Il mercato auto europeo conferma le brutte prospettive anticipate nelle scorse settimane, e chiude con prestazioni fortemente negative. Stando a quanto comunicato dall’Associazione dei costruttori (Acea), infatti, a gennaio il mercato del vecchio Continente avrebbe toccato un minimo storico, riportando i dati di vendita indietro nel tempo al 1990, anno in cui l’Acea diede inizio alla pubblicazione delle sue serie storiche. E, il peggio, potrebbe non esser ancora arrivato.
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Il mercato auto europeo ha toccato il punto più basso, dal 1995, delle nuove immatricolazioni. Il crollo registrato nel 2012 ha inoltre riportato indietro nel tempo le lancette al 1993, complice una frenata delle immatricolazioni del 16,9 per cento. Ad affermarlo è l’Acea, l’associazione che riunisce i costruttori auto europei, sottolineando come il Paese più colpito dalla crisi di settore non sia l’Italia, bensì la Grecia, dove le immatricolazioni sono calate addirittura del 40 per cento.
Secondo quanto affermato dall’Acea (Association des constructeurs europeens d’automobiles), il mese di dicembre avrebbe concluso un 2012 da dimenticare per il mercato auto europeo. Stando alle elaborazioni statistiche compiute dall’associazione, infatti, le immatricolazioni di auto nuove in Europa (Ue27 + Efta) si sono attestate in dicembre a 838.428 unità, con una contrazione del 16 per cento su base annua, che ha portato l’intero 2012 in calo del 7,8 per cento a 12.527.912 unità.
Manca poco, pochissimo, al varo del nuovo contratto Fiat. Tra martedì e giovedì vi saranno gli incontri tra i sindacati e le altre parti in causa, al fine di cercare lo scioglimento dei nodi ancora stretti. L’azienda ha per il momento offerto un aumento di 40 euro lordi legati alle presenze, con una durata del contratto pari a un anno, considerata la delicatezza e l’incertezza della situazione, e al crollo del mercato automobilistico vissuto nel corso del 2012.
La complessa vicenda giudiziaria che vede coinvolta Porsche e alcuni fondi hedge sembra essersi conclusa, almeno nel suo primo step naturale, in favore della casa automobilistica. La società si è infatti aggiudicata il primo dei round che hanno ad oggetto lo scontro legale con diversi hedge fund, generato dal naufragato tentativo di scalata alla Volkswagen. Ma vediamo perché i giudici americani hanno dato ragione a Porsche, e cosa potrebbe ora accadere alla società auto.
Il gruppo Fiat ha confermato di aver registrato, nel corso del mese di novembre, un andamento calante delle immatricolazioni di auto e di veicoli commerciali leggeri in Francia, con una performance che è comunque risultata essere migliore del mercato: il calo delle immatricolazioni è infatti stato pari al 7,6 per cento a 8.071 unità, mentre il livello di penetrazione è stato in crescita dal 3,99 per cento al 4,59 per cento. A dichiararlo sono le tabelle dell’associazione francese dei costruttori di automobili (Comite’ des Constructeurs Francais d’Automobiles).
General Motors (GM), leader del mercato auto a “stelle e strisce”, ha registrato un crollo pari al 40% dell’utile, a causa, soprattutto, delle perdite accusate in Europa e del tasso di cambio sfavorevole. Ed è proprio nel Vecchio Continente che il gruppo spera di raggiungere un accordo entro l’autunno con i sindacati, che si oppongono alla chiusura di stabilimenti europei.
Nel secondo trimestre del 2012, la casa automobilistica BMW ha realizzato un utile netto di gruppo in calo del 28,1%, fino a 1,3 miliardi di euro (1,94 euro per azione). Nonostante l’attuale congiuntura economico-finanzaria, il gruppo ha confermato il suo outlook per l’anno 2012. Gli analisti avevano previsto un calo dell’utile netto leggermente meno pronunciato, pari al 24%, fino a 1,4 miliardi di euro.