 Il Ministero dello Sviluppo Economico lascia in eredità al nuovo governo tecnico che si sta per formare anche un nodo piuttosto spinoso per quel che concerne le cosiddette biomasse: come è noto, si tratta di materiali di origine animale e vegetale che non subiscono la fossilizzazione e sono in grado di produrre un importante quantitativo di energia. Come ha spiegato il sottosegretario allo stesso dicastero di Via Veneto, Stefano Saglia, non è stato varato alcun decreto a tal proposito, visto che gli unici testi che contengono qualche riferimento sono quelli relativi alle importazioni e al cosiddetto burden sharing (la suddivisione tra le varie regioni degli oneri per il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Ue in materia di fonti rinnovabili). Alcuni organi di stampa avevano fatto riferimento proprio a un possibile decreto sulle biomasse, ma ora è arrivata questa secca smentita.
Il Ministero dello Sviluppo Economico lascia in eredità al nuovo governo tecnico che si sta per formare anche un nodo piuttosto spinoso per quel che concerne le cosiddette biomasse: come è noto, si tratta di materiali di origine animale e vegetale che non subiscono la fossilizzazione e sono in grado di produrre un importante quantitativo di energia. Come ha spiegato il sottosegretario allo stesso dicastero di Via Veneto, Stefano Saglia, non è stato varato alcun decreto a tal proposito, visto che gli unici testi che contengono qualche riferimento sono quelli relativi alle importazioni e al cosiddetto burden sharing (la suddivisione tra le varie regioni degli oneri per il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Ue in materia di fonti rinnovabili). Alcuni organi di stampa avevano fatto riferimento proprio a un possibile decreto sulle biomasse, ma ora è arrivata questa secca smentita.
Saras, una trimestrale costellata dalle difficoltà economiche
 In questo mese di novembre così ricco di trimestrali, quella di Saras è stata caratterizzata da segnali di evidente difficoltà: la spa petrolifera di proprietà della famiglia Moratti ha infatti diffuso i dati relativi al resoconto intermedio di gestione alla data dello scorso 30 settembre, un documento che comunque non è stato ancora sottoposto alla revisione dei dati contabili. Che cosa è emerso di preciso? Il consiglio di amministrazione della compagnia di Sarroch ha approvato le stime in questione, le quali hanno messo in luce un terzo trimestre del 2011 costellato da un contesto negativo di riferimento, soprattutto per quel che concerne il settore della raffinazione europea. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che il margine operativo lordo è stato positivo per un totale di ventitre milioni di euro, un risultato che è stato possibile ottenere grazie ai proventi conseguiti mediante gli strumenti derivati per le operazioni di copertura.
In questo mese di novembre così ricco di trimestrali, quella di Saras è stata caratterizzata da segnali di evidente difficoltà: la spa petrolifera di proprietà della famiglia Moratti ha infatti diffuso i dati relativi al resoconto intermedio di gestione alla data dello scorso 30 settembre, un documento che comunque non è stato ancora sottoposto alla revisione dei dati contabili. Che cosa è emerso di preciso? Il consiglio di amministrazione della compagnia di Sarroch ha approvato le stime in questione, le quali hanno messo in luce un terzo trimestre del 2011 costellato da un contesto negativo di riferimento, soprattutto per quel che concerne il settore della raffinazione europea. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che il margine operativo lordo è stato positivo per un totale di ventitre milioni di euro, un risultato che è stato possibile ottenere grazie ai proventi conseguiti mediante gli strumenti derivati per le operazioni di copertura.
Citigroup vende EMI a Vivendi e Sony
 Citigroup ha concluso un accordo che la porterà a vendere EMI Group – operatore tra i leader mondiali nel settore della musica – ad una cifra che si avvicina ai 4,1 miliardi di dollari. A comprare la società. Gli acquirenti di EMI saranno Vivendi, attraverso la Universal Music Group, e la Sony, che guida un altro gruppo di compratori, di cui fa parte anche il miliardario David Geffen.
