Pirelli, nove mesi ad alta redditività

 Corrono davvero veloci i pneumatici di Pirelli: la società milanese ha reso infatti noti i dati aziendali relativi ai primi nove mesi di quest’anno mettendo in luce una redditività piuttosto interessante. Nello specifico, il periodo di tempo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e settembre è stato caratterizzato da un utile netto superiore ai 251 milioni di euro, un dato che rappresenta un progresso importante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ben il 56,8% in più), mentre il risultato operativo che è stato conseguito a seguito degli oneri di ristrutturazione è stato protagonista di una crescita di quasi quarantasette punti percentuali (nel dettaglio, si è trattato di un +46,8%), con oltre 451 milioni di euro nel complesso.

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Safilo: i mercati emergenti trainano l’ultima trimestrale

 L’inizio di questo mese di novembre è tempo di trimestrali per molte società italiane e anche Safilo non è stata da meno: il gruppo veneto, celebre per la sua produzione e distribuzione di occhiali, ha infatti reso noti i risultati che sono stati conseguiti nel corso del terzo trimestre (luglio-settembre) del 2011 e dei primi nove mesi di questo stesso anno. Che cosa c’è da dire a tal proposito? La crescita dei ricavi della compagnia di Padova è stata senz’altro positiva rispetto allo stesso periodo del 2010, grazie soprattutto al mercato americano e a quelli che possono vantare il maggiore potenziale. Lo stesso discorso può essere fatto anche per il risultato operativo. Patrimonio e situazione economico-finanziaria sono andati praticamente di pari passo; nel dettaglio, gli stessi ricavi hanno subito un incremento di quasi sette punti percentuali (+6,7% volendo essere più precisi), mentre il margine operativo lordo è stato capace di crescere addirittura di due cifre, a conferma dell’ottimo stato di salute del gruppo in questione.

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Qantas, voli gratis per risarcire i propri utenti

 Qantas Airlines, la compagnia aerea australiana recentemente terminata al centro di una dura contestazione sindacale che ha – di fatto – lasciato con gli aerei fermi per due intere giornate, sta lanciando una serie di iniziative che potrebbero permettergli di chiudere bonariamente i disservizi generati nei confronti della propria utenza. Una serie di provvedimenti che prenderanno il via dal prossimo mese di dicembre, generando ulteriori aggravi al bilancio della società, già messo a dura prova dallo scorso sciopero.

L’azienda ha infatti deciso di scusarsi con la propria clientela offrendo alla stessa dei voli gratis. Gli utenti Qantas, che non hanno potuto usufruire dei voli programmati per la due giorni di sciopero, potranno così usufruire di ticket gratuiti, spendibili entro due anni, per volare in Australia o in Nuova Zelanda. Un provvedimento iniziale, sostiene l’amministratore delegato Alan Joyce, che sarà seguito da altre azioni che la compagnia desidera rendere concrete per distendere gli animi nei confronti dei propri clienti, la cui pazienza è stata messa a dura prova dall’immobilismo delle infrastrutture societarie.

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Ftse Mib: continua l’ottimo momento del Gruppo Campari

 Il Ftse Mib, il principale indice azionario della nostra borsa valori, è dominato attualmente da un titolo: si tratta di Campari, il gruppo lombardo celebre per le proprie bevande alcoliche, la quale sta sfruttando al massimo il gradito ritorno degli acquisti proprio a Piazza Affari. L’azione a cui si sta facendo riferimento, infatti, è da tempo al di sopra della parità e si sta mettendo in luce per i propri livelli, decisamente alti rispetto ad altri listini. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che lo scambio in questione è avvenuto a 5,62 euro, il che significa che vi è stato un rialzo pari a due punti percentuali, mentre le azioni che sono passate di mano e di proprietà sono state circa 850mila. Come si spiegano tutte queste movimentazioni importanti?

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Toyota, recupero della produzione posticipato al 2012

 Il progetto di Toyota, uno dei leader mondiali nella produzione di autoveicoli, di recuperare i livelli produttivi persi nel corso dei mesi successivi alla devastazione dello tsunami abbattutosi sul Giappone, sarà ritardato al primo o al secondo trimestre del 2012. La causa di quanto sopra, secondo i giornalisti locali, non sarebbe da attribuirsi a stime errate da parte della casa madre, quando a un nuovo evento straordinario (le alluvioni in Thailandia) che ha rovinato i progetti della società giapponese.

