La polemica sulla bad bank italiana

 Niente “bad bank”, almeno per il momento: l’Associazione Bancaria Italiana ha rispedito al mittente la proposta avanzata e suggerita da Mediobanca, la quale prevedeva appunto la creazione di questa società-veicolo in cui introdurre tutti gli assets tossici delle banche. Secondo Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi, l’ipotesi è stata formulata partendo da un presupposto non corretto, visto che non si possono fare paragoni tra il nostro paese e la Spagna. Quale sarebbe allora il problema degli istituti di credito italiani? Gli accantonamenti dei crediti cosiddetti in sofferenza erano di poco inferiori ai 122 miliardi di euro a novembre.

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La ricetta dell’Abi contro la crisi immobiliare

 L’Associazione Bancaria Italiana (meglio nota con l’acronimo Abi) ritiene di avere a portata di mano la soluzione per rilanciare il settore immobiliare del nostro paese. Come è stato reso noto oggi, infatti, si sta lavorando con grande intensità alla predisposizione di alcune misure che siano capaci di sostenere il mercato in questione, da qualche tempo a questa parte in estrema difficoltà. Di cosa si tratta esattamente? Entrando più nello specifico, l’associazione vuole modificare alcune norme di riferimento, un cambiamento che dovrà però essere perfezionato insieme al nuovo esecutivo che si andrà a formare.

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Abi-associazioni consumatori: prorogata a marzo la sospensione dei mutui

 L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e ben tredici associazioni dei consumatori si sono accordate per dar vita alla proroga relativa alla presentazione delle domande per quel che riguarda la sospensione delle rate dei mutui: la nuova data a cui fare riferimento, infatti, è quella del prossimo 31 marzo, il quale rappresenta appunto il termine ultimo per avere accesso all’agevolazione. C’è anche da sottolineare che i fatti e gli eventi che portano alla richiesta di sospensione devono accadere entro e non oltre il prossimo 28 febbraio. I due riferimenti temporali sono quindi i cardini della nuova intesa tra le parti.

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Antonio Patuelli designato nuovo presidente dell’Abi

 Sostituire Giuseppe Mussari alla guida dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) non sarà certo semplice: le polemiche per quel che riguarda lo scandalo dei derivati che ha coinvolto Monte dei Paschi sono ancora accese e hanno spinto l’ex numero uno a lasciare l’associazione, dunque il suo successore avrà un compito piuttosto duro. Il Comitato di Presidenza ha già individuato il nome, ora si tratterà di attendere fino alla giornata di giovedì prossimo per la designazione ufficiale. Si sta parlando di Antonio Patuelli, attuale presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, un nome che è stato indicato dall’Abi stessa per poter contare su una candidatura forte, unica e autorevole.

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Abi prevede Pil 2013 in calo

 L’Abi, l’associazione bancaria italiana, ha formulato alcune interessanti previsioni sul futuro dell’economia e della finanza italiana, preannunciando una contrazione del 2,1 per cento nel 2012 e un’ulteriore contrazione nel 2013 per lo 0,6 per cento. Tuttavia, nella seconda parte del prossimo anno il prodotto interno lordo potrebbe riprendere a crescere, per poi puntare al 2014 con una chiusura in territorio positivo, per 0,8 punti percentuali. Rimangono infine elevati i rischi di un rallentamento internazionale.

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Ricapitalizzazioni banche italiane – Mussari (ABI)

 Secondo quanto affermato da Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi (l’Associazione bancaria italiana), senza gli interventi di supporto della Banca centrale europea si sarebbe verificato un calo del credito ancora più drammatico di quello oggi rilevabile. Nel suo recente intervento Mussari ha anche affermato come, nonostante gli interventi dell’istituzione monetaria, il grado di liquidità sul mercato non sia aumentato, spiegandone le ragioni principali (vedi anche il nostro speciale sui downgrade delle banche italiane e spagnole da parte di Fitch).

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L’inclusione finanziaria dei migranti in Italia

 L’inclusione finanziaria sta coinvolgendo sempre più cittadini nel nostro paese: in particolare, il 75% delle famiglie italiane può vantare la titolarità di un conto corrente in un istituto di credito o presso il BancoPosta. Sono questi i dati più interessanti che si possono ricavare dall’analisi condotta dall’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti. Come ha spiegato Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), l’Italia è riuscita a costruire una immigrazione di tipo strutturale e rilevante. I migranti sono dunque diventati una componente essenziale e fondamentale, tendendo conto delle dinamiche che hanno caratterizzato la demografia e appunto l’economia.

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