Per Buzzi Unicem un 2011 in chiaroscuro

 Un buon aumento per quel che riguarda il fatturato consolidato e una conferma delle performance positive delle vendite: sono questi i due dati che emergono con maggiore nettezza dall’esercizio 2011 di Buzzi Unicem. La società di Casale Monferrato, il cui nome è strettamente collegato al settore del cemento, ha messo in luce delle stime piuttosto brillanti, come anche accertato dal consiglio di amministrazione del gruppo. Le principali espansioni sono quelle che sono state registrate nei mercati emergenti, ma un buon contributo è stato offerto anche dai paesi dell’Europa centrale. Al contrario, il paese di appartenenza di Buzzi Unicem, l’Italia ovviamente, ha riservato le sorprese peggiori, con le cessioni complessive che hanno continuato a calare in maniera preoccupante.

C’è anche da aggiungere come l’anno appena trascorso sia stato caratterizzato da nervosismo e incertezza economica, con l’attività produttiva che non ha potuto non risentirne. Detto del nostro paese, occorre precisare l’andamento non esaltante relativo al mercato degli Stati Uniti, con la prima economia a livello internazionale che non ha consentito a Buzzi Unicem di ottenere benefici di sorta. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, le vendite totali di cemento sono risultare pari a 28,2 milioni di tonnellate, il che vuol dire che in un anno (il confronto è stato effettuato ovviamente rispetto all’esercizio del 2010) questo dato è aumentato di 6,2 punti percentuali.

Anche la produzione di calcestruzzo è andata piuttosto bene, con un +4,8% a caratterizzare l’anno appena terminato. Si parlava in precedenza anche del fatturato consolidato: ebbene, quest’ultimo è passato da 2.648 a 2.787 milioni di euro, con un incremento superiore al 5%. Tra l’altro, il fatturato in questione può essere considerato in rialzo del 6% se si tiene conto di cambi e perimetro sostanzialmente costanti. Infine, un ultimo cenno lo merita l’indebitamento finanziario netto: l’importo totale è stato di 1,14 miliardi di euro, con una diminuzione di 124 milioni rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

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