane di dura campagna elettorale. Nel 2013, stando alle ultime stime compiute da Rete Imprese Italia, la pressione dovrebbe toccare, su ogni euro di pil dichiarato, il 56,1 per cento, contro il 46,3 per cento apparente, mentre il reddito disponibile pro capite potrebbe scendere a 16.955 euro (contro i 17.337 del 2012).

Il tutto, in uno scenario in cui i consumi sarebbero destinati a calare fino a 15.695 euro, mentre nel 2007 si attestavano a 17.121, e in un contesto di decesso di circa 100 mila aziende, con tasso di disoccupazione conseguente al 10,4 per cento. Una “debolezza strutturale del tessuto produttivo del Sud” contribuisce inoltre a rendere più difficile la possibilità di intravedere una crescita soddisfacente (vedi anche Italiani sfiduciati su ripresa economica).

Rete imprese Italia (l’organizzazione che raggruppa Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani) a tal fine ha indetto una giornata di mobilitazione per il prossimo 28 gennaio, allo scopo di illustrare le idee utili ad “evitare di continuare ad avvitarci in questa perniciosa spirale recessiva” e ridare il giusto slancio alle pmi.

Stando a quanto precisato ulteriormente dal presidente Carlo Sangalli, chi ha un’attività in proprio sarebbe vittima “di una burocrazia che richiede annualmente all’impresa 120 adempimenti fiscali e amministrativi, uno ogni tre giorni, e un sistema del credito che nell’ultimo anno ha ridotto di 32 miliardi l’erogazione di finanziamenti” societari (vedi anche Aziende italiane in crisi di liquidità).

In prossimità delle prossime elezioni politiche di fine febbraio, a tal fine, i vertici delle associazioni che compongono Rete Imprese Italia avvieranno una serie di iniziative concrete sul territorio, accompagnate dalla redazione e diffusione di un documento che conterrà le proposte per la prossima legislatura, nell’auspicio che la coalizione vincente possa assumerle per cercare un pronto rilancio del panorama delle piccole e medie imprese.

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