Citigroup ha concluso un accordo che la porterà a vendere EMI Group – operatore tra i leader mondiali nel settore della musica – ad una cifra che si avvicina ai 4,1 miliardi di dollari. A comprare la società. Gli acquirenti di EMI saranno Vivendi, attraverso la Universal Music Group, e la Sony, che guida un altro gruppo di compratori, di cui fa parte anche il miliardario David Geffen.
La EMI verrà pertanto scissa in due componenti: il primo, che andrà a ricondursi all’interno del recinto di competenza della UMG di Vivendi, riguarderà i soli prodotti discografici, e verrà acquistato ad una cifra di circa 1,2 miliardi di sterline; il secondo, che invece sarà ricondotto nella galassia di acquirenti guidata da Sony, prevede la compravendita della divisione relativa alle attività di publishing, per 2,2 miliardi di dollari.
Inail: chiarimenti sugli indennizzi per gli infortuni in bicicletta
 L’Inail porta una ventata importante di chiarezza per quel che riguarda l’infortunistica collegata all’uso delle biciclette, una fattispecie di cui non si parla mai abbastanza: secondo l’ente pubblico, infatti, l’infortunio che si verifica in questa maniera, oltre al celebre servizio di “bike-sharing” su piste ciclabili, deve essere assolutamente indennizzato. L’indennizzo, invece, deve essere corroborato da un utilizzo necessario del mezzo, qualora l’infortunio sia avvenuto su una strada aperta ai veicoli motorizzati. La casistica è piuttosto chiara, si tratta di una ipotesi infortunistica relativa all’uso di un mezzo privato di trasporto come ve ne sono molti. Il risarcimento, pertanto, può avere luogo quando si tratta di un ricorso necessario: quest’ultimo si verifica nel caso di totale assenza di altri mezzi pubblici di trasporto (ad esempio quando vi sono gli scioperi degli autobus), oppure quando si può dimostrare che la bicicletta può consentire un arrivo in orario sul posto di lavoro.
L’Inail porta una ventata importante di chiarezza per quel che riguarda l’infortunistica collegata all’uso delle biciclette, una fattispecie di cui non si parla mai abbastanza: secondo l’ente pubblico, infatti, l’infortunio che si verifica in questa maniera, oltre al celebre servizio di “bike-sharing” su piste ciclabili, deve essere assolutamente indennizzato. L’indennizzo, invece, deve essere corroborato da un utilizzo necessario del mezzo, qualora l’infortunio sia avvenuto su una strada aperta ai veicoli motorizzati. La casistica è piuttosto chiara, si tratta di una ipotesi infortunistica relativa all’uso di un mezzo privato di trasporto come ve ne sono molti. Il risarcimento, pertanto, può avere luogo quando si tratta di un ricorso necessario: quest’ultimo si verifica nel caso di totale assenza di altri mezzi pubblici di trasporto (ad esempio quando vi sono gli scioperi degli autobus), oppure quando si può dimostrare che la bicicletta può consentire un arrivo in orario sul posto di lavoro.
Disney, ottimi risultati trimestrali
 Walt Disney, società – tra le altre – principale operatore mondiale nella gestione dei parchi a tema, e proprietario del network ESPN, ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre fiscale con un incremento di ben 30 punti percentuali dei profitti, concludendo pertanto successo un periodo che gli analisti auspicavano positivo per la società statunitense, senza tuttavia attendere questo straordinario boom nel livello di redditività delle attività caratteristiche condotte dai vertici dell’azienda.
Walt Disney, società – tra le altre – principale operatore mondiale nella gestione dei parchi a tema, e proprietario del network ESPN, ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre fiscale con un incremento di ben 30 punti percentuali dei profitti, concludendo pertanto successo un periodo che gli analisti auspicavano positivo per la società statunitense, senza tuttavia attendere questo straordinario boom nel livello di redditività delle attività caratteristiche condotte dai vertici dell’azienda.
