Risultati Carige 2012

 Il consiglio di amministrazione di Carige ha approvato il bilancio d’esercizio 2012 con una perdita da 63,2 milioni di euro. Una scelta che ha condotto il top management societario a rinunciare all’idea di proporre un dividendo, portando intanto avanti il progetto di aumento di capitale da 800 milioni di euro. Ad ogni modo, non tutti i dati forniti dalla società sembrano essere negativi: vediamo pertanto perché è necessario mantenere un discreto ottimismo sulla tenuta della banca.

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Ok dell’Antitrust all’accordo Luxottica-Salmoiraghi & Viganò

 Per l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il “matrimonio” tra Luxottica e Salmoiraghi & Viganò s’ha da fare: in pratica, l’Antitrust ha fornito il suo assenso per quel che concerne l’ingresso del colosso veneto degli occhiali nel capitale della spa milanese. Tutta l’operazione si basa sullo sfruttamento di una quota di minoranza da parte della compagnia di Agordo. L’ente di Piazza Verdi ha reso nota questa sua decisione attraverso una opportuna segnalazione sul bollettino settimanale. Come ha sottolineato l’authority, è previsto che Luxottica partecipi a un importante aumento di capitale di Salmoiraghi & Viganò, così da potere ottenere la detenzione di una quota azionaria che sia compresa tra il 36,04 e il 49,9%.

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L’ex Pirelli Real Estate torna a respirare

 C’è nuovo ossigeno per rilanciare quella che è l’ex Pirelli Real Estate: Prelios, la società di gestione del risparmio che valorizza e gestisce i patrimoni immobiliari, e Feidos, altra spa che è specializzata in campo immobiliare, si sono accordate per delineare la seconda vita della divisione del gruppo milanese. I due passaggi fondamentali non sono altro che un aumento di capitale, il cui importo complessivo sarà pari a 185 milioni di euro, e la rimodulazione del debito che è stato contratto. Bisognerà ora attendere il piano industriale, sempre più vicino alla presentazione, uno step che renderà la stessa Prelios concentrata sui servizi e non soltanto sul real estate.

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Approvato l’aumento capitale di Monte dei Paschi

 L’assemblea straordinaria di Banca Monte dei Paschi di Siena si è espressa in maniera favorevole per quel che riguarda l’aumento di capitale da un miliardo di euro, con tanto di esclusione del diritto di opzione: il via libera in questione riguarda la delega relativa al consiglio di amministrazione. Nel dettaglio, l’approvazione a cui si sta facendo riferimento ha beneficiato del voto favorevole di ben il 98,121% delle persone presenti, vale a dire il 57,6% dell’intero capitale dell’istituto toscano. In aggiunta, la validità sarà fatta durare per i prossimi cinque anni: l’accordo prevede anche che vi sia la possibilità di individuare, caso per caso, la forma tecnica che è maggiormente adeguata alle circostanze specifiche, con il limite fissato a un miliardo di euro e prendendo in considerazione sia il corrispettivo totale dell’aumento totale sia l’emissione dei bond convertibili.

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Aumento capitale Fonsai risultati collocamento inoptato

 Buone notizie sul fronte Fonsai. Stando a quanto affermato dagli istituti protagonisti del collocamento dell’inoptato, infatti, l’operazione si sarebbe conclusa con un vero e proprio successo. Il collocamento “lampo” dell’inoptato che era rimasto sui libri delle banche partecipanti al consorzio di garanzia ha infatti permesso agli istituti di credito di rivendere tutte le azioni ordinarie, per un controvalore di poco inferiore ai 200 milioni di euro. In questo momento, pertanto, nell’attesa che il riassetto con Unipo prosegua lungo la propria strada, il 21,5 per cento del capitale ordinario della società o terminato in mano agli investitori privati.

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Aumento capitale Rcs “non scontato”

 L’aumento di capitale Rcs “non è assolutamente scontato”. Ad affermarlo, spegnendo parzialmente i fuochi del facile entusiasmo, è stato l’amministratore delegato della società editoriale, Pietro Scott Jovane, in risposta a chi gli domandava della possibilità, per il gruppo, di ricorrere a un processo di ricapitalizzazione sul breve termine. La risposta del manager è stata piuttosto possibilità, sebbene l’amministratore delegato abbia di fatto affermato che non vi è niente di già stabilito e, appunto, di scontato.

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L’aumento di capitale di Servizi Italia

 Servizi Italia, società emiliana che è attiva nel settore dell’igiene ospedaliera e che è quota a Piazza Affari sul segmento Ftse Italia Star, è interessata da qualche giorno da un importante aumento di capitale: quali sono le caratteristiche più interessanti di quest’ultimo e quali sono gli obiettivi che si intende raggiungere. L’azienda di Castellina di Soragna punta con decisione a nuovi mezzi finanziari, in modo da perfezionare degli investimenti che sono già stati inviati (per un totale di 32,6 milioni di euro). In pratica, il finanziamento vero e proprio avverrà mediante delle apposite linee di credito. Un’altra finalità importante è quella che riguarda il miglioramento del deficit attuale relativo al capitale circolante.

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Tutto pronto per l’aumento di capitale di NoemaLife

 Ora che è arrivata anche l’autorizzazione da parte della Commissione Nazionale di Società e Borsa (Consob) non vi sono più fasi preliminari: è tutto pronto per l’aumento di capitale in opzione e la conseguente ammissione alla quotazione dei nuovi titoli azionari e dei covered warrant che fanno capo a NoemaLife, la società emiliana che è attiva nel settore dell’health care. In effetti, con il via libera alla pubblicazione di questo prospetto informativo si può procedere maggiormente spediti. Come ha messo in luce anche lo stesso gruppo di Bologna, fondamentale è stata l’assistenza dello Studio La Scala, mentre il ruolo di advisor finanziario è stato ricoperto da Tamburi Investment Partners.

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Gli azionisti Telecom valuteranno l’aumento di capitale di Telco

 I principali azionisti di Telecom Italia sono destinati a incontrarsi proprio nel corso di questa settimana per discutere dell’aumento di capitale che andrà a riguardare Telco spa: l’iniziativa si riferisce al gruppo di investitori che detiene circa il 22% della compagnia telefonica, da sempre interessata alla holding italo-spagnola. I dirigenti di Generali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Telefonica dovrebbero dunque ritrovarsi tutti riuniti il prossimo 3 maggio, in modo da approfondire la proposta in questione. Volendo essere più precisi, la dimensione effettiva della ricapitalizzazione di cui si sta parlando dipenderà dai prestiti di cui la stessa Telco avrà bisogno per rifinanziarsi nei prossimi mesi. Gli investitori di Telco hanno trovato l’accordo decisivo a febbraio, vale a dire quello utile per rinnovare la loro intesa azionaria almeno fino al 2015.

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