Mitsubishi Motors chiude i battenti in Europa

 Mitsubishi Motors ha annunciato che, entro la fine dell’anno, cesserà la costruzione di automobili nel suo unico stabilimento in Europa occidentale, situato nei Paesi Bassi, a partire dal 2013. Non si è trattata di una sorpresa ma di una mossa che ci si aspettava, dopo la caduta delle vendite registrata nel continente. La decisione, secondo quanto ha precisato la compagnia nipponica, diverrà operativa entro la fine del 2012, e si iscrive in un piano teso a rifocalizzare le attività produttive sui mercati emergenti e a crescita più veloce, come la Cina e la Russia.

Confermando le informazioni divulgate poche ore prima dalla stampa, Mitsubishi Motors ha sottolineato che le condizioni economiche in Europa, dove il mercato dell’auto è influenzato negativamente dalla difficile congiuntura, non permettono al gruppo di continuare a produrre automobili, mentre le vendite sono aumentate in molte altre parti del mondo, tra cui nel Sud-Est asiatico.

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Banche USA, ondata di fallimenti

 Nonostante lo scorso anno i fallimenti bancari negli Stati Uniti siano diminuiti, almeno 758 istituti di credito sono a rischio bancarotta nei prossimi due anni, secondo un’analisi di Consulting Group Invictus.

Lo studio Invictus, muovendo sui dati resi pubblicamente accessibili, evidenzia che tale eventualità è dovuta principalmente alla debolezza della ripresa, che rischia di innescare una seconda ondata di insolvenze. Le banche oggetto dell’analisi, hanno assets totali di circa 440 miliardi dollari, ovvero una media di crica $ 580 milioni. Negli ultimi tre anni, 389 banche e casse di risparmio sono fallite, tra cui 90 nel 2011, secondo i dati FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation).

“Mentre la possibilità di un fallimento bancario è seria, ciò che rende la situazione ancora peggiore è che la scomparsa di una di queste banche si ripercuoterebbe negativamente a livello locale, in particolare sulle relatà minori, sui proprietari più piccoli e su coloro che cercano di comprare o migliorare le proprie case “, ha detto Mustafa Kamal, Presidente e CEO di Invictus. Il problema è aggravato dal fatto che le grandi banche nazionali hanno iniziato a chiudere le loro filiali più piccole, e questo, per le comunità, si traduce in minori risorse di prestito.

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A Parma il nuovo convegno di Assiom Forex

 Gli operatori finanziari del nostro paese hanno già segnato con dei cerchi rossi due date ben precise nel calendario: si tratta dei prossimi 17 e 18 febbraio, i giorni prescelti per lo svolgimento del diciottesimo congresso destinato proprio a questa categoria. L’evento in questione, molto atteso, si terrà nella città di Parma e sarà organizzato da un unico ente, l’Assiom Forex, l’associazione degli operatori che si occupa proprio dello studio e della ricerca di tecniche e strumenti relativi ai mercati finanziari. Tra l’altro, la stessa organizzazione a cui si sta facendo riferimento è una delle più importanti a mondo, visto che può vantare più di 1.500 soci in totale, un numero non certo irrilevante. Che cosa accadrà di preciso tra due settimane esatte? In pratica, sono previste molte occasioni in cui sarà possibile approfondire i vari temi di mercato, in particolare quelli di cui si discute con maggiore frequenza tra gli stessi operatori.

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Panasonic stima perdite ingenti

 Panasonic, uno dei leader internazionali della tecnologia applicata all’elettronica di consumo, sta portando in peggioramento le proprie stime sui risultati di fine anno. Stando a quanto affermato dalla società, infatti, l’esercizio fiscale si chiuderà con una perdita netta pari a 780 miliardi di yen (circa 10,2 miliardi di dollari), come naturale conseguenza di alcune determinanti fondamentali tra cui non può che spiccare il rallentamento della crescita economica internazionale, e la pressione negativa esercitata sul fronte produttivo dalle inondazioni delle fabbriche in Thailandia

Si tratta, a ben vedere, di un peggioramento molto significativo delle precedenti stime, che invece davano una perdita netta di 420 miliardi di yen. Ricordiamo in proposito come la previsione si riferisca all’attuale esercizio fiscale, in chiusura nel mese di marzo, e come – qualora trovasse conferma – la perdita 2012 sarebbe la più grave della storia di Panasonic: fino ad oggi, infatti, l’azienda (nata nel 1918) aveva incontrato il proprio anno peggiore nel 2002, con una perdita di 428 miliardi di yen.

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Europa blocca fusione tra NYSE e Deutsche Börse

 Mercoledì mattina a Bruxelles, i commissari europei hanno votato contro la proposta di fusione tra la Deutsche Börse e l’operatore NYSE Euronext. La Commissione europea ha stimato che l’operazione avrebbe “danneggiato in maniera significativa la concorrenza”.

NYSE Euronext e Deutsche Börse catturano oltre il 90% delle transazioni di derivati effettuate sui mercati dedicati, attraverso ​​Liffe ed Eurex. Entrambi gli operatori possono ricorrere alla Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo, ma il processo potrebbe richiedere da uno a due anni.

