Fincantieri si accorda con la Marina Usa per due navi

 Fincantieri sta assumendo decisamente i colori della bandiera americana: proviene infatti proprio dagli Stati Uniti l’ultima commessa a cui dovrà far fronte la compagnia triestina, più precisamente dalla Marina Militare a stelle e strisce (la Us Navy). Entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di un versamento da ben 715 milioni di dollari che si riferiscono a due costruzioni specifiche, vale a dire le unità che ampliano la serie di pianificazioni che sono state analizzate a partire dal 2010 con il programma denominato Littoral Combat Ships (meglio noto con l’acronimo Lcs). Fincantieri fa parte del consorzio attivo in questo senso, vale a dire quello che è guidato da una multinazionale ancora più importante, la Lockheed Martin, celebre per le sue opere in ambito ingegneristico e della difesa.

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Diplomarsi in azienda: il nuovo accordo sull’apprendistato

 Il nuovo accordo relativo all’apprendistato e utile per la qualifica e il diploma professionale presuppone delle novità molto importanti per quel che concerne l’ambito lavorativo nel nostro paese: la possibilità di ottenere il diploma direttamente all’interno di un’azienda diventa quindi una realtà concreta, con i giovani convolti che si istruiranno in maniera adeguata apprendendo anche un mestiere, non limitandosi ai soli banchi di scuola. Si tratta di una intesa che è quindi molto importante e interessante, tanto che ha ricevuto finalmente il suo via libera definitivo. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre precisare che la disciplina in questione prevede ben quarantatré profili per quel che concerne la formazione, equamente suddivisi tra le qualifiche vere e proprie (saranno ventidue per la precisione) e i diplomi (i restanti ventuno).

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Ubs riduce bonus del 40%

 Ubs, il più importante istituto di credito svizzero, ha dichiarato di aver scelto di abbattere i compensi variabili dei propri manager di circa 40 punti percentuali. Una contrazione dei bonus giustificata dal calo della redditività della banca, e che garantirà ai manager dell’azienda circa 2,6 miliardi di franchi svizzeri (circa 2,1 miliardi di euro).

La riduzione dei bonus variabili ai manager sarà ad ogni modo differenziata a seconda della divisione di riferimento, giungendo a punte del 60% per quanto concerne il comparto dell’investment banking, settore nel quale le prestazioni di redditività hanno subito gli effetti significativamente negativi delle operazioni non autorizzate compiute da un trader londinese. Una decisione similare a quella delal connazionale Credit Suisse, che poco fa aveva annunciato la scelta di tagliare i propri compensi ai manager.

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Enel punta su rinnovabili e America Latina

 Enel, la maggior utility del nostro paese, sta focalizzando i propri investimenti, presenti e futuri, sui paesi dell’America Latina: in pratica, questa scelta è stata dettata soprattutto dal fatto che le energie rinnovabili devono pur sempre rimanere una priorità, ma la recessione economica sta comunque incidendo sulla domanda di elettricità. Quindi, l’ente è intenzionato a guardare soprattutto all’estero, tenendo d’occhio anche le nazioni dell’Europa orientale, Russia in primis, come suggerito in più di una occasione da Luigi Ferraris, direttore finanziario del gruppo. L’obiettivo più importante che deve essere raggiunto entro il 2016 riguarda la pianificazione di altri 4,5 gigawatt da aggiungere alla capacità rinnovabile complessiva, un traguardo senza dubbio ambizioso.

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La Cassa Integrazione Guadagni dei lavoratori portuali

 C’è un’importante precisazione che bisogna fare necessariamente per quelle società cooperative che sono attive in ambito portuale: in effetti, queste ultime non sono tenute in alcun modo al pagamento dei contributi che si riferiscono alla cassa integrazione. Da dove deriva questa constatazione? La spiegazione la si può avere dalla lettura accurata del recente interpello del Ministero del Lavoro, molto impegnato in questi giorni proprio sul fronte degli ammortizzatori sociali. Il documento in questione, infatti, è intervenuto prontamente per rispondere in maniera adeguata alle richieste della Filt-Cgil, la quale aveva chiesto delle delucidazioni proprio in merito all’applicabilità o meno dell’obbligo di contribuzione in questi casi. La cassa integrazione presa in esame è la cosiddetta Cig (l’acronimo sta a indicare la Cassa Integrazione Guadagni), prevista in modo espresso dalla Legge 407 del 1990 (il testo normativo dedicato alle assunzioni agevolate.

