Il gigante cinese sta mostrando segni di rallentamento. Per la prima volta in due anni, le esportazioni cinesi sono scese dello 0,5% e hanno raggiunto i 149,9 miliardi di dollari. La Cina ha anche registrato un calo del 15,3% su base annua delle importazioni, che si attestano a 122,6 miliardi di dollari.
Questo, nonostante il paese abbia cercato di stimolare i consumi per compensare la flessione dell’export e per riequilibrare la sua economia, troppo dipendente dalle esportazioni e dagli investimenti, orientandola verso una maggiore domanda interna.
Secondo gli analisti, anche se le celebrazioni in occasione del Capodanno cinese possono in parte spiegare questo rallentamento, esse non rappresentano certo l’unica ragione. Sicuramente il fenomeno è motivo di preoccupazione in quanto potrebbe significare un rallentamento della crescita.
La Banca d’Inghilterra ha votato per iniettare altri 50 miliardi di sterline (79,3 miliardi di dollari) nel sistema finanziario come parte dei suoi sforzi volti a sostenere una fragile ripresa dell’economia, ancora a rischio di scivolare in recessione.
L’Arabia Saudita ha giocato un “ruolo importante” nello stabilizzare il mercato del petrolio e nel sostenere l’economia globale, ha detto Sabato il direttore del Fondo monetario internazionale (FMI), Christine Lagarde, dopo i suoi colloqui con i leader sauditi.