La società americana ha infatti dichiarato di aver concluso il trimestre con utili pari a 59 centesimi per azione, contro proiezioni degli analisti che non superavano il livello dei 53-55 utili per azione. I ricavi da vendita e da prestazioni (in altri termini, il fatturato societario) è invece cresciuto di 7 punti percentuali sfondando la soglia dei 10,4 miliardi di dollari, rispettando in tal senso le principali prospettive compiute dagli osservatori locali sui mercati finanziari.
Buzzi Unicem, a settembre un contrastante resoconto di gestione
 Il resoconto intermedio di gestione di Buzzi Unicem è stato a dir poco contrastante: come può essere interpretato nello specifico? La compagnia di Casale Monferrato, celebre per la sua produzione e commercializzazione di cemento, ha reso noti questi dati aziendali, dopo che il consiglio di amministrazione si è riunito per il relativo esame. Nel dettaglio, se l’andamento operativo è risultato piuttosto solido sia nei paesi dell’Europa centrale che nei vari mercati emergenti, lo stesso non può dirsi degli Stati Uniti e soprattutto dell’Italia, mercati che sono stati notevolmente indeboliti dalle difficoltà del settore delle costruzioni. Un altro dato che è emerso in maniera piuttosto netta è il fatturato, pari a 2.109 milioni di euro e in leggera crescita rispetto allo stesso periodo del 2010 (ci si sta riferendo ai primi nove mesi dell’anno).
Il resoconto intermedio di gestione di Buzzi Unicem è stato a dir poco contrastante: come può essere interpretato nello specifico? La compagnia di Casale Monferrato, celebre per la sua produzione e commercializzazione di cemento, ha reso noti questi dati aziendali, dopo che il consiglio di amministrazione si è riunito per il relativo esame. Nel dettaglio, se l’andamento operativo è risultato piuttosto solido sia nei paesi dell’Europa centrale che nei vari mercati emergenti, lo stesso non può dirsi degli Stati Uniti e soprattutto dell’Italia, mercati che sono stati notevolmente indeboliti dalle difficoltà del settore delle costruzioni. Un altro dato che è emerso in maniera piuttosto netta è il fatturato, pari a 2.109 milioni di euro e in leggera crescita rispetto allo stesso periodo del 2010 (ci si sta riferendo ai primi nove mesi dell’anno).
Google aumenta quota di mercato negli USA
 Secondo quanto affermato dall’ultima ricerca compiuta dalla ComScore, Google avrebbe incrementato ulteriormente la quota di mercato sul territorio statunitense, allargando la propria leadership nei confronti di Yahoo! (il second leader) nel comparto delle ricerche online.
Secondo quanto affermato dall’ultima ricerca compiuta dalla ComScore, Google avrebbe incrementato ulteriormente la quota di mercato sul territorio statunitense, allargando la propria leadership nei confronti di Yahoo! (il second leader) nel comparto delle ricerche online.
La quota di mercato di Google balza infatti a quota 65,6 punti percentuali nel corso del decimo mese dell’anno, contro i 65,3 punti percentuali del precedente mese di settembre. In cambio, la quota di Yahoo si indebolisce passando dai precedenti 15,5 punti percentuali agli attuali 15,2 punti percentuali. In lieve incremento invece Microsoft, che con il proprio Bing rosicchia un decimo di punto percentuale ai principali competitors di seconda fascia, giungendo a una quota sempre più vicina a quella del second leader (14,8 punti percentuali).
Deutche Telekom chiude trimestre con utili migliori delle stime
 Deutsche Telekom, la principale compagnia telefonica del vecchio Continente, ha chiuso il trimestre con risultati che hanno superato le stime dei principali analisti internazionali, grazie principalmente a un taglio radicale dei propri costi, che ha migliorato il tasso di redditività all’interno del mercato tedesco.