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Snam predispone il piano strategico per il periodo 2012-2015

 Si parla tanto dell’imminente divorzio da Eni, intanto Snam guarda con una certa fiducia al proprio futuro, predisponendo un accurato piano strategico per quel che riguarda il quadriennio 2012-2015: che obiettivi intende perseguire la compagnia attiva nel trasporto di gas naturale? La holding di San Donato Milanese ha illustrato dei dati che la proiettano con tutta probabilità verso una leadership importante in relazione alle infrastrutture dell’intero continente europeo. Vi saranno infatti nuovi sviluppi dal punto di vista legislativo e delle regolazioni, quindi anche il sistema gas dovrà inevitabilmente adeguarsi da questo punto di vista. Un elemento molto importante in tal senso è quello degli investimenti: Snam dovrebbe infatti realizzare nel periodo in questione un piano da 6,7 miliardi di euro, di cui un quinto si riferisce proprio all’anno attualmente in corso.

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Italia ufficialmente in recessione

 Ormai è ufficiale: l’Italia, alla fine dello scorso anno, è entrata in recessione. L’Italia ha accusato un calo del Prodotto interno lordo (PIL) dello 0,7% nel quarto trimestre 2011 rispetto al trimestre precedente, secondo i dati ufficiali rilasciati Lunedì 12 marzo dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica.

Dopo la contrazione dello 0,2% registrata nel terzo trimestre, questa nuova flessione del PIL rifette e conferma la fase di recessione – che è caratterizzata da un declino rilevato almeno per due trimestri consecutivi – in cui è sprofondata la terza economia della zona euro, appesantita dai piani di austerità a catena, il cui obiettivo è quello di rassicurare i mercati.

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Economia USA in via di guarigione?

 Gli Stati Uniti hanno aggiunto più di 200.000 posti di lavoro per il terzo mese consecutivo mentre vari settori, dall’industria alla ristorazione, hanno assunto più lavoratori, mostrando segnali si un’economia che ha ripreso slancio. In tutto, l’economia ha aggiunto 1,2 milioni di posti di lavoro negli ultimi sei mesi, il ritmo di crescita più veloce dal 2006.

Tuttavia, a più di due anni e mezzo dalla recessione, il mercato del lavoro ha ancora molto terreno da recuperare. L’economia ha oggi 5,2 milioni di posti di lavoro in meno rispetto a quattro anni fa, anche se la popolazione è cresciuta. Il tasso di disoccupazione nel mese di febbraio è rimasto invariato all’8,3% e la maggior parte degli economisti ritiene che la disoccupazione si manterrà a livelli elevati per anni, salvo il verificarsi di una accelerazione del ritmo delle assunzioni.

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FED prepara nuovo QE?

 Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal (WSJ),  la Fed starebbe considerando un nuovo tipo di  programma di acquisto bond. Il nome dell’oeprazione è “quantitative easing sterilized”, allentamento quantitativo sterilizzato.

Se i rumors si dimostreranno fondati e dunque veritieri, il piano della Fed rappresenterà un approccio nuovo e innovativo per la Banca centrale americana. Come forse ricorderete, dal 2008 al 2011, i programmi di quantitative easing messi in campo dalla Fed hanno comportato il semplice atto di stampare moneta  per comprare titoli del Tesoro e del debito ipotecario.

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BCE, allarme inflazione

 L’area dell’euro si sta muovendo nella giusta direzione e la Banca centrale europea (BCE) ha fatto il suo lavoro per contenere la crisi del debito e consentire un ritorno alla crescita, anche se  modesto, per il prossimo anno.

Questo, in sostanza, il rassicurante messaggio di Mario Draghi, presidente della Bce, consegnato Giovedì al termine della riunione del consiglio dei governatori. Ma sui toni apparentemente distesi (e forse “troppo” ottimistici), è stato immediatamente posto un insolito accento sui rischi di inflazione, orientati al rialzo. Questo suggerisce che l’accomodante politica monetaria, negli ultimi tempi potrebbe subire una svolta, o almeno non dovrebbe ulteriormente ammorbidirsi.

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