La “lezione” Facebook sembra esser servita a Bernie Ecclestone. Il boss della Formula 1 ha infatti scelto di rinviare la quotazione, sulla scia della considerazione che il mercato non stia attraversando una fase molto brillante. L’annuncio dell’imminente ingresso nel mercato azionario ha pertanto subito uno stop, e il boss del circo della Formula 1 sembra attingere grande preoccupazione da quanto accaduto al social network più noto del mondo.
“Il mercato non sembra così brillante dopo quel problemino con Facebook” – ha dichiarato Ecclestone. Per quanto concerne i tempi della quotazione, lo sbarco in Borsa, inizialmente previsto per luglio, dovrebbe slittare di almeno qualche mese. “Credo che abbiano intenzione di aspettare e vedere” – ha dichiarato il numero della Formula 1 alla Cnn, commentando la scelta sella Cvc Capital Partners, proprietaria delle principali quote nel gruppo, e recentemente protagonista di una operazione di cessione parziale, utile per preparare l’Ipo.
					
						
						
La delusione del flop dell’Ipo Facebook proprio non è andata giù agli investitori che hanno creduto al successo finanziario (poi, smentito) del social network più famoso del mondo. Quotata a 38 dollari, balzata rapidamente a oltre 42 dollari, il titolo ha poi intrapreso una lunga e ripida strada di deprezzamento che ha coinvolto l’intera prima settimana di negoziazione post – prima offerta pubblica. E, nell’occhio del ciclone, è finita Morgan Stanley.
						
Zynga ha deciso di camminare da solo. Il primo sviluppatore di giochi sociali, Zynga, ha annunciato Venerdì 2 marzo la prossima apertura della piattaforma Zynga.com. Recentemente sbarcata in Borsa, l’azienda deve il suo successo alla forte presenza su Facebook (il cui fatturato deriva per il 12% da Zynga). Con questo nuovo sito, il leader dei social gaming sceglie la strada dell’emancipazione, riducendo la propria dipendenza dal network di Mark Zuckerberg.
						
Mentre Facebook prepara la propria quotazione in borsa (IPO), Yahoo rivendica alcuni diritti di proprietà intellettuale e minaccia il social network più famoso del mondo. Una nuova guerra dei brevetti potrebbe presto avere inizio. Già nel 2004 Google, alla vigilia del suo sbarco in borsa, si trovò costretta a sborsare a Yahoo qualcosa come 230 milioni di dollari di azioni, per la licenza d’uso del motore di ricerca.
						
L’IPO di Facebook renderà miliardari. Gli investitori della prima ora, come il fondo Accel Partners, raccoglieranno fino a 800 volte il loro investimento iniziale, in occasione dello sbarco di Facebook in Borsa. Un evento senza precedenti nella storia del capitale di rischio.
						
Facebook si sta preparando a sbarcare in Borsa, con una IPO da record. Per il “Wall Street Journal”, secondo cui il valore sarebbe compreso tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, il dossier potrebbe essere depositato Mercoledì. “La data esatta” di questo passo preliminare prima della IPO è ancora oggetto di discussioni, secondo il quotidiano finanziario, il quale sostiene che la banca di investimenti Morgan Stanley avrebbe ottime possibilità di condurre l’operazione. Anmche Goldman Sachs potrebbe svolgere un ruolo importante.
						
Facebook da una parte, Yelp dall’altra: saranno le due corporate della net-economy a rinvigorire un mercato borsistico che pare affievolirsi, schiacciato dalla crisi del debito d’oltre Oceano. Entrambe le società dovrebbero infatti sbarcare sul mercato regolamentato entro la prima parte del prossimo anno, concretizzando – con le rispettive offerte pubbliche iniziali – l’anno più importante per le compagnie del web dal 1999.
						
Non accenna ad arrestarsi lo sviluppo di 
						
Zynga, il leader nella produzione di videogiochi integrati in