Cambio ai vertici Carrefour

 Importanti novità ai massimi vertici di Carrefour. Lars Olofsson, numero 1 del big della distribuzione transalpina ed europea, ha infatti lasciato la carica di presidente e di amministratore delegato. Un abbandono molto discusso, visto e considerato che raramente gli analisti di mercato (e gli azionisti) hanno visto elargire compensi così generosi a un top manager, anche in virtù del fatto che la società francese ha praticamente perso metà del proprio valore di capitalizzazione in soli tre anni.

Secondo le malelingue, la scelta di Olofsson sarebbe stata una decisione volta a evitare il confronto con l’assemblea degli azionisti: le dimissioni anticipate del manager di Carrefour suonano pertanto come una sorta di abbandono volontario per evitare la sfiducia dei propri “mandanti”, evidentemente sempre più infastidi dall’aver visto il titolo Carrefour precipitare nel corso dell’ultimo triennio, e ora alle prese con la presumibile ristrutturazione della compagine.

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Adoc: i compro oro sono in costante aumento

 L’Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) ha certificato, ancora una volta se non ce ne fosse bisogno, il boom dei compro-oro: il biondo metallo è considerato, oggi più che mai, il bene rifugio per eccellenza, di conseguenza la vendita è uno dei rimedi più utili per sostenere i portafogli degli italiani. L’ultimo anno, in particolare, è stato caratterizzato da un incremento pari a quindici punti percentuali, un dato che si riferisce alla sola città di Roma (quest’ultima vanta ben 250 negozi per la precisione). In aggiunta, bisogna anche ricordare come siano aumentati persino i consumatori che si affidano a tali esercizi commerciali (+20%). Nel complesso, poi, i negozi di compro-oro presenti nel nostro paesi sono più di cinquemila.

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HP taglia 27 mila posti

 HP, Hewlett-Packard, il big americano dei personal computer, ha scelto di ridurre fortemente le fila delle proprie risorse umane lasciando a casa ben 27 mila dipendenti. Un taglio che in termini assoluti assume proporzioni piuttosto significative, e che anche in termini relativi non sembra poter smentire la gravità della scelta adottata: i 27 mila dipendenti da licenziare risultano essere pari a circa l’8% dei suoi 350 mila impiegati. I tagli annunciati pochi giorni fa, e da realizzare entro la fine del 2014, rappresentano altresì il più corposo ridimensionamento della ultra settantennale storia dell’azienda statunitense, che nel corso degli ultimi anni ha dovuto fronteggiare, e non senza grande fatica, la concorrenza esercitata dagli smartphone di ultima generazione e dai tablet.

Ad ogni modo, HP in queste ore sta cercando di rassicurare i propri dipendenti. Lo snellimento delle fila delle risorse umane dovrebbe principalmente avvenire attraverso l’applicazione di un programma di prepensionamenti, in grado di ridurre l’impatto dei licenziamenti. Il risultato dovrebbe, in qualsiasi caso, essere lo stesso: un risparmio di circa 3,5 miliardi di dollari l’anno, quale risultato della flessione del costo e delle spese del personale.

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Msc Crociere punta a un aumento dei passeggeri nel 2012

 Ventitre punti percentuali di incremento non sono certo uno scherzo, ma Msc Crociere ha deciso di fissare in questi termini quantitativi i propri obiettivi per l’anno attualmente in corso: in effetti, come dichiarato da Domenico Pellegrino, direttore generale della nota compagnia di navigazione, il 2012 dovrà essere caratterizzato da un rialzo del genere per quel che concerne il totale dei passeggeri, anche perché i primi tre mesi hanno fatto già registrare un incoraggiante +7%. Volendo essere più precisi, questa performance può essere tradotta in 1,5 milioni di passeggeri in più, dunque si cerca di andare oltre la crisi economica e quella del settore (è ancora vivo il ricordo della tragedia della Costa Concordia).

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Unicredit e Ance unite dall’internazionalizzazione delle pmi

 Unicredit e l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) non sono mai stati così vicini come in questo momento: in effetti, è stato appena siglato un importante accordo tra il celebre istituto di credito e l’ente in questione, con Federico Ghizzoni, amministratore delegato del gruppo di Piazza Cordusio, e Paolo Buzzetti, numero uno dell’associazione, a sugellare il tutto. L’intento è quello di sfruttare al massimo tutte quelle opportunità che si presentano attualmente a livello di mercati internazionali. Ma di cosa si tratta con precisione e quali sono i vantaggi che potrebbero essere conseguiti? L’impegno dei due attori menzionati è preciso, si vuol dar vita a una sinergia che possa essere il più concreta e efficace possibile per quel che concerne il territorio.

