Manchester United: IPO senza goal

 Il Manchester United  ha concretizzato la sua IPO sul NYSE, fissando a $ 14 il prezzo delle azioni, al di sotto di quanto inizialmente previsto (dai $ 16 ai $ 20 la stima degli analisti) e raccogliendo 233 milioni di dollari.

L’azione del leggendario club di calcio inglese, con 134 anni di storia, 19 scudetti e 60 trofei all’attivo, ha aperto in leggere rialzo il suo primo giorno di contrattazioni al New York Stock Exchange (NYSE), guadagnano un modesto 0,07%, a 14,01 dollari,nei primi scambi.

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Commerzbank: secondo semestre a rischio

 La seconda più grande banca della Germania, Commerzbank, ha presentato i risultati del secondo trimestre e mette in guardia sui suoi risultati per il secondo semestre. Il gruppo bancario tedesco ha riportato un utile operativo di $ 451 milioni del secondo trimestre, contro i 55 milioni del secondo trimestre del 2011. Ma il dato è in forte calo (-22,7%) rispetto al primo trimestre di quest’anno (584 milioni di euro) a causa, soprattutto, delle difficili condizioni di mercato. Il Core tier one è al 12,1%.

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Amazon debutta nel social gaming

 Il gigante americano di e-commerce sembra avere un altro asso nella manica: dopo l’editing e la produzione di contenuti audiovisivi on-line, Amazon si prepara infatti ad un nuova, difficile sfida. Il social gaming. L’azienda ha lanciato un gioco social su Facebook , “Classics Living” sviluppato da Amazon Game Studios, un nuovo reparto che si dedicherà espressamente allo sviluppo di giochi per social network. “Amazon Game Studios è esattamente ciò che suggerisce il suo nome: un nuovo team di Amazon è ora focalizzato sulla creazione di giochi innovativi e divertenti”, si legge in una nota della società.

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Android e Samsung dominano mercato smartphone

 Difficile trovare un posto accanto ad Android. Le cifre emerse da uno studio DigiTimes Research, e pubblicate dallo stesso istituto parlano chiaro. Confermata l’egemonia di iOS e Android nel segmento smartphone, con una quota di mercato dell’85% raggiunta nel corso del secondo trimestre. La leadership del gruppo sud-coreano Samsung nel settore è quindi fuori discussione.

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Facebook nei guai: falsi profili e titolo in calo

 Due mesi e mezzo dopo la sua IPO, Facebook ha rivelato i primi conti di fine trimestre. Il social network ha ora 955 milioni di utenti attivi ma secondo i documenti pubblicati dal gruppo, l’8,7% di questi, pari 83,09 milioni di profili, è falso. Una stima in aumento rispetto ai dati riportati nel mese di marzo.

Di questi, il 4,8% ha un profilo doppio, ovvero un account che l’utente possiede, in aggiunta al  principale. Sono, invece, il 2,4 per cento i cosiddetti profili “mal-classificati”, attivati per conto di un’azienda, una organizzazione o, persino, un animale. Infine, circa l’1,5 per cento degli account è classificato come “indesiderabile”: si tratta di profili falsi creati soprattutto per veicolare spam sulla rete. Se si pensa che  l’83% dei ricavi di Facebook ha avuto origine proprio da pubblicità di terzi nei primi sei mesi del 2012…

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Heineken vuole Tiger e l’Asia

 Heineken si lancia alla conquista del mercato asiatico. Il gruppo olandese ha fatto un’offerta di  3,3 miliardi di euro per assicurarsi il controllo esclusivo di Asia Pacific Breweries (APB), produttore della birra Tiger. Questa offerta riguarda la parte di capitale non ancora di proprietà di Heineken, ovvero il  58,1%, e si tradurrebbe in una valorizzazione dell’intero gruppo pari a 8,36 miliardi di euro.

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Mercato IPO dopo Facebook

 Sulla scia della deludente performance post-IPO di Facebook, una delle domande che vien da porsi è se non si stato definitivamente inferto un colpo mortale al mercato delle IPO delle aziende high tech.

Con poche eccezioni, come LinkedIn, le azioni di molte società tecnologiche hanno fallito dopo aver iniziato la loro avventura pubblica ed essere sbarcata in Borsa. Alcuni esempi includono Groupon e Zynga, cui è stata fatta un sacco di pubblicità, sino a sfiorare la montatura giornalistica, ma che sono crollati subito dopo le rispettive IPO.

Questo non vuole suggerire che tutte le offerte al pubblico del settore high tech siano ora condannate, ma accende sicuramente i riflettori su tre aspetti:

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Alcoa in rosso ma ottimista

 Alcoa ha chiuso in rosso il secondo trimestre con perdite pari a due milioni di dollari (ovvero zero centesimi per azione) contro un utile di 322 milioni (28 centesimi per azione) registrato lo scorso anno. Esclusi gli oneri straordinari, il primo produttore al mondo di alluminio ha tuttavia concluso con un utile pari a 63 milioni, 6 centesimi per azione, superiore alle attese. Gli analisti di Wall Street, infatti, avevano previsto un risultato pari a 5 centesimi per azione. In ribasso del 9,4% anche le vendite, da 6,59 a 5,96 miliardi.

Nel secondo trimestre, il gruppo ha beneficiato di un aumento degli ordini provenienti dai settori automobilistico e aerospaziale negli Stati Uniti. Il CEO Klaus Kleinfeld, relativamente ottimista rispetto alle prospettive della seconda metà dell’anno, grazie soprattutto a Cina e Stati Uniti, e ha confermato la sua previsione di crescita della domanda mondiale di alluminio del 7%, dopo un +10% nel 2011.

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