Aumento capitale Rcs “non scontato”

 L’aumento di capitale Rcs “non è assolutamente scontato”. Ad affermarlo, spegnendo parzialmente i fuochi del facile entusiasmo, è stato l’amministratore delegato della società editoriale, Pietro Scott Jovane, in risposta a chi gli domandava della possibilità, per il gruppo, di ricorrere a un processo di ricapitalizzazione sul breve termine. La risposta del manager è stata piuttosto possibilità, sebbene l’amministratore delegato abbia di fatto affermato che non vi è niente di già stabilito e, appunto, di scontato.

Sul tema si è soffermato anche l’azionista di Rcs Francesco Merloni, che ha parlato della posizione di Unipol e delle intenzioni sui tempi di vendita della quota sostanzialmente ereditata da Fondiaria Sai. Merloni – sostiene Il Giornale nella sua edizione online – “ha notato che probabilmente Unipol non avrà fretta, visto il recente balzo del titolo: le regole del patto prevedono che le quote debbano essere offerte ai pattisti al prezzo medio degli ultimi 6 mesi”.

Di Rcs ci siamo occupati più volte in questi giorni. Il titolo della società editoriale è infatti stato al centro di una vera e propria altalena che ha condotto la quotazione delle azioni ad essere pressochè triplicata in pochi giorni, per poi ripiombare, in picchiata, su livelli più sostenibili.

“Così come avvenuto nel periodo di rapida ascensione delle quotazioni di Rcs, anche per quanto concerne la discesa, l’elemento predominante sembrano essere i fortissimi volumi di scambio, con una media pari a 1,6 milioni di azioni nella giornata di venerdì, contro il picco di 15 milioni di azioni nella prima parte della settimana. Agli occhi della maggioranza degli analisti, le quotazioni di Rcs avrebbero finito di regalare buone o brutte sorprese agli azionisti, tornando in un’orbita più regolare” – hanno in merito ricordato i nostri amici di Finanza Live – “Ma cosa è accaduto alle azioni di Rcs, protagoniste di questa clamorosa altalena? La spiegazione sembra essere ricercata in un rastrellamento realizzato al di fuori dal patto di sindacato che attualmente controlla il 58 per cento del gruppo editoriale. Stando a quanto affermato dal quotidiano La Repubblica, indiziato potrebbe essere Giuseppe Rotelli, primo azionista singolo con oltre il 16 per cento, che potrebbe essersi avvicinato al 20 per cento. Altro indiziato è Diego Della Valle, che – titolare del 5,4 per cento – potrebbe ora essersi avvicinato al 10 per cento”.

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