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Riassetto Edison: Masi si dimette dal ruolo di Cfo

 Il riassetto azionario di Edison ha già prodotto una prima conseguenza: si tratta della cessazione dell’incarico di direttore finanziario da parte di Massimiliano Masi, come è stato comunicato nelle ultime ore dalla stessa compagnia energetica. Il ruolo in questione sarà ora assunto ad interim da quello che è l’amministratore delegato della spa milanese, Bruno Lescoeur. L’esperienza di Masi presso la seconda compagnia del nostro paese per quel che concerne tale settore è stata davvero breve. In effetti, la nomina come chief financial officer (Cfo) risale allo scorso mese di settembre, con l’incarico vero e proprio che è stato assunto il 1° ottobre del 2011. Questo vuol dire che si è trattato di appena sette mesi di attività.

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Prada, 260 nuovi negozi nei mercati emergenti

 Prada, la celebre spa milanese della moda, sta pianificando nel dettaglio l’introduzione di 260 nuovi negozi nel corso dei prossimi tre anni nei principali mercati emergenti: in effetti, l’obiettivo è proprio quello di venire incontro alle richieste di paesi come il Brasile, la Cina e l’intera area del Golfo Persico. Come ha sottolineato opportunamente Patrizio Bertelli, ad del gruppo quotato a Hong Kong, il 2012 sarà caratterizzato da cento nuove strutture, mentre sia nel 2013 che nel 2014 le aperture in questione saranno ottanta. Si tratta di numeri molto importanti e ambiziosi, soprattutto se si tiene conto che i nuovi negozi avviati nel corso del 2011 sono stati settantacinque.

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Locazioni: Tecnocasa ha esaminato il secondo semestre 2011

 Secondo gli ultimi dati che sono stati diffusi da Tecnocasa, il secondo semestre dello scorso anno (il periodo compreso tra i mesi di luglio e dicembre) è stato caratterizzato da un calo importante per quel che concerne i canoni di locazione, con i bilocali (-1,3%) e i bilocali (-1,2%) a confermare questo trend al ribasso. Se l’attenzione viene rivolta alle città di maggiori dimensioni, allora ci si accorge che la situazione è più o meno identica. Ad esempio, a Roma e Milano sono stati registrati dei valori medi piuttosto precisi, visto che in entrambi i casi un trilocale è stato quotato 1.020 euro al mese. L’aumento dei canoni stessi non è stato possibile, dato che gli affittuari non godono delle stesse disponibilità di spesa di qualche tempo fa e l’offerta di abitazioni sul mercato è senz’altro maggiore.

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HP valuta riduzione risorse umane

 HP, Hewlett-Packard, starebbe valutando in questi giorni di mettere in atto un importante piano di riduzione delle proprie risorse umane, con uno “snellimento” che dovrebbe riguardare circa 25 mila posti di lavoro, pari all’8 per cento della propria forza lavoro, al fine di tagliare il costo del personale, aiutando la società a mantenere una redditività competitiva all’interno dei comparti dei personal computer e dei servizi connessi.

Il numero di risorse umane “tagliate” dovrebbe comprendere tra i 10 e i 15 mila impiegati Hewlett-Packard all’interno dei servizi per le imprese. L’iniziativa potrebbe in tal modo permettere a Meg Whitman, chief executive officer dell’azienda dallo scorso settembre, di poter invertire la tendenza che ha visto decrescere la redditività dell’azienda. Un’inversione di tendenza comunque non facile, visto e considerato che il core business della società, rappresentato dalle vendite di personal computer, deve fronteggiare le preferenze dei consumatori nei confronti dei tablet.

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Il boom italiano dei coltivatori per hobby

 La Coldiretti ha svelato come gli italiani che hanno scelto di essere coltivatori per hobby sono più di un milione: si tratta di un numero davvero importante e che testimonia il boom di questa attività che va al di là del lavoro ufficiale dei cittadini. In pratica, si sta seguendo l’esempio di molti personaggi famosi, in primis Antonio Banderas e il cantante Sting, ma quello che interessa sapere è rappresentato dagli intenti di queste persone comuni. Nel dettaglio, la media di terreno che viene coltivato ammonta a un ettaro di superficie, con una focalizzazione molto ampia su prodotti come frutta, ortaggi, vino e olio. Il trend in questione è senza dubbio favorito dal volere tenere lontano lo stress e cercare la maggiore tranquillità possibile, oltre alla concretezza in termini di vita reale.

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