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Utili Santander in calo del 35%

 L’utile netto della spagnola Santander, la più grande banca della zona euro per capitalizzazione di mercato, è crollato dell 35 per cento lo scorso anno, a € 5,35 miliadi, dagli 8,18miliardi di euro registrati nel 2010. Gli analisti si attendevano un utile di circa 7 miliardi.

Il collasso del mercato immobiliare (che ha deteriorato il protafoglio di assets) e la crisi del debito della zona euro hanno continuato ad erodere guadagni dell’istituto, costretta ad accantonamenti straordinari.

I ricavi sono cresciuti del 5%, portandosi a 44,26 miliardi. La banca spagnola ha un Core Tier 1 ratio già superiore al 9%, limite imposto dall’Eba, alla luce della nuova regolamentazione europea, e precisamente pari al 10,02%. I costi sono aumentati del 9% a 19,9 miliardi di euro, con un efficiency ratio del 44,9%. Gli impieghi sono saliti del 4% mentre i depositi del 3 per cento.

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Tesoro colloca oltre 7 mld di euro. Tassi in calo

 L‘Italia, la quarta nazione più indebitata del mondo, deve rimborsare o rifinanziare circa 90 miliardi di euro di debito in scadenza tra febbraio e aprile. Nonostante le persistenti preoccupazioni degli investitori sullo stato delle finanze pubbliche, i rendimenti dell’asta di Lunedì si attestanto ad un livello di quasi un punto percentuale più basso rispetto a quello toccato un mese fa.
La domanda è stata trainata principalmente dagli investitori nazionali, mentre gli operatori internazionali sembra abbiano preferito esercitare più cautela, in attesa di una soluzione duratura alla crisi del debito sovrano europeo. Buon risultato dunque, sostanzialmente in linea con le attese, che riflette una situazione di miglioramento per il mercato dei titoli italiani.
L’Italia è stata in grado, senza difficoltà, di collocare 7,47 miliardi di euro di titoli di debito con tassi nettamente inferiori, soprattutto sulle scadenze a 5 e 10 anni. Tale risultato, secondo la Banca d’Italia e gli analisti, confermerebbe un parziale allentamento delle tensioni sui mercati.

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IPO imminente per Facebook?

  Facebook si sta preparando a sbarcare in Borsa, con una IPO da record. Per il “Wall Street Journal”, secondo cui il valore sarebbe compreso tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, il dossier potrebbe essere depositato Mercoledì. “La data esatta” di questo passo preliminare prima della IPO è ancora oggetto di discussioni, secondo il quotidiano finanziario, il quale sostiene che la banca di investimenti Morgan Stanley avrebbe ottime possibilità di condurre l’operazione. Anmche Goldman Sachs potrebbe svolgere un ruolo importante.

Il 25 gennaio, Bloomberg aveva indicato che lo scambio di titoli del social network, che vanta più di 800 milioni di utenti in tutto il mondo, era stato sospeso sulle piattaforme private come Second Market o SharePost privati. Questo lasciava supporre una imminente decisione sull’introduzione in Borsa di Facebook.

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Standard & Poor’s declassa ancora il rating di Cattolica Assicurazioni

 In un periodo in cui le agenzie di rating continuano ad accanirsi contro l’Italia e qualsiasi suo rappresentante a livello economico e istituzionale, non fa sicuramente notizia il fatto che la valutazione di Cattolica Assicurazioni sia stata rivista al ribasso: il rating della cooperativa veronese, specializzata appunto in polizze, è stato infatti ridotto da BBB+ a BBB da Standard & Poor’s. Non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno, anche perché giusto una decina di giorni fa la stessa compagnia americana aveva declassato il gruppo veneto come riflesso delle cattive condizioni economiche dell’Italia. Il nuovo giudizio rappresenta sempre un collegamento alla discreta affidabilità della società, ma con un outlook che rimane in maniera preoccupante negativo. Quali motivi hanno spinto la stessa Standard & Poor’s a infierire ulteriormente? In pratica, la correzione a cui si sta facendo riferimento non è altro che una diretta conseguenza del downgrade che ha visto come protagonista il debito pubblico del nostro paese.

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Samsung ottiene utili record grazie agli smartphone

 Il gigante sudcoreano Samsung Electronics, rivale di Apple, l’azienda statunitense di Cupertino, ha registrato vendite record nel 2011 grazie al successo dei suoi smartphone. L’ utile netto dello scorso anno è stato di 9,3 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2010, ma il fatturato di Samsung ha stabilito un nuovo record: 112,4 miliardi di euro (+6,7%).

Samsung ha realizzato nel quarto trimestre risultati in forte crescita, sia in termini di vendita che di profitti. In rialzo del 52%, le vendite della divisione “Telecomunicazioni” , che comprende i telefoni ma esclude smart card o monitor, sono state alimentate dalle vendite del Galaxy SII, rivale di iPhone di Apple, e da quelle del Galxy Note, un ricevitore che si colloca a metà strada tra un tablet e un telefono. “Nonostante l’aumento della concorrenza in un contesto di recessione economica mondiale, la nostra divisione ‘Telecommunication’ continua a raccogliere solide entrate, con un posizionamento rafforzato degli smartphone di fascia alta”, ha dichiarato Robert Yi, vice presidente di Samsung Electronics, in una dichiarazione .

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