Bruxelles ha deciso di non essere tanto tenera con Eni: in effetti, l’Unione Europea è fortemente intenzionata a imporre una nuova sanzione sia all’Ente Nazionale Idrocarburi che a una delle sue principali società controllate, Versalis. Quest’ultima è una spa che ha sede a San Donato Milanese e che è impegnata nei settori della chimica di base (o primaria), della petrolchimica e delle materie plastiche. Che cosa è successo esattamente? Il motivo del contendere è rappresentato dalla presunta partecipazione a un cartello per quel che riguarda il settore della gomma sintetica.
Non è la prima volta che il Tribunale comunitario interviene per questo motivo, ma lo scorso mese di dicembre la prima ammenda è stata di fatto annullata. Come ha spiegato la Commissione Europea, il diritto comunitario è molto chiaro da questo punto di vista. In effetti, l’organo in questione ha potere in materia di antitrust, pertanto, nonostante le decisioni del tribunale citato in precedenza, ha voluto imporre una nuova multa. Si tratta di ben 90,75 milioni di euro, una cifra non certo insignificante, ma motivata con il fatto che è stata riscontrata una nuova violazione nel settore di riferimento.
La prima ammenda di cui si è parlato prima era stata comminata nel corso del 2006. Sei anni fa, infatti, la Commissione aveva stabilito di sanzionare sia Eni che Versalis per un importo complessivo di ben 272,25 milioni di euro. Non molto tempo fa si è parlato proprio di Versalis per il suo sbarco in territorio cinese, una operazione utile per siglare una nuova joint venture con dei partner asiatici. In questo caso la spa lombarda ha voluto puntare con decisione sul settore delle biomasse, in modo da riqualificare e riconvertire diversi impianti petrolchimici, mentre la gomma sintetica non ha riservato le stesse buone notizie. Ora bisognerà vedere cosa accadrà con la nuova multa e se subirà la medesima sorte della prima.