Toyota, che è il principale produttore auto di tutta l’Asia, ha infatti dovuto fronteggiare la seconda grande emergenza naturale dell’anno: dopo il dramma riscontrato nel corso del mese di marzo, quando lo tsunami costrinse gli impianti locali alla serrata, è ora la volta delle unità produttive della Thailandia, la cui interruzione sta provocando conseguenze consecutive nelle varie fasi successive della catena di montaggio aziendale.

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RBS, conti ancora in peggioramento

 La Royal Bank of Scotland Group (RBS), la più importante banca britannica controllata dallo Stato, ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con utili in calo del 63%. Si tratta di una contrazione di redditività molto rilevante, che supera le stime compiute dagli analisti di settore, e che sembra essere imputabile principalmente a quanto sta accadendo all’interno dei confini del vecchio Continente, la cui crisi non accenna ad arrestarsi.

I profitti operativi sono pertanto crollati su base annua, per un volume pari a 267 milioni di sterline (circa 430 milioni di dollari), e al di sotto del dato relativo alle stime degli analisti, che attendevano profitti per 343 milioni di sterline.

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Moody’s declassa ancora il rating di Cipro

 L’agenzia di rating Moody’s si scaglia ancora contro Cipro: quest’ultima settimana, infatti, è stata caratterizzata da un ulteriore declassamento dell’isola del Mediterraneo, un provvedimento che si è reso necessario a causa dei nuovi impegni che dovrà assumersi il governo di Nicosia. In effetti, sarà necessario sostenere in maniera adeguata il settore bancario per tutto il corso del 2012, dato che quest’ultimo è fin troppo esposto alla crisi greca e non solo per l’estrema vicinanza geografica. Per tutti questi motivi, il debito sovrano ha subito un ridimensionamento piuttosto pericoloso, con il rating che è passato da Baa1 a Baa3, un livello che identifica ancora una affidabilità discreta dell’investimento, ma che è anche a un passo da una valutazione peggiore, vale a dire l’affidabilità sufficiente, vale a dire quella in cui comincia la vera e propria zona a rischio e crescono le possibilità di default entro un anno.

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Alcatel, il peggio non ha mai fine

 Alcatel Lucent, la più importante compagnia di telecomunicazioni francesi, ha annunciato di essere costretta a ridurre le proprie previsioni sull’andamento dei profitti. La decisione sembra essere una naturale conseguenza dei ricavi parzialmente deludenti, e dell’interpretazione davvero ardua, su ciò che potrà accadere all’interno del vecchio Continente, alle prese con una crisi economica piuttosto profonda, e dalla dubbia risolvibilità nel breve termine.

In seguito alla scelta di abbassare le stime di crescita, l’azione Alcatel ha ceduto oltre 10 punti percentuali durante le negoziazioni in Borsa. Un risultato atteso, visto e considerato che agli stakeholders non può aver fatto piacere leggere che il margine operativo sarà solamente di 4 punti percentuali, un punto percentuale in meno rispetto alle previsioni precedentemente pubblicate dai vertici societari.

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Seat Pagine Gialle alle prese con i bond Lighthouse

 Seat Pagine Gialle è al centro delle principali cronache finanziarie a causa della proposta che è stata ricevuta da un comitato di obbligazionisti in possesso di bond emessi da Lighthouse International: nello specifico, il controvalore di questi prodotti, triennali e con un rendimento pari a otto punti percentuali, è di circa 1,3 miliardi di euro. L’offerta in questione, inoltre, ha beneficiato di questa presentazione dopo le trattative avviate tra la società editoriale e i suoi principali azionisti, tra cui figura appunto questo Comitato Bondholders. Ci sono comunque altri dettagli da approfondire in tal senso. Anzitutto, a seguito della ristrutturazione gli azionisti che residuano potranno ricevere una quota di capitale ordinario pari al 10%, il quale si riferisce alla situazione della compagnia dopo l’aumento.

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Flash trading: la Consob introduce penali più severe

 Dopo le prese di posizione della Securities and Exchange Commission (Sec) americana, ora anche la Consob si scaglia contro il cosiddetto “flash trading”. Di cosa si tratta esattamente e perché tutti puntano il dito contro il suo funzionamento? Il flash trading è una specifica compravendita di titoli azionari, la quale presenta però come svantaggio la formazione degli interessi nascosti, piuttosto dannosi e imprevedibili. Il flash trading è in grado di sfruttare una maglia larga del meccanismo vero e proprio del trading online. In pratica, i flash trader sono anche dei “market maker” e quindi possono immettere degli ordini che non sono obbligati a far visualizzare al mercato.

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