Voci di delisting TomTom

 TomTom, uno dei nomi più noti nel mondo della produzione di dispositivi portatili per la navigazione satellitare (soprattutto, prima dell’avvento di Google e Apple, che ne hanno di fatti sottratto importanti quote di mercato), starebbe considerando di dar seguito a una transazione di delisting, con conseguente uscita dalle piazze azionarie nelle quali è presente. Una voce che ha prodotto un immediato risultato positivo, trascinando la quotazione della compagine ai massimi risultati di negoziazione degli ultimi sei mesi.

Nelle ore successive all’annuncio, infatti, TomTom ha recuperato 46 centesimi per azione, pari al 16% del suo valore, a 3,41 euro, per il più importante balzo dal 24 ottobre ad oggi. Ma cerchiamo di capire cosa ci sia dietro questa scelta, e perchè la transazione di delisting potrebbe apportare dei benefici alla compagnia.

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Compensi manager Google

 Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Google, il più noto motore di ricerca al mondo, ha percepito un compenso pari a 101 milioni di dollari durante il 2011. Merito della remunerazione fissa (in parte) e, soprattutto, dei premi aziendali e delle stock option che sono state assegnate con un periodo di vesting di 4 anni, e che dovrebbero poter garantire un’adeguata soddisfazione alle tasche del manager Google.

Si tratta, ad ogni modo, di un bel balzo in avanti per il portafoglio del vertice del motore di ricerca, che nel corso del 2010 aveva ottenuto una paga pari a 313.219 dollari. L’anno scorso il manager ha invece potuto contare su oltre 55 milioni di dollari di premi aziendali, e in 38 milioni di dollari in opzioni, come confernato dalla società californiana di Mountain View in un comunicato diffuso a mezzo stampa. I rimanenti 7,2 milioni di dollari sono stati invece generati dallo stipendio annuale di Schmidt (937.500 dollari) e da altre voci di remunerazione.

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Fineco Bank amplia la propria gamma di fondi grazie ad Aberdeen

 Fineco Bank, l’istituto di credito che fa parte del vasto universo Unicredit, ha deciso di aumentare in maniera considerevole la propria offerta di fondi presenti sul web: nel dettaglio, si tratta di prodotti che fanno riferimento alla società Aberdeen Asset Management, celebre per la sua gestione del risparmio. La specializzazione di quest’ultima, inoltre, è quella relativa ai mercati azionari e obbligazionari, senza dimenticare però il comparto immobiliare, anch’esso ben sviluppato. Cerchiamo di capire quali sono i fondi a cui si sta facendo riferimento. Anzitutto, si può cominciare con il Select Emerging Markets Bond Fund, il quale si è posto l’intento di ottenere un rendimento totale nel lungo termine che sia davvero appetibile.

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Utili oltre le attese per Microsoft

 Buone notizie per Microsoft. Il gigante del software mondiale ha infatti conseguito utili trimestrali superiori alle attese degli analisti di mercato, grazie a una domanda più elevata delle stime proveniente dal software per imprese. Gli utili netti sono così stati pari a 5,11 miliardi di dollari, o 60 centesimi di azione, in lieve diminuzione rispetto ai 5,23 miliardi di dollari, o 61 centesimi per azione, conseguiti durante lo stesso periodo dello scorso anno, come confermato dalla compagnia di Redmond in un recente comunicato stampa.

Gli analisti avevano invece predetto una media di 57 centesimi di dollaro per profitto. I ricavi da vendite sono cresciuti di 6 punti percentuali a 17,4 miliardi di dollari, oltre i 17,2 miliardi di dollari frutto delle elaborazioni da parte degli analisti di mercato. Come già anticipato, gran parte del merito è riconducibile al traino della domanda complessiva generato dal pacchetto di software di produttività Office, dai sistemi operativi Windows 7 e dai software per i server.

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Fincantieri, commessa per due nuove imbarcazioni

 Fincantieri ha deciso di affidarsi al cabotaggio fluviale per rilanciare il proprio operato, non solo a livello nazionale: in effetti, l’ultima commessa che vede coinvolta la società cantieristica riguarda proprio questo tipo di attività, visto che è stata sottoscritta una intesa con la Viking Ocean Cruises. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da precisare che l’accordo in questione riguarda la costruzione di due imbarcazioni destinate all’utilizzo crocieristico, anche se non è esclusa la realizzazione anche di una terza nave per il medesimo scopo. Le creature che nasceranno in questa maniera andranno a sondare un settore ben preciso, vale a dire quello delle imbarcazioni di piccole dimensioni e di lusso.

