Japan Airlines (JAL): nuova IPO in scia a Facebook

 Il gruppo Japan Airlines (JAL) si appresta a tornare sul mercato azionario. Tre anni dopo la sua espulsione per fallimento, il Tokyo Stock Exchange ha concesso la nuova autorizzazione per cui il 19 Settembre potrà fare il suo (secondo) ingresso in Borsa. JAL spera di raccogliere qualcosa come 8,5 miliardi di dollari: si tratterebbe della IPO più importante dell’anno in Giappone e, verosimilmente, la seconda al mondo dopo quella di Facebook, avvenuta nel mese di maggio (16 miliardi).

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Standard & Poor’s mette in guardia il Giappone

 Standard & Poor’s ha confermato il rating AA- del debito a lungo termine del Giappone mantenendo tuttavia il suo outlook negativo. Si tratta di una mossa che lascia il primo ministro Yoshihiko Noda sotto pressione affinché provveda a migliorare la precaria situazione fiscale del paese, implementando un robusto e sostenibile consolidamento, e che sottende la minaccia di un prossimo downgrade.

I rating sovrani del Giappone sono supportati dall’ampia posizione del paese verso l’estero in attivo, da un sistema finanziario relativamente forte e da un’economia diversificata, ha reso noto S&P in un comunicato. “Inoltre, lo yen è una fondamentale valuta di riserva internazionale”.

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Giappone, energia nucleare più costosa del 50%

 Il costo della generazione di energia nucleare, in Giappone, dovrebbe essere il 50% più salato di quanto precedentemente stimato. La motivazione è legata alla necessità di assumere nuove precauzioni, anche assicurative e strutturali, dopo l’incidente di Fukushima. Il costo per l’energia nucleare dovrebbe pertanto aggirarsi almeno intorno agli 8,9 yen per kilowatt orario (circa 11 centesimi di dollaro), contro una stima di 5,9 yen per kilowatt orario che il governo aveva auspicato nel 2004.

Il costo dell’energia nucleare diventa così scarsamente conveniente rispetto ad altre fonti energetiche: si pensi che la tradizionale energia ricavata dal carbone ha un costo di 9,5 kilowatt orario, mentre quello del gas naturale e del petrolio hanno un costo pari – rispettivamente – a 10,7 yen per kilowatt orario e 36 yen per kilowatt orario.

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Rating: il Giappone vicino a un downgrade

 Il Giappone potrebbe essere prossimo a un downgrade. L’artefice del deprezzamento della valutazione del debito del Paese nipponico è la Standard & Poor’s, che avrebbe inviato al Primo Ministro Yoshihiko Noda una nota nella quale si ricorda come l’esecutivo non abbia prodotto tutti gli sforzi opportuni per evitare la crescita del locale debito pubblico, e preannunciando una possibile revisione (in negativo) del giudizio sul debito sovrano.

“Le finanze del Giappone peggiorano giorno dopo giorno” – ha dichiarato Takahira Ogawa, Standard & Poor’s, durante una recente intervista. All’interno del colloquio avuto con i giornalisti, Ogawa ha dichiarato che l’agenzia di rating è vicina a tagliare il giudizio sul Giappone , anche se nessuna previsione è stata diramata in merito ai tempi di una simile decisione.

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Giappone, brusco calo delle esportazioni

 Le esportazioni giapponesi sono calate per la prima volta negli ultimi tre mesi, evidenziando come l’eccessivo apprezzamento dello yen da una parte, e le critiche condizioni economiche dell’Europa dall’altra, abbiano provocato gli indesiderati effetti nell’andamento dell’export dell’arcipelago nipponico, già messo a durissima prova dal disastro del mese di marzo 2011, quando un terremoto e uno tsunami conseguente hanno provocato danni storici record.

Le esportazioni del Paese asiatico – stando a quanto affermato dal Ministero delle Finanze di Tokyo – avrebbero subito un passo indietro di 3,7 punti percentuali nel corso del mese di ottobre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un andamento ben peggiore di quanto precedentemente stimato dagli economisti internazionali.

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Toyota, recupero della produzione posticipato al 2012

 Il progetto di Toyota, uno dei leader mondiali nella produzione di autoveicoli, di recuperare i livelli produttivi persi nel corso dei mesi successivi alla devastazione dello tsunami abbattutosi sul Giappone, sarà ritardato al primo o al secondo trimestre del 2012. La causa di quanto sopra, secondo i giornalisti locali, non sarebbe da attribuirsi a stime errate da parte della casa madre, quando a un nuovo evento straordinario (le alluvioni in Thailandia) che ha rovinato i progetti della società giapponese.

Toyota, che è il principale produttore auto di tutta l’Asia, ha infatti dovuto fronteggiare la seconda grande emergenza naturale dell’anno: dopo il dramma riscontrato nel corso del mese di marzo, quando lo tsunami costrinse gli impianti locali alla serrata, è ora la volta delle unità produttive della Thailandia, la cui interruzione sta provocando conseguenze consecutive nelle varie fasi successive della catena di montaggio aziendale.

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