Germania sempre più pessimista

 Nonostante le parvenze di “locomotiva europea”, la Germania si riscopre sempre meno ottimista sul proprio futuro. Alla domanda se si spera che i propri figli, o la prossima generazione, vivrà meglio della precedente, i tedeschi sono infatti tra le popolazioni più pessimiste del vecchio Continente, con risposte affermative limitate al 13 per cento di loro. Una percentuale che è addirittura inferiore a quella dell’Italia, dove a credere che i propri figli avranno una vita migliore sono solamente 15 genitori su 100, e circa la metà della percentuale spagnola, attualmente pari al 27%, a dispetto della grave crisi.

A riportare i dati sono gli analisti della Boston Consulting Groups, secondo cui il 12% della Germania sarebbe una proporzione talmente sorprendente da rendere Berlino e vicinanze tra le zone più pessimiste dell’intero vecchio Continente. L’unico motivo di consolazione della Germania è che la vicina Francia non è da meglio, visto e considerato che la percentuale di chi ritiene di essere d’accordo con l’affermazione di cui sopra è ferma al 12%, come i tedeschi.

Read more

Moody’s taglia rating banche tedesche

 Moody’s, una delle più note agenzie di rating di tutto il mondo, si è abbattuta con la sua scure anche sulla Germania. L’istituto ha infatti scelto di ridurre il rating ad alcuni istituti di credito tedeschi, continuando ad analizzare la tenuta del big di riferimento, Deutsche Bank, e certificando – nel tempo – che lo stato di salute dell’economia di Berlino sarebbe comunque “buono”, soprattutto se confrontato con quanto sta accadendo nei vicini confini.

Ad ogni modo, Moody’s ha scelto di ridurre di un notch il rating di sette banche tedesche, e delle rispettive controllate, assumendo come determinante fondamentale l’aumento del rischio “per la la qualità degli asset bancari legati all’area euro e della limitata capacità di assorbire ulteriori perdite”, con impatti conseguenti sul patrimonio degli istituti

Read more

Risparmi Germania

 La crisi economica finanziaria di inizio decennio (e fine della scorsa decade) non ha colpito tutti in ugual modo. A dimostrarlo è, ulteriormente, un recente studio della Bank of Scotland, secondo cui in Germania il numero delle famiglie che riescono a risparmiare qualcosa alla fine del mese sarebbe addirittura in aumento. La percentuale di coloro che al 30 o al 31 del mese hanno chiuso il mese in surplus sarebbe infatti salita al 57%, contro il 52% di un anno fa.

A ciò si aggiunga, sempre secondo la ricerca della Bank of Scotland, che un terzo di coloro che sono stati intervistati dagli analisti riesce a risparmiare in modo occasionale (33%, contro il 31% di un anno fa), mentre coloro che non riescono a risparmiare sono scesi al 9%, contro il 17% di un anno fa.

Read more

Vendite al dettaglio in calo in Germania

 Le vendite al dettaglio tedesche sono inaspettatamente calata per il secondo mese consecutivo durante febbraio 2012. Stando a quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica locale, le vendite stagionalizzate, attualizzate con l’inflazione, sono calate di 1,1 punti percentuali rispetto al mese di gennaio, quando a loro volta subirono un decremento di 1,2 punti percentuali rispetto al mese di dicembre 2012. Gli economisti attendevano invece un incremento delle vendite pari a 1,1 punti percentuali. Su base annua, l’incremento è stato pari a 1,7 punti percentuali.

Oltre a quanto sopra, gli economisti sono convinti che la fiducia dei consumatori tedeschi diminuirà per la prima volta negli ultimi sette mesi durante il mese di aprile, a causa dell’incremento dei costi energetici e la persistenza della crisi del debito sovrano nell’Eurozona. Il tasso di disoccupazione è invece sceso ai minimi da vent’anni a quota 6,7 punti percentuali durante il mese di marzo, mentre la fiducia del mondo imprenditoriale è inaspettatamente cresciuta ai massimi livelli degli ultimi otto mesi.

Read more

Eurozona volta pagina: crisi del debito finita?

 L’Europa sarà finalmente in grado di considerare più serenamente il proprio futuro? Questo è ciò che sperano i 27 partner europei riunitisi a Bruxelles per un summit di due giorni. Non ne se siamo fuori, ma la crisi è a un punto di svolta, ha proclamato il presidente dell’Unione Europea (UE), Herman Van Rompuy.

Quali sono le ragioni per cui sembra oggi possibile parlare di (presunta) tregua? Innanzitutto l’area dell’euro ha aperto la strada al rilascio del secondo piano di salvataggio destinato alla Grecia, e il cui obiettivo è evitare il fallimento del paese. Il pacchetto prevede 130 miliardi di euro di aiuti di pubblici e una cancellazione parziale (fino a 107 miliardi di euro) del debito detenuto dalle banche.

Read more

Germania, austerità in tempo di crisi

 Il governo tedesco prevede di ridurre il deficit più velocemente di quanto previsto. Un nuovo giro di vite è alle porte, nonostante la crisi.
La Germania procede alta velocità. Venerdì, diversi media tedeschi hanno lasciato intendere che il primo requisito della regola d’oro fiscale potrebbe essere completato con due anni di anticipo. Secondo il progetto che avrebbe presentato il ministro delle Finanze,   il deficit di bilancio dello Stato federale, a partire dal 2014, dovrebbe essere portato al di sotto dello 0,35% del PIL. La riforma costituzionale del 2009 aveva fissato  come termine ultimo per soddisfare tale criterio il 2016. In pratica questo significa che Wolfgang Schaeuble punta a raggiungere un deficit federale di 15 miliardi di euro nel 2013 e di 8 miliardi di euro nel 2014.