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Andamento capitalizzazione Nokia

 Tra utili che non balzano e smartphone che non riescono ad ottenere il giusto successo commerciale, il futuro a breve termine della compagnia finlandese Nokia rischia di tingersi di colori sempre più bui. Dopo aver chiuso la giornata di mercoledì scorso bruciando sul terreno dei mercati regolamentati il 14% del proprio valore, e con una capitalizzazione precipitata a 12 miliardi di euro, la società di Helsinki ha continua a perdere ulteriormente terreno, per poi recuperare parzialmente nelle sessioni successive.

A pesare sull’andamento societario, alcuni risultati commerciali inferiori alle attese. Il nostro riferimento è principalmente per il Lumia, lo smartphone sorto grazie alla partnership con Microsoft, che nelle intese della compagine avrebbe dovuto permettere non solamente un rimbalzo delle proprie vendite nel settore, ma addirittura la generazione di qualche significativo fastidio ad Apple & co.

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Crescita vendite Louis Vuitton

 Anche se la crisi ha intaccato – ma solo parzialmente – il proprio settore, Lvmh, proprietario dei marchi Louis Vuitton, Celine, Givenchy e Guerlain, ha riscontrato un incremento delle vendite di 25 punti percentuali a 6,58 miliardi di euro, con un incremento a doppia cifra che ha coinvolto in maniera omogenea tutte le attività del gruppo.

Il ricavato dell’ultimo anno è pertanto maggiore di quanto atteso dai principali analisi di settore, che stimavano una crescita delle vendite pari a 22 punti percentuali. “Il gruppo” – ha dichiarato la stessa società in una nota – “conferma una dinamica eccellente all’inizio di quest’anno, con progressi particolarmente evidenti in Asia e negli Stati Uniti, e una buona crescita in Europa, nonostante l’ambiente difficile”.

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Banche europee a rischio

 Stando a quanto affermato dal Fondo Monetario Internazionale in un recentissimo approfondimento statistico, la fase più difficile della crisi dovrebbe finalmente essere alle spalle, ma i debiti rimarranno elevati ancora a lungo, caratterizzando una “condizione cronica pericolosa”. Non solo. Sempre secondo quanto riferiscono le analisi del FMI, “in Irlanda e in Spagna il debito pubblico è bilanciato da solidi bilanci delle famiglie”.

In proposito dell’Italia, il FMI rivela come l’indebitamento delle famiglie italiane sia pari al 51% del Pil, per un dato inferiore alla media dell’area euro, pari al 70%. In maniera ancora più specifica, l’indebitamento rapportato al Pil risulterebbe essere significativamente minore di quanto riscontrato negli Stati Uniti (88%) e in Inghilterra (99%).

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Le possibili svalutazioni immobiliari dell’Imu

 L’Imposta Municipale Unica non ha certo migliorato le antipatie e le contrapposizioni di cui godeva il suo illustre predecessore, l’Ici: la confusione che regna perfino nei Centri di Assistenza Fiscale (Caf) non aiuta certo nell’avere un’immagine positiva in questo senso, così come non aiutano gli ultimi calcoli che sono stati effettuati dall’Adoc. Secondo le stime dell’Associazione per la Difesa e l’Orientamento del Cittadino, infatti, l’Imu non potrà che avere un impatto devastante su tutte quelle famiglie che hanno deciso di investire i loro risparmi sull’abitazione e gli immobili. Perdere risparmi in questo modo non è certo incoraggiante e lo è ancora di meno se si pensa che i mutuatari saranno costretti a pagare delle rate salate per un immobile che avrà subito una preoccupante svalutazione rispetto al prezzo originario.

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Il nuovo progetto per tutelare la qualità della pasta

 Cesare Marchi scriveva in maniera piuttosto laconica nel 1990 come l’unità del nostro paese, quella sognata dai padri del Risorgimento, fosse rappresentata dalla pastasciutta: ma cosa si sta facendo realmente in Italia per preservare questo alimento così fondamentale e prezioso? L’ultima iniziativa di un certo interesse è quella che è stata adottata in maniera congiunta dalla Coldiretti, dalla Coop e dalla Legacoop Agroalimentare, un progetto che punta a far parlare la pasta con un solo linguaggio, quello italiano. L’intento è facilmente intuibile, ovvero la produzione e lavorazione della materia prima soltanto nel nostro territorio, così da permettere un vero e proprio salvataggio di valori e tradizioni.

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