Mercato auto come nel 1993

 Il mercato auto europeo ha toccato il punto più basso, dal 1995, delle nuove immatricolazioni. Il crollo registrato nel 2012 ha inoltre riportato indietro nel tempo le lancette al 1993, complice una frenata delle immatricolazioni del 16,9 per cento. Ad affermarlo è l’Acea, l’associazione che riunisce i costruttori auto europei, sottolineando come il Paese più colpito dalla crisi di settore non sia l’Italia, bensì la Grecia, dove le immatricolazioni sono calate addirittura del 40 per cento.

L’Acea ricorda altresì che considerando i 27 Paesi Ue più quelli Efta, le nuove immatricolazioni nel 2012 sono calate del 7,8 per cento a 12.527.912 unità. “Tra i cinque principali mercati dell’auto in Europa” – avvertiva il quotidiano La Repubblica in un suo approfondimento sul tema – “l’Italia è quella che nel 2012 registra la flessione maggiore (-19,9% a 1.402.089 nuove vetture). Cali a doppia cifra anche per Francia (-13,9% a 1.898.760) e Spagna (-13,4% a 699.589). In ribasso le vendite anche in Germania (-2,9% a 3.082.504), mentre la Gran Bretagna registra un aumento delle nuove immatricolazioni del 5,3% a 2.044.609 unità” (vedi anche Mercato auto analisi dati Acea).

Per quanto attiene al solo mese di dicembre, la flessione più marcata si sarebbe verificata in Spagna, con una contrazione del 23 per cento a 51.197 unità, seguita dall’Italia con una flessione del 22,5 per cento a 86.735 unità. Ribassi pesanti anche in Germania (- 16,4 per cento a 204.331 unità) e Francia (-14,6 per cento a 160.314 unità). In controtendenza la Gran Bretagna, con un aumento delle immatricolazioni del 3,7 per cento a 123.557 unità (vedi anche Previsioni mercato auto).

Considerando l’intera Europa a 27 più i Paesi Efta, riportava ancora il quotidiano La Repubblica, “nel 2012 il progresso maggiore lo registra l’Islanda (+56,4%), mentre il calo più marcato lo registra la Grecia (-40,1%). A dicembre, invece, l’Islanda registra l’incremento più marcato (+100%), mentre il maggior ribasso spetta al Portogallo (-43,6%)”.

Nelle prossime settimane torneremo ancora a parlare del mercato auto e del suo deterioramento, con singoli focus sui principali operatori del comparto.

Lascia un commento