Un gruppo segreto di rappresentanti provenienti da 15 grandi banche, fondi d’investimento e hedge fund si è riunito Giovedì per decidere se la ristrutturazione del debito della Grecia debba far scattare dei pagamenti per i possessori di titoli di derivati CDS, strumenti finanziari che agiscono come assicurazione in caso di default. La questione, detta in altri termini, è la seguente: la ristrutturazione del debito della Grecia può innescare un “credit event” e far scattare i Cds, per cui i maggiori detentori (banche tedesche soprattutto) si troverebbero costretti a pagare tali assicurazioni per un ammontare di 3,25 miliardi dollari del debito della nazione?
Questa ristretta cerchia di addetti ai lavori ha tutti i poteri decisionali. E nel più grande segreto, l’ ISDA (International Swaps and Derivatives Association, Inc.), in ultima analisi, deciderà sulla questione. Il verdetto dovrebbe essere annunciato Lunedì, al più tardi. Ma il Comitato non intende fornire alcuna spiegazione. Non ci sarà alcuna possibilità di appello. Se i nomi delle aziende che partecipano alla commissione sono noti (tra gli altri, Goldman Sachs Group, Deutsche Bank e Morgan Stanley), quelli dei loro rappresentanti non sono stati resi pubblici, così come non si conosce l’esposizione di ogni impresa o persona al debito greco.
Alcuni investitori si lamentano della segretezza che circonda il processo e muovono l’accusa di un conflitto di interesse, secondo quanto ha riportato dal Wall Street Journal. Nessun “esterno” può infatti partecipare alla riunione che è organizzata dall’ associazione di swap e derivati internazionali, e nessuna trascrizione sarà diffusa.
In realtà, questa decisione non è senza conseguenze. Essa consentirà (o, al contrario, negherà) agli attori finanziari che hanno acquistato questi titoli di assicurazione sul debito greco di essere risarciti in caso di partecipazione al piano di scambio di obbligazioni (swap) proposto da Atene ai suoi creditori privati. Gli europei continuano ad esercitare forti pressioni perché vogliono evitare questa situazione, le cui conseguenze sarebbero imprevedibili per l’intero sistema finanziario, al di là dei 3,2 miliardi di dollari rappresentati dai mercati dei CDS sul debito greco. Questa decisione sarebbe davvero in grado di ledere gli investitori attraverso i mercati obbligazionari europei, nonché i detentori dei 2,900 miliardi di CDS sul debito dei governi di tutto il mondo.