Deutsche Telekom, la principale compagnia telefonica del vecchio Continente, ha chiuso il trimestre con risultati che hanno superato le stime dei principali analisti internazionali, grazie principalmente a un taglio radicale dei propri costi, che ha migliorato il tasso di redditività all’interno del mercato tedesco.
Gli utili del terzo trimestre, prima di tasse, interessi, ammortamenti, sono diminuiti di 2,3 punti percentuali a 4,91 miliardi di euro. Il dato risulta pertanto essere significativamente superiore ai 4,71 miliardi di euro frutto della media degli analisti di Bloomberg. I profitti sono invece cresciuti di 15 punti percentuali, a 1,07 miliardi di euro (anch’esso ben al di là delle osservazioni degli analisti).
Lottomatica dice la sua sulla tassazione delle vincite rilevanti
 La precisazione è arrivata immediata e pronta: il Gruppo Lottomatica, celebre spa romana quotata a Piazza Affari e attiva nell’ambito delle lotterie e delle scommesse, è entrata nel merito di alcune anticipazioni che erano state avanzate da Raffaele Ferrara, direttore generale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. In pratica, quest’ultimo era intervenuto in sede di Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, esprimendo la propria opinione in relazione ai decreti dirigenziali che gli stessi Monopoli sono costretti ad adottare in questo momento dopo l’approvazione della cosiddetta “Manovra Bis”. Come ha spiegato Lottomatica, infatti, questi stessi decreti non sono ancora noti nella loro completezza testuale, ma comunque è già possibile stilare una sorta di valutazione su quelli che sono gli elementi più importanti di questa disciplina.
La precisazione è arrivata immediata e pronta: il Gruppo Lottomatica, celebre spa romana quotata a Piazza Affari e attiva nell’ambito delle lotterie e delle scommesse, è entrata nel merito di alcune anticipazioni che erano state avanzate da Raffaele Ferrara, direttore generale dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. In pratica, quest’ultimo era intervenuto in sede di Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, esprimendo la propria opinione in relazione ai decreti dirigenziali che gli stessi Monopoli sono costretti ad adottare in questo momento dopo l’approvazione della cosiddetta “Manovra Bis”. Come ha spiegato Lottomatica, infatti, questi stessi decreti non sono ancora noti nella loro completezza testuale, ma comunque è già possibile stilare una sorta di valutazione su quelli che sono gli elementi più importanti di questa disciplina.
China Telecom punta le antenne sul mercato USA
 China Telecom, uno dei big della telefonia cinese, ha dichiarato di voler lanciare un servizio wireless sul mercato retail nordamericano, con un proprio brand. La decisione dovrebbe concretizzarsi entro la prima parte del proprio anno, cercando di allacciare i rapporti, con immediatezza, con la ricca utenza cinese che è presente sul territorio statunitense, dove vive e lavora stabilmente, e con quella che si presenta sul suolo americano per studio o viaggio di svago.
China Telecom, uno dei big della telefonia cinese, ha dichiarato di voler lanciare un servizio wireless sul mercato retail nordamericano, con un proprio brand. La decisione dovrebbe concretizzarsi entro la prima parte del proprio anno, cercando di allacciare i rapporti, con immediatezza, con la ricca utenza cinese che è presente sul territorio statunitense, dove vive e lavora stabilmente, e con quella che si presenta sul suolo americano per studio o viaggio di svago.
China Telecom, che è altresì il principale operatore di telefonia fissa del più popoloso Paese asiatico, offrirà pertanto i propri servizi diretti alla platea americana. Ancora non è tuttavia noto quale sarà il livello di prezzi che la compagnia asiatica vorrà imporre per questo target territoriale, anche se Donald Tan, presidente di China Telecom Americas, ha affermato che il pricing sarà molto “competitivo” rispetto allo standard dei concorrenti.
 
					 
						 
						 
						 
						