Un nuovo aumento di capitale per Gabetti

 Il nome di Gabetti è ben noto soprattutto nell’ambito del real estate: si tratta infatti della società per azioni che è attiva nel mercato immobiliare e che rappresenta un marchio storico per quest’ultimo. Gli ultimi aggiornamenti sull’azienda in questione parlano chiaramente di una ferma volontà di rilancio, tentando in tutti i modi di dare maggior respiro alla situazione economica e finanziaria complessiva attraverso un opportuno piano strategico. È proprio per questo motivo che si è pensato di lanciare un progetto ben preciso, vale a dire la cessione definitiva del portafoglio immobiliare, lasciando invece “in pace” quello che si riferisce ai crediti deteriorati (i cosiddetti non performing loans per la precisione).

In questa maniera, dovrebbe essere possibile focalizzare maggiormente l’attenzione sui servizi immobiliari. Rientra in tutto questo discorso anche l’aumento di capitale di Gabetti, per un importo complessivo di trentadue milioni di euro; in pratica, questa stessa operazione sarà a carico, in particolare, dei due principali soci, vale a dire Marcegaglia e Giancarlo Giordano, ma vi sono anche altri dettagli che bisogna tenere bene a mente in questo caso per comprendere la situazione. Ad esempio, c’è tempo fino al prossimo 20 aprile per la risposta che dovrà fornire il consorzio che è formato dagli istituti di credito: la lista in questione è capeggiata senza dubbio da Unicredit, anche perché si sta parlando di un’azionista fondamentale per Gabetti (la quota detenuta ammonta al 3%), nonostante le partecipazioni dei due gruppi menzionati in precedenza siano superiori (fino al 20%).

Le richieste relative alla legge fallimentare sono state già due, ma la ristrutturazione sembra ormai giunta alla sua fase più completa e matura. Gli ultimi anni, inoltre, sono stati caratterizzati da altri aumenti di capitale, per un importo totale di cinquanta milioni di euro, quindi c’è una certa abitudine a tali operazioni, mentre la riconversione dei crediti nei confronti delle banche ha mobilitato altri venticinque milioni.

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