La Francia fa i conti con i costi di Euro 2016

 Calcio e business, in Francia l’argomento è molto discusso. In particolare, i toni si sono accesi dopo che la società Eiffage Sa ha perso parecchio denaro per costruire lo stadio di Lille che ospiterà alcune partite dei Campionati Europei del 2016 (organizzati appunto dalla nazione transalpina). Vi sono anche altre compagnie attive nello stesso senso, come ad esempio Vinci Sa e Bouygues Sa, incaricate di rinnovare ben sei strutture in tutto il paese per un evento tanto importante. Il destino francese è strettamente legato a quello della Russia e del Qatar, i due stati che, rispettivamente nel 2022 e nel 2018, ospiteranno i Mondiali di calcio.

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Il fenomeno delle imprese in fuga dall’Italia

 Anno 2011, la fuga delle imprese italiane è divenuta un dato di fatto: come evidenziato dai dati della Cgia di Mestre, vi sono diversi motivi che hanno spinto più di 27mila aziende del nostro paese a trasferirsi alla data del 31 dicembre di due anni fa. Nello specifico, si tratta soprattutto della pressione fiscale, della burocrazia, del costo del lavoro, ma anche della continua inefficienza da parte della pubblica amministrazione, del poco credito a disposizione e degli oneri sempre maggiori dell’energia. Insomma, si sta parlando di ostacoli di non poco conto. Sempre secondo l’associazione veneta, gli ultimi anni erano stati caratterizzati da un incoraggiante contenimento del fenomeno, seppur presente, ma comunque dal 2000 al 2011 è stato registrato un aumento in questo senso pari a sessantacinque punti percentuali.

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Fiat calo immatricolazioni Francia

 Il gruppo Fiat ha confermato di aver registrato, nel corso del mese di novembre, un andamento calante delle immatricolazioni di auto e di veicoli commerciali leggeri in Francia, con una performance che è comunque risultata essere migliore del mercato: il calo delle immatricolazioni è infatti stato pari al 7,6 per cento a 8.071 unità, mentre il livello di penetrazione è stato in crescita dal 3,99 per cento al 4,59 per cento. A dichiararlo sono le tabelle dell’associazione francese dei costruttori di automobili (Comite’ des Constructeurs Francais d’Automobiles).

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Crisi Spagna 2012

 Continua ad acuirsi la crisi spagnola. A scatenare una nuova ondata di criticità finanziaria sono le nuove richieste di aiuti che provengono dalle proprie regioni, che suscitano ulteriori pressioni sul deficit finanziario del Paese, in un momento in cui gli spread e i tassi stanno schizzando alle stelle. Un contesto, quello spagnolo, che ha fatto emergere una significativa preoccupazione nel presidente francese Francois Hollande, che a margine del recente colloquio avuto con il premier spagnolo Mariano Rajoy ha sollecitato un intervento della Bce, ricordando come il livello degli spread sia economicamente ingiustificato.

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Alcatel, il peggio non ha mai fine

 Alcatel Lucent, la più importante compagnia di telecomunicazioni francesi, ha annunciato di essere costretta a ridurre le proprie previsioni sull’andamento dei profitti. La decisione sembra essere una naturale conseguenza dei ricavi parzialmente deludenti, e dell’interpretazione davvero ardua, su ciò che potrà accadere all’interno del vecchio Continente, alle prese con una crisi economica piuttosto profonda, e dalla dubbia risolvibilità nel breve termine.

In seguito alla scelta di abbassare le stime di crescita, l’azione Alcatel ha ceduto oltre 10 punti percentuali durante le negoziazioni in Borsa. Un risultato atteso, visto e considerato che agli stakeholders non può aver fatto piacere leggere che il margine operativo sarà solamente di 4 punti percentuali, un punto percentuale in meno rispetto alle previsioni precedentemente pubblicate dai vertici societari.

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