Ford penalizzata da crisi in Europa

 Ford ha reso noti i risultati del suo secondo trimestre, penalizzati dalla crisi in Europa (dove le vendite nel settore auto sono al livello più basso in quasi 20 anni), che influisce sul rendimento del gruppo in questa regione, mentre le vendite nel mercato nordamericano rimangono forti. L’utile netto è sceso del 57%, a poco più di un miliardo di dollari, o 26 centesimi per azione. A livello operativo, tuttavia, l’EPS si attesta a 30 centesimi, un livello leggermente superiore rispetto alle stime di mercato. Il risultato operativo netto della casa automobilistica è sceso del 37%, portandosi  a $ 1,8 miliardi: il dinamismo delle attività in Nord America non ha compensato le perdite in altri mercati, in particolare quelle registrate in Europa. Globalmente, il volume d’affari si è attestato a 33,3 miliardi dollari, in calo del 6,2%. Nel 2012, Ford si aspetta una perdita di oltre un miliardo di dollari in Europa, rispetto ad una stima precedente di  500/600 milioni di euro.

Ford ha perso $ 404 milioni in Europa nel secondo trimestre,$ 66 milioni in Asia, mentre ha registrato 5 milioni di dollari di profitto in Sud America. Le preoccupazioni in Europa hanno inciso sul prezzo delle azioni di Ford, scese nella sessione di Martedì al livello più basso dal dicembre 2009.

Per arginare le perdite nel Vecchio Continente nel breve termine, il gruppo ha avviato una revisione strategica delle proprie attività.  Ford sta licenziando lavoratori temporanei, accorciando i giorni lavorativi e rallentando la velocità delle linee di montaggio. Ford ha anche ridotto la spesa nell’ambito delle sponsorizzazioni e della pubblicità, soprattutto nei paesi dove le vendite sono più basse.

Auto e Alleanze
Nel mercato automobilistico mondiale si regsitrano numerose storie di alleanze, partnership e unioni strategiche. Ne sono un esempio quelle tra Daimler e Chrysler, Renault e Volvo, o Ford e Mazda. Il matrimonio tra Renault e Nissan è stata una delle più grandi alleanze nel settore. Renault detiene il 43,4% di Nissan e quest’ultima possiede il 15% del gruppo francese. Nel caso di Fiat e Chrysler, la casa automobilistica italiana ha acquisito una quota pari al 58,5% del capitale americano. Il passo successivo, in questa vicenda, dovrebbe essere una fusione.

Dopo aver moltiplicato le semplici collaborazioni tecniche, PSA Peugeot Citroen vedrà invece il più grande produttore automobilistico del mondo, General Motors (GM), entrare nel proprio capitale, con una quota fino al 7%. GM diventerà il secondo maggiore azionista del gruppo francese, dopo la famiglia, che detiene una partecipazione del 30% e il 46% dei diritti di voto. Operativamente, sono previste importanti sinergie, ma non nel breve termine. Le due società cercheranno di condividere le proprie piattaforme di veicoli, i componenti e i moduli, con l’obiettivo di creare una società comune per gli acquisti e realizzare importanti economie di scala.

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