Air Italy sostituirà Ryanair all’aeroporto di Verona

 Mancano poco meno di due settimane al prossimo 12 ottobre, una data molto importante per quel che concerne delle novità aeroportuali: in effetti, Ryanair, celebre vettore low cost irlandese, abbandonerà per sempre lo scalo di Villafranca di Verona, con Air Italy che subentrerà nei collegamento relativi all’aeroporto veneto per quel che concerne Londra Gatwick e Palermo, due tipiche tratte sfruttate fino a oggi dalla compagnia nordeuropea. Che cosa avverrà nello specifico? Verona-Londra sarà un collegamento che beneficerà di caratteristiche ben precise: anzitutto, si tratta dell’unico in assoluto nell’intero Nord-Est che metterà a disposizione una partenza dal capoluogo scaligero alle 7:25 del mattino.

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Ryanair: crisi e petrolio penalizzano low cost

 La compagnia low-cost Ryanair annuncia risultati in netto calo per il Q1 2012. La perdita registrata nel primo trimestre raggiunge i 98,8 milioni (-29%). Per il CEO di Ryanair, Michael O’Leary, il sensibile declino registrato dal gruppo è dovuto alla recessione europea, alle misure di austerità, unitamente alla crescita della sterlina nei confronti dell’euro e al rincaro dei prezzi del petrolio.

Egli ha tuttavia annunciato, che verranno create entro la fine dell’anno nuove basi (la 51esima a Maastricht, sarà inaugurata nel mese di dicembre), suggerendo che il low cost ha significative opportunità e margini di crescita in Europa. Ryanair continua a vedere il futuro in rosa, confermando il suo obiettivo di 400 milioni di euro (o più) per il corrente anno fiscale (che termina a fine marzo 2013).  Ricordiamo che il suo rivale easyJet ha annunciato la settimana scorsa ricavi in crescita del 10,5% nel secondo trimestre, con più di 16 milioni di passeggeri.

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Utile record per Ryanair

 Ryanair, la nota compagnia aerea low cost irlandese, ha chiuso il bilancio d’esercizio 2011 / 2012 (che per la società è terminato il 31 marzo 2012) con utili record rispetto all’esercizio precedente e alla sua fortunata storia. Un profitto che è maturato grazie a un balzo continuo nel numero dei passeggeri e dei prezzi dei biglietti, “armi” per poter controbilanciare gli effetti negativi generati dall’incremento del costo del carburante.

E così, a fine marzo, la società guidata da Michael O’Leary ha prodotto un incremento di 25 punti percentuali a 503 milioni di euro, con una cifra superiore alle attese degli analisti, su un fatturato in aumento del 19 per cento a 4,33 miliardi di euro. Superata altresì la soglia dei 75 milioni di passeggeri, con un numero complessivo che la società rivela essere pari a 75,8 milioni di unità, in incremento di 5 punti percentuali rispetto all’anno precedente, nonostante la messa a terra di 80 aerei in inverno.

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Vendita Alitalia: l’Ue dà torto a Ryanair

 Lo Stato italiano ha concesso un prestito ad Alitalia quattro anni fa che non può che essere identificato che come un aiuto illegittimo: Bruxelles si era già pronunciata in questi termini diverso tempo fa e allo stesso tempo aveva anche richiesto di recuperare per intero la somma relativa a questo stesso aiuto, senza impedire comunque la vendita dei beni. Ora, anche il Tribunale dell’Unione Europea si è pronunciato alla stessa maniera su questa vicenda, andando quindi a respingere il ricorso che era stato presentato dalla celebre compagnia low-cost Ryanair, la quale aveva chiesto che vi fosse un annullamento definitivo.

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