Italiani sfiduciati su ripresa economica

 Oramai consci che il 2013 sarà il sesto anno di difficoltà economiche, gli italiani non sembrano più voler credere alla possibilità che il Paese – nel breve termine – possa uscire dai fanghi recessivi. Secondo un sondaggio compiuto da Confesercenti – Swg, infatti, solamente il 16 per cento dei cittadini (la metà del 2012) si aspetta miglioramenti in arrivo per l’economia nazionale. L’84 per cento dei cittadini afferma invece di esser convinto che il 2013 non porterà ad alcuna evoluzione positiva.

Complessivamente, afferma il sondaggio, l‘economia italiana è giudicata negativamente dall’87 per cento del campione, con un 51 per cento che la definisce pessima, e con un 13 per cento che invece la ritiene discreta (contro il 10 per cento dello scorso anno).

“Anche sulle prospettive” – commentava in proposito Rossella Bocciarelli nell’edizione online de Il Sole 24 Ore – “la sfiducia è forte e ad avere una visione più positiva sono i giovani sotto i 24 anni (22,9% di ottimisti) e chi vive nelle isole (22,2%); nel complesso, aumentano significativamente i pessimisti, coloro i quali ritengono che nel 2013 andremo incontro a un significativo peggioramento dell’economia, passati dal 30 dello scorso anno al 44% del campione generale. Sotto il profilo territoriale, a veder nero sono soprattutto gli abitanti del Nord Ovest d’Italia, mentre, se si considera l’età media, l’umor nero colpisce il 49% di chi ha tra i 35 e i 44 anni” (vedi anche Le previsioni immobiliari del 2013 secondo Tecnocasa).

Pessimismo sembra prevalere anche sul fronte della situazione personale o familiare, con l’84 per cento che non crede in un miglioramento, e con il 52 per cento degli intervistati che invece ritiene che la situazione personale rimarrà sostanzialmente la stessa. Gli ottimisti passano invece dal 17 al 14 per cento, mentre i pessimisti passano dal 36 per cento al 34 per cento (vedi anche Previsioni mercato auto).

Nelle prossime settimane torneremo a esaminare il polso della situazione, con nuove osservazioni sull’economia e sulla società nazionale.

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