Zynga divorzia da Facebook

 Zynga ha deciso di camminare da solo. Il primo sviluppatore di giochi sociali, Zynga, ha annunciato Venerdì 2 marzo la prossima apertura della piattaforma Zynga.com. Recentemente sbarcata in Borsa, l’azienda deve il suo successo alla forte presenza su Facebook (il cui fatturato deriva per il 12% da Zynga). Con questo nuovo sito, il leader dei social gaming sceglie la strada dell’emancipazione, riducendo la propria dipendenza dal network di Mark Zuckerberg.

L’annuncio è stato accolto con un balzo in avanti del prezzo delle azioni di Zynga, impennatesi di circa il 10%. Il titolo si attesta ora a 14.48 dollari (10.91 euro), quasi il doppio rispetto a quello dell’introduzione in borsa (IPO), avvenuta a metà dicembre 2011. Zynga inizia quindi un importante cambiamento strategico, creando il proprio portale che offrirà giochi a tutti gli utenti, senza dover passare per Facebook. La versione beta di zynga.com sarà disponibile in 16 lingue. Inizialmente, il sito offrirà cinque giochi (CastleVille, Words With Friends, CityVille, Hidden Chronicles e Zynga Poker).

I membri di Facebook potranno connettersi con il proprio ID di Facebook per giocare sia con i loro amici nella rete sociale, che con giocatori al di fuori. Questo lancio è accompagnato da un altro importante annuncio, ovvero la creazione di una piattaforma per sviluppatori terzi che potranno accedere a numerosi servizi, pubblicare i propri giochi sulla rete Zynga e raggiungere così i 240 milioni di utenti mensili attivi (fonte Zynga).

Zynga.com sarà lanciato questo mese e si aprirà entro la fine dell’anno a tutti gli sviluppatori tramite un API. Con questa nuova piattaforma per i video giochi on-line, Zynga probabilmente spera di diversificare il reddito generato da un modello di business fortemente dipendente da Facebook (oltre il 90% del suo fatturato) e anticipare l’arrivo sul mercato europeo del gigante giapponese del social gaming, Gree. Zynga giustifica la sua strategia di emancipazione con la necessità di affrontare la concorrenza sempre più difficile di Electronic Arts, una forte presenza su Facebook.

Infine, con la sua piattaforma autonoma, la società potrebbe evitare di versare a Facebook il 30% dei ricavi relativi alle transazioni che avvengono nei suoi giochi, come avviene attualmente. Una nuova vita dopo Facebook? Il tempo saprà fornire una risposta…

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