Se si parla di reputazione, Ferrero è la prima impresa italiana. Ma si trova al diciottesimo posto. La seguono a ruota Armani, Pirelli, Barilla e Lavazza. E’ quanto evidenzia il ‘Global RepTrak’ che viene stilato ogni anno dal Reputation Institute.
Facebook subisce controlli Guardia di Finanza
Facebook, il più noto social network del mondo, è al centro di una serie di indagini da parte della Guardia di Finanza, che puntano a verificare il corretto adempimento degli obblighi tributari in Italia. Una iniziativa che pone Facebook nello stesso recinto in cui, pochi giorni fa, è terminato Google Italy. Anche per il social network di Mark Zuckeberg, la Guardia di Finanza ha avviato delle verifiche inerenti un formale controllo fiscale amministrativo sulle tasse pagate e eventuali divergenze sulle dichiarazioni di reddito imponibile.
Motorola: 4000 posti lavoro tagliati da Google
L’acquisizione di Motorola da parte di Google rappresenta una tappa fondamentale nella storia del produttore americano di telefoni. Il colosso di Mountain View, guidato da Larry Page, che ha anche assunto il ruolo di presidente di Motorola Mobility, non si è “accontentato” dei 12,5 miliardi di dollari intascati con l’acquisizione dei brevetti di Motorola. Ha infatti avviato un importante piano di recupero di cui si conoscono oggi i dettagli, dopo le rivelazioni del New York Times. Google ha confermato che il primo passo consisterà nella soppressione di 4.000 posti di lavoro presso Motorola.
Android e Samsung dominano mercato smartphone
Difficile trovare un posto accanto ad Android. Le cifre emerse da uno studio DigiTimes Research, e pubblicate dallo stesso istituto parlano chiaro. Confermata l’egemonia di iOS e Android nel segmento smartphone, con una quota di mercato dell’85% raggiunta nel corso del secondo trimestre. La leadership del gruppo sud-coreano Samsung nel settore è quindi fuori discussione.
Facebook in rosso sfida il mercato smartphone
I risultati di Facebook erano attesi… La reazione dei mercati anche. E non è stata affatto tenera nei confronti del numero uno dei social network: dopo il calo di oltre l’8% registrato nella sessione di Giovedì, il titolo è precipitato del 15%, portandosi a circa 22 dollari. Di conseguenza, la capitalizzazione di Facebook è scesa sotto i $ 50 miliardi: la metà rispetto a quanto ci si attendeva in occasione dell’ingresso in Borsa della società, avvenuta nel mese di maggio. E la discesa potrebbe non finire qui… alcuni analisti prevedono che l’azione possa arrivare a circa 15 dollari (a fronte di una IPO di più di 38 dollari).
Google: risultati 10 e lode grazie a Motorola
Il famoso motore di ricerca Google ha pubblicato risultati migliori del previsto nel secondo trimestre. L’azienda di Mountain View (California) ha realizzato un utile netto di 2,79 miliardi, o 8,42 dollari per azione, rispetto ai 2,51 miliardi di dollari, ovvero 7,68 dollari per azione, di un anno fa. Esclusi gli oneri eccezionali, l’utile per azione si è attestato a 10,12 dollari, 8 centesimi al di sopra del consensus Thomson Reuters. I ricavi consolidati sono cresciuti del 35%, portandosi a 12,21 miliardi di dollari, di cui 10,96 miliardi di dollari derivanti dal suo business online.
Nokia rischia il default
Nokia sull’orlo del baratro? E’ quanto potrebbero rilevare i risultati trimestrali che saranno resi noti la prossima settimana dal colosso finlandese, mentre si spera che le vendite degli smartphone (basati su Microsoft) possano salvare l’azienda dal profondo rosso. Il recupero sembra comunque improbabile almeno per tutto il 2102.
Il secondo più grande produttore di telefoni cellulari al mondo è stato colto impreparato, presentandosi in ritardo all’appuntamento con la sfida – una battaglia sempre più dura e serrata – in atto sul mercato degli smartphone, in cui Apple e Samsung hanno già guadagnato una posizione dominante. Nokia sta ora combattendo, nel disperato tentativo di recuperare il terreno perduto, a colpi di Lumia, gli ultimi modelli della famiglia, che utilizzano Microsoft, il software Windows.
Amazon prepara rivale iPhone
Amazon.com sta sviluppando uno smartphone che si porrà in concorrenza diretta con l’iPhone di Apple e i dispositivi che incorporano il sistema operativo Android di Google. Uno smartphone consentirebbe di ampliare la gamma di dispotivi hardware a basso prezzo, rafforzando una strategia già consolidata: Amazon punta ad aprire nuovi canali per la vendita di libri, musica e film in formato digitale, che costituiscono il cuore della sua attività.
Google acquista Motorola Mobility
Non è stato facile, indolore e rapido, ma dopo diverso tempo, finalmente, Google è riuscita a metter mano sulla Motorola Mobility. Un altro tassello va così a porsi all’interno del mosaico prodotti del motore di ricerca, che cerca di perseguire una strategia di crescita sostenibile sia sul mercato locale che su quello internazionale, respingendo l’agguerrita concorrenza di buona parte dei principali competitors su territorio nazionale.
Il motore di ricerca acquista infatti, con l’obiettivo di migliorare la sua posizione su piattaforme mobili, la divisione di Motorola. Il prezzo, pari a 12,5 miliardi di dollari, spinge la transazione ad essere una delle più importanti dell’anno nel comparto di riferimento, e giunge a ultimazione di un lungo processo (oltre un anno dall’annuncio originario), determinato dalle lungaggini burocratiche resesi necessarie dall’ottenimento delle opportune autorizzazioni dell’Antitrust.
Compensi manager Google
Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Google, il più noto motore di ricerca al mondo, ha percepito un compenso pari a 101 milioni di dollari durante il 2011. Merito della remunerazione fissa (in parte) e, soprattutto, dei premi aziendali e delle stock option che sono state assegnate con un periodo di vesting di 4 anni, e che dovrebbero poter garantire un’adeguata soddisfazione alle tasche del manager Google.
Si tratta, ad ogni modo, di un bel balzo in avanti per il portafoglio del vertice del motore di ricerca, che nel corso del 2010 aveva ottenuto una paga pari a 313.219 dollari. L’anno scorso il manager ha invece potuto contare su oltre 55 milioni di dollari di premi aziendali, e in 38 milioni di dollari in opzioni, come confernato dalla società californiana di Mountain View in un comunicato diffuso a mezzo stampa. I rimanenti 7,2 milioni di dollari sono stati invece generati dallo stipendio annuale di Schmidt (937.500 dollari) e da altre voci di remunerazione.