Read more

Germania leader dell’export in Cina

 Tra il 2000 e il 2010, gli scambi tra l’Unione Europea e la Cina sono aumentati di quattro volte. Tutti i paesi europei hanno approfittato (e beneficiato) dell’apertura del mercato cinese. Chi ne ha tratto maggiore vantaggio? La Germania si conferma il primo partner commerciale europeo della Cina con esportazioni pari pari al 48% del totale dell’export dell’UE. La questione del commercio tra l’UE e la Cina sarà al centro delle discussioni in occasione del summit sino-europeo che si tiene a Pechino e che si è aperto Martedì 14 febbraio. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat (l’Ufficio statistico dell’Unione europea), le esportazioni dei paesi europei sono aumentate sensibilmente negli ultimi dieci anni, passando da 26 miliardi di euro nell’ anno 2000 a 113 miliardi nel 2010.

Read more

Angela Merkel sta vendendo l’Europa alla Cina?

 Come molti politici prima di lei, Angela Merkel ha fatto un viaggio a Pechino, volto in primis a promuovere le esportazioni tedesche verso la Cina. La Germania, come i suoi ventisei partner dell’Unione europea, continua a subire un grave deficit commerciale nei cofronti di questo Paese. Ma Angela Merkel non è volata a Pechino per lamentarsi di questo. Il cancelliere sembra aver preferito riaprire la questione del finanziamento dell’Europa da parte della Cina. Ha supplicato una partecipazione significativa al finanziamento dell’EFSF, il fondo Salva stati, direttamente o tramite il FMI.  Il cancelliere tedesco ha già dimenticato le contro-richieste avanzate dalla Cina, e il rifiuto espresso dai leader europei?

Rinfreschiamo la memoria e colmiamo eventuali amnesie. In occasione del vertice del G20 a Cannes, la Cina, già sollecitata dai leader europei, aveva sorpreso i suoi interlocutori suggerendo un ammontare (del prestito) di gran lunga inferiore alle aspettative. La Cina aveva inoltre formulato un presupposto sostanziale: il rapido smantellamento dei sistemi sociali che conosciamo in Europa dal 1945. Abbastanza per destabilizzare socialmente la maggior parte dei paesi europei …

In aggiunta a questa richiesta, la Cina aveva chiesto altre contropartite. Sembra che la pratica finanziaria dello Stato cinese sia molto particolare: l’interesse applicato sui prestiti concessi a governi stranieri non è sufficiente a remunerarli. Per questo viene chiesta una seconda remunerazione che consiste in contropartite, solitamente di natura politica.

Read more

Quando la Germania governerà la Grecia

 Il governo tedesco vuole che la Grecia ceda una parte della propria sovranità, per quanto riguarda le decisioni da adottare in materia di spesa e fiscalità, ad un “commissario di bilancio”. Questo è quanto riporta il Financial Times, in possesso di una copia della proposta.

Ciò equivarrebbe ad un ampliamento straordinario del controllo da parte dell’Unione europea nei confronti di uno Stato membro: il nuovo commissario avrebbe il potere di veto sulle decisioni di bilancio adottate dal governo greco se queste non fossero in linea con gli obiettivi fissati dagli istituti di credito internazionali. Il nuovo amministratore, nominato dagli altri ministri delle finanze dell’Eurozona, avrebbe la responsabilità di supervisionare “tutti i blocchi principali di spesa” di Atene.

“Il consolidamento di bilancio deve essere messo sotto un rigido sistema di guida e controllo”, si legge nella proposta. “…la Grecia deve accettare lo spostamento della sovranità di bilancio a livello europeo per un certo periodo di tempo”. Sabato la Grecia aveva escluso la possibilità di una tale tutela. Per far cambiare idea al governo di Atene, questa proposta potrebbe essere il presupposto, la conditio sine qua non,  per il rilascio del nuovo prestito di 130 miliardi di euro da parte della zona euro, il secondo salvataggio del paese.

Read more

Germania salvatrice dell’Eurozona?

 Il downgrade di S&P pone la Germania nella scomoda posizione di salvatore dell’Eurozona. Oramai, sembra essere la sola in grado di impegnare fondi in caso di peggioramento della crisi. La Germania è il grande vincitore uscente di questa nuova revisione generale dei rating da parte dell’agenzia americana Standard & Poor’s. Unico paese della zona euro a conservare la propria preziosa tripla A con outlook stabile, la Repubblica federale si è vista confermare ufficialmente uno status che, di fatto, aveva già da molto tempo, ovvero quello di locomotiva dell’unione economica e monetaria.

Finanziariamente e politicamente, la posizione e il peso della Germania potrebbero migliorare anche in maniera significativa. Il paese sembra ormai detenere la chiave della fiducia nell’area dell’euro. Questo potrebbe riflettersi sull’alleanza Parigi-Berlino e presto farsi sentire nei negoziati sulla riforma dei trattati, la cui conclusione è prevista per il prossimo marzo.

Read more