Alibaba.com, divisione del principale operatore e-commerce della Cina, ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con profitti in incremento di 12 punti percentuali. Un risultato che è in linea con le aspettative dei principali analisti di mercato, e che risulta essere il diretto prodotto e la naturale conseguenza derivante dall’incremento dei prezzi, che hanno a loro volta contribuire a gonfiare il livello dei ricavi.
La società chiude così il trimestre con utili netti pari a 410 milioni di yuan (circa 65 milioni di dollari) rispetto ai 366,1 milioni di yuan conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi – come sopra anticipato – sono invece cresciuti di 11 punti percentuali a 1,6 miliardi di yuan, anch’essi in linea con la maggior parte delle osservazioni compiute in Patria, e su scala internazionale.
Snellimento in vista per Nokia Siemens. La società creata da una joint venture tra la Nokia Oyj e la Siemens AG, ha infatti in mente di eliminare circa 17 mila risorse umane dal suo organigramma mondiale entro la fine del 2013, riorganizzando le proprie strutture e cercando in tal modo di contribuire al rilancio della redditività (perduta) dell’intera attività aziendale.
Groupon, il leader mondiale del “couponing” online, ha ceduto altri 15 punti percentuali durante la sessione di negoziazione alla
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Le esportazioni giapponesi sono calate per la prima volta negli ultimi tre mesi, evidenziando come l’eccessivo apprezzamento dello yen da una parte, e le critiche condizioni economiche dell’Europa dall’altra, abbiano provocato gli indesiderati effetti nell’andamento dell’export dell’arcipelago nipponico, già messo a durissima prova dal disastro del mese di marzo 2011, quando un terremoto e uno tsunami conseguente hanno provocato danni storici record.
La Banca Centrale Indiana avrebbe comprato una grande quantità di rupie per cercare di rallentare l’andamento delle quotazioni della moneta nazionale. La rupia si candida infatti a concludere il 2011 quale valuta con la peggiore prestazione in tutta l’Asia, arrivando a tagliare traguardi minimi storici. Come conseguenza di quanto sopra, stando a quanto affermato da una voce molto vicina all’istituzione monetaria centrale, ma non pubblicamente affermata dai media, la Reserve Bank of India avrebbe proceduto nell’operazione